[Redditolavoro] Fw: 4 -10 dicembre appello Rete

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Thu Nov 18 08:16:09 CET 2010









appello della rete nazionale per la sicurezza sui posti di lavoro


Le morti sul lavoro stanno crescendo, nonostante padroni, governo e i loro
mass media dicano il contrario
Dopo una settimana di agonia è morto uno dei 7 operai del rogo di
PadernoDugnano, bruciato come gli operai della Thyssenkrupp.
Questa morte si aggiunge alla strage infinita di lavoratori che, ad oggi, ha
fatto più di 500 morti dall'inizio dell'anno, da Capua e Napoli divenuta
nuova capitali delle morti sul lavoro, al nord est, dalla Lombardia alla
Sicilia, dal Trentino alla Puglia, soffocati nelle cisterne, caduti e
schiacciati nelle fabbriche e nei cantieri, folgorati, travolti sulle
rotaie....
Il 27% delle vittime sono operai edili, meridionali e immigrati
soprattutto,impiegati nei subappalti nei cantieri del nord, e poi ci sono le
morti che
non rientrano nelle statistiche che avvengono sulle strade mentre i
lavoratori vanno o tornano dai turni massacranti di lavoro.

L'intensificazione dello sfruttamento della "moderna" catena di
montaggio,con in testa la Fiat, fa aumentare il rischio per la vita e la
salute degli
operai e aumentano le malattie professionali in tutte le fabbriche anche
quelle non toccate dalla morte
Gli operai immigrati, i precari, non sono liberi di scegliere se accettare o
meno il ricatto del padrone: le sue regole sono le catene per i moderni
schiavi del profitto per cui anche la sicurezza sul lavoro non dev'essere un
diritto. .

Ma troppe sono anche le morti anche per il non lavoro, il lavoro negato per
i licenziamenti, com'è successo a Taranto e a Bologna, oppure per il futuro
negato a tanti giovani con contratti precari, come a Palermo.

Il governo Berlusconi, con il ruolo di punta dei ministri Sacconi e
Tremonti, mette in campo tutta la sua politica e il suo odio di classe
contro i
lavoratori con il collegato lavoro, apripista per la cancellazione dello
Statuto dei lavoratori, con il taglio ulteriore ai controlli ispettivi di
apparati di vigilanza, controllo e prevenzione che devono "collaborare" con
le aziende, come ha scritto nella circolare il min. Sacconi (e in molti casi
questo lo fanno già, come le stragi della Thyssen e di Capua hanno
imostrato), con lo smantellamento pezzo-pezzo del Testo Unico sulla
sicurezza, con la
depenalizzazione e la riduzione delle sanzioni agli imprenditori colpevoli
di infortuni o morti per e sul lavoro, con la cancellazione del registro
degli infortuni. Con la Finanziaria ha soppresso un istituto come l' ISPESL,
unico ente di ricerca nel settore della prevenzione della sicurezza del
lavoro e ci ha voluto umiliare col vergognoso spot sulla sicurezza che
scarica la responsabilità unicamente sui lavoratori.

 La Rete nazionale per la sicurezza sul lavoro è stata finora l'unica realtà
in grado di condurre questa guerra di classe come battaglia unitaria e
nazionale con le lotte manifestazioni nazionali a torino, taranto, è in ogni
luogo in cui è stato possibile arrivare  unendo operai,delegati
rls,familiari tecnici,medici,associazionie ogni energia disponibile
 La Rete è stata l'unica alternativa praticata al sindacalismo confederale
in generale complice e inefficace contro le politiche di padroni e governo
su questo terreno, tranne qualche rara eccezione, la Rete è stata ed è
alternativa unitaria al vuoto lasciato dall'attività ristretta e puramente
episodica dei sindacati di base su questi temi e  una linea pratica e metodo
contro il settarismo autorefernziale con partiti, gruppi e organizzazioni
che agitano questa battaglia solo come autopropaganda non come battaglia
generale per farla avanzare nell'interesse dei lavoratori.

Ma le forze sono ancora insufficienti, per questo c'è bisogno che le altre
energie che si vogliono veramente impegnare nella lotta contro le morti sul
lavoro si uniscano nella Rete per sviluppare quel movimento
operaio,popolare,sociale,politico e culturale necessario per incidere in
questa battaglia, nel quadro della lotta per una rivoluzione politica e
sociale che affermi la vita degli operai sul profitto dei padroni e del
sistema del capitale

Ripartiamo per costruire lo sciopero generale nazionale e una manifestazione
una nuova manifestazione nazionale di lotta e di
combattimento nel senso letterale della parola, a partire da una  settimana
di mobilitazione nazionale  che abbiamo lanciato dal 4 al 10dicembre da
realizzarsi a
livello territoriale e nei luoghi di lavoro
manifestiamo il 4 dicembre a Paderno Dugnano e   il 10 dicembre al Tribunale
di Torino
manifestazioni e iniziative sono già programmate a  Taranto, Palermo,
Bergamo, Ravenna,..

aderiamo a questo appello - organizziamo e comunichiamo iniziative grandi e
piccole che siano a

.Rete nazionale per la sicurezza nei luoghi di lavoro
bastamortesullavoro at gmail.com










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