[Redditolavoro] Fw: processo eternit: udienza del 24 maggio
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Mon May 24 17:35:39 CEST 2010
PROCESSO ETERNIT: UDIENZA DEL 24 MAGGIO
La seduta si apre alle ore 9:25 con un quarto d'ora di schermaglie,
innescate dall'avvocato difensore Alleva, circa la non fruibilità del
verbale di sommarie informazioni rilasciate dal primo testimone della
giornata, il signor Iselin, poiché è stato stralciato dall'inchiesta; il
giudice Casalbore ne prende atto, e dà ragione al difensore pur ammettendo
che si sia trattato di un mero errore materiale.
Il signor Iselin, specialista di materiali per l'edilizia presso
l'università di Losanna nonché membro del Caova - l'assciazione svizzera
delle vittime dell'amianto - rilascia delle dichiarazioni molto interessanti
circa il suo Paese ed il rapporto con la Eternit.
Innanzi tutto fa rilevare come, già nel 1950, nella Confederazione elvetica
fosse nota la pericolosità dell'amianto perché cancerogeno - come peraltro
confermava una nota di Stephan Schmidheiny del 1962 - e se ne chiedeva il
bando; la cosa accadde poi nel 1990.
All'Eternit vennero concessi quattro anni di proroga per smaltire le
commesse, e quindi si arriva al 1994: nel frattempo la produzione di
materiali in cemento-amianto - sotto la direzione dello stesso magnate
svizzero - crebbe considerevolmente, nonostante <il materiale in questione
sia da considerarsi più pericoloso della radioattività, poiché di questa se
ne può misurare la quantità esatta assunta da una persona, mentre con
l'amianto non si può fare la stessa cosa>.
Per quanto poi concerne il contatto con la popolazione non direttamente a
contatto con le lavorazioni, il testimone aggiunge un particolare che
definiremmo agghiacciante: l'azienda regalava i sacchi vuoti, che avevano
contenuto in precedenza l'amianto, per metterci le patate; inoltre, sempre
nell'ottica della popolazione, gli scarti di lavorazione venivano regalati e
finivano a coprire buche sulle strade ed a rifinire giardini.
Questo comportamento criminale, di chi conosceva benissimo gli effetti della
polvere di amianto, ha portato ad una lunga serie di decessi, soprattutto
nell'edilizia ma anche tra coloro che nulla hanno mai avuto a che fare con
la fabbrica.
Risulterebbe quasi incredibile poi, se non si conoscesse il menefreghismo
totale di questi "signori" per la salute della gente, un particolare che
emerge verso la fine della deposizione: in Nicaragua, dove esiste uno
stabilimento della Eternit, al momento in cui Iselin vi si recò in visita
constatò la presenza di vere e proprie montagne di materiali di scarto
accatastati all'aperto.
Dopo un apausa di circa trenta minuti, alle ore 11:15 viene chiamato a
deporre l'ingegner Bellitti, ex collaboratore Eternit dal 1975 al 1979 - nel
1975 a Casale monferrato, successivamente responsabile per le esperienze
organizzative e gestionali prima alla Cemater di Matera, poi in due
stabilimenti pilota in Germania.
Anche questi rilascia, nel corso della sua testimonianza, alcune
dichiarazioni interessanti.
Con riferimento alla fabbrica di Casale Monferrato, depone che - in una
relazione al capo della direzione tecnica degli stabilimenti italiani
ingegner Mayer - aveva annotato lo stato deficitario dello stabilimento con
riferimento alla mancanza di manutenzione, alla mancanza di pulizia ed alla
presenza di polvere ovunque con conseguente aumento del pericolo di
asbestosi, alla totale mancanza di prevenzione delle malattie professionali;
e pensare che, a detta del teste, Cavagnolo era in condizioni <per certi
versi ancora peggiori> (la situazione a Bagnoli sarebbe stata <poco
meglio>), mentre gli stabilimenti tedeschi erano <molto più moderni da
questo punto di vista>.
Con riferimento alle malattie professionali, il teste spiega che l'azienda
non dava mai informazioni precise sulla possibile correlazione tra queste e
l'esposizione all'amianto, ed anzi asseriva che l'amianto si potesse
utilizzare senza rischi purché con le giuste precauzioni (peccato solo che
non esistessero adeguati dispositivi di protezione individuale); arrivò
persino a distribuire ai propri dirigenti un vademecum nel quale spiegava
come difendersi dalle accuse che arrivassero in tal senso: ad esempio,
qualora fossero uscite delle notize negative su un articolo di stampa od un
opuscolo, si invitava a dare mandato ad un avvocato perché questi
provvedesse a bloccare la circolazione della notizia.
Nella prossima udienza del 7 giugno dovrebbero essere ascoltati: il
presidente della regione Emilia Romagna, il sindaco di Rubiera, due
segretari della Eternit, ed il recupero del signor Longone oggi non
presente.
Torino, 24 maggio 2010
Stefano Ghio - Rete sicurezza Torino
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