[Redditolavoro] chi l'ha vinta e chi l'ha persa....

Vittoria OLIVA huambos at virgilio.it
Wed Mar 31 13:03:15 CEST 2010


chi l'ha vinta e chi l'ha persa...
Tranquilli, non voglio fare il contro canto a lor signori snocciolando cifre e percentuali, facendo paragoni con le elezioni del 2005, del 2008 e così via.
Sta di fatto che scherzando e mettendo sul blog cose serie di altri  sul NO VOTO! in effetti ho partecipato alla campagna elettorale pure io, e quindi delle considerazioni debbo tirarle, e non posso cavarmela con una battuta o una canzonetta.
Le cose serie erano di altri, gli scherzi miei perchè in finale io sono convinta che poi le questioni serie e reali non passano attraverso la farsa- rito delle elezioni, ma in cose di sostanza più reale meno di "rappresentanza": quella delle elezioni resta una rappresentazione in cui è 
previsto anche il NO VOTO! ognuno fa la sua parte, anzi di più : il suo dovere.
"la gente" infatti va a votare per lo stesso motivo per cui va a lavorare, perchè così si fa nel sistema vigente, oltre tutto specialmente alle comunali e alle regionali, voto e lavoro sono ancora più connessi e annessi: e 
uno spera sempre di sfangare qualcosa dall'assessore, dal consigliere, dal tale o altro; in effetti se si parla poi con chi va a votare si vede che ci vanno collo steso spirito di come fanno il gratta e vinci: mo ce provo! in 
sostanza, forse mi può servire, forse, non c'è nessuna convinzione in chi va al  voto, ci vanno disincantati al massimo i più, poi parlerò chi ancora si fa incantare...
Quindi, secondo me, alla alta percentuale degli astenuti di questa ennesima tornata, bisogna aggiungere anche quelli che vanno al voto in maniera disincantata, che partecipano al rito come la domenica un tempo si andava alla messa: che così  usava., che il prete per qualcosa tornava utile.
La percetuale degli astenuti è stata abbastanza notevole, dico abbastanza perchè poi 8% in meno percentuale oscillante di qua e di là difronte alle 
contraddizioni reali a me pare ancora poco, e infatti dico: il dato veramente importante è  che agli astenuti si somma la massa dei votanti stanchi.
Questo vuol dire che hanno vinto gli astensionisti?
Non credo perchè "la gente" non è andata a votare perchè gli astensionisti hanno detto NO VOTO!
Seguendo il ragionamento mio per cui al voto si va come al lavoro questo dato di astensione io lo metto  in relazione al dato di astensione di coloro che ormai non cercano più lavoro, infatti le percentuali sul non voto sono date, ma le percentuali di quelli che ormai sono stanchi di girare per agenzie interinali, di collocamneto tocca cercarsele, l'istat ha dei dati che 
risalgono al 2007
"Il tasso di disoccupazione in Italia nel secondo trimestre 2007 è sceso al 5,7 per cento, contro il 6,5 per cento dello stesso periodo 2006. Lo comunica l'Istat, precisando che la riduzione è motivata "fondamentalmente dal diffuso sentimento di scoraggiamento che comporta una rinuncia alla 
ricerca attiva di lavoro". Se infatti da un lato cresce il numero delle persone in cerca di occupazione, risultato pari a 1,412 milioni di unità, in calo del 12,9% rispetto allo stesso periodo del 2006, cresce anche il numero 
degli inattivi, 260mila unità in più, concentrato soprattutto nelle regioni meridionali.
[settembre 2007]"
C'è una massa di persone cosi' scoraggiata che ha deciso di non cercare lavoro, che si è messa fuori: outsider e tra costoro sai quanti niente voto!
Certo c'è anche lo zoccolo duro di chi non va a votare per convinzione ideologica, insomma noi testimoni di Geova del NO VOTO!
Io sono comunista e quindi parlo del voto con l'ottica da comunista. I comunisti lottarono per il diritto al voto un tempo, mi pare logico, mi pare, visto che non avevano diritto al voto, che le donne erano escluse, 
cosa non secondaria.

Lenin su questo fu chiaro, parlò di USO del parlamento, di TRIBUNA,  in sostanza di sabotaggio all'interno, che non prescindeva dal lavoro reale 
all'esterno di ATTACCO, di questa istituzione borghese, quella per eccellenza del comitato di affari del Capitale una volta, ora i Comitati di 
Affarri sono direttamente le multinazionalimafia;  fu una scelta  fatta per le condizioni reali oggettive DEL TEMPO in cui fu fatta:  mi rifaccio all'esempio di migranti attuali, che sono il quarto stato di oggi; posso io dire che non debbono avere i documenti, il diritto di ricongiugimento alla famiglia, il diritto che i figli debbono andare a scuola e così via? Posso 
dirgli non dovette lottare per qusete cose?  e come con la storia del sindacato si devono rivendicare  certe "salvezze" con l'ottica che non sono fini a se stesse, con l'ottica di capire e far capire che non sono la 
risoluzione del problema, che  servono solo per avere l'unico diritto concesso:  quello di essere sfruttato, oh quello solo ci sta finchè c'è il capitale! al massimo si può evitare  di farsi  sfruttare in modo malissimo!!!
Questo era il significato del voto un tempo: di stare all'interno del parlamneto visto solo come "cassa di risonanza"
Col parlamento, colle elezioni è successo come col sindacato, i revisionisti, i socialdemocratici, i TRADITORI, hanno fatto scordare  che quello era un 
mezzo transeunte, uno strumento secondario facendolo diventare  PRIMARIO, portando così, la classe dentro il meccanismo di partecipazione e 
compartecipazione allo Stato borghese: questo è il motivo per cui i  rivoluzionari sono astenzionisti.
Chi la vinta chi l'ha persa...di certo i proletari e i ceti subaltreni non l'hanno vinta, è certo  che la vittoria del proletariato non  passa attraverso l'astenersi dall'abboffata elettorale ma solo quando i proletari butteranno all'aria il tavolo del gran bachetto del capitale lottando per la loro liberazione consapevole, totale e mondiale.

Del resto non l'ha vinta e non l'ha persa nemmeno quelli che pensano di aver vinto o perso: di fronte alle contraddizioni reali ed incombenti sull'orlo del baratro stanno tutti costoro, contraddizioni che si innestano, tra l'altro, colle contraddizioni globali.
Questi risultati mostrano  ormai la putrescenza della borghesia e della tanto decantata democrazia borghese.
PD e casa della libertà in sostanza hanno lo stesso programma e l'uno si nutre dell'esistenza dell'altro, e se il cavaliere sta ancora al posto suo a fare i suoi discorsi deliranti un pò stile mussolini è solo perchè serve 
agli schieramenti apparentemente contrapposti visto che è lui che li tiene in vita: crolllato lui crollerebbo entrambi: sia quelli che: chi non salta comunista è! sia quelli che Video crazy video crazy!
La putrescenza della borghesia e la farsa reale della democrazia si vede sopratutto dalle forze rampanti quelle che sono accreditate come vincenti: 
LEGA E LISTE GRILLO: una destra ed una sinistra che pure loro hanno lo stesso programma!
La Lega sappiamo tutti cosa è ,cosa vuole, e qui non sottovalutiamo il dato che su queste posizioni forcaiole ci sta una notevole fetta di classe operaia del Nord, dato veramente significativo per me che fa capire come gli operai  ormai non hanno più il ruolo di forza trainante rivoluzionaria; e le liste Grillo? per cui tanti ex movimentisti si sono entusiasmati? VOGLIONO 
LE STESSE COSE CHE VUOLE LA LEGA! se gli togliete la sverniciata verde o violacea che resta? un movimento populista interclassista, un peronismo di 
bassa...Lega, un giustizialismo forcaiolo alla Travaglio e Santoro un..in galera in galera e basta!
Del resto la strada del giustizialismo da Mani Pulite in poi è l'unica percorsa in diverse forme, ma la sostanza sempre la stessa è!
A me più delle contraddizioni che si apriranno fra i poli collisi e colludenti, interessa questo dato qui, di come la borghesia sia al suo grado estremo di  putrefazione ormai e con lei la sua tanto decantata democrazia, e non credo proprio che il laboratorio VENDOLA! possa dargli una salvata, no dico ditemi se pure questo distinto signore non è dovuto ricorrere a pulizie di...primavera pure lui! ORDINARIA 
"AMMINISTRAZIONE" PER ME!

Se Atene piange, Sparta non ride diceva qualcuno.
E ci sono cascata! citare Atene e Sparta per questi boiardi da basso impero, che gaffe madornale!

Resta per ora, anche se segnali di rivolta si vedono, il problema del proletariato italiano che non sa trovare in se se stesso la sua forza autonoma veramente dirompente,  in una situaizone anche in cui subirà le 
ricadute della putrecente borghesia e delle sue lotte intestine, con una crisi economica di cui sappiamo l'entità.

Resta impellente, incombente il: che fare? da parte del proletariato e delle masse: bella domanda come sempre!
imposssibile rispondere se non si ritrovano le direttrici RIVOLUZIONARIE!
vittoria
L'Avamposto degli Incompatibili 
http://controappunto.splinder.com/
pag doc.politici
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