[Redditolavoro] Dalmine lima i tagli . Finora soltanto 35 fuoriuscite volontarie

cobas dalmine cobasdalmine at infinito.it
Thu Mar 25 01:50:58 CET 2010


      il giornale di bg                                              19/3/2010 
     
      Economia 
      Finora soltanto 35 fuoriuscite volontarie
     
      Dalmine lima i tagli 
     
            Tutta quella voglia di licenziare, con la ripresa degli ordini, alla Dalmine è sparita quasi d'incanto. Non che i 741 tagli (576 operai e 165 impiegati) siano da considerare cancellati, ma finora, a due mesi e mezzo dalla firma dell'accordo, gli unici a lasciare effettivamente l'acciaieria sono stati 35 dipendenti con invalidità leggera (Rcl: ridotte capacità lavorative). E anche il ricorso alla cassa integrazione speciale, prenotato in teoria per 2.700 cristiani, viene usato oggi con il contagocce, con l'unica eccezione del Fapi (Fabbrica piccoli tubi) che è il reparto con i problemi maggiori, in odore di delocalizzazione tra Dalmine e la Transilvania. Fatto sta che la situazione aziendale si presenta decisamente migliore di quanto prospettato dal management, al punto che le RSU della Tenaris Dalmine ha chiesto ufficialmente un incontro per chiarire come e quando verrà applicato il piano.

            Un discorso che, oltre ai lavoratori, coinvolge anche il programma biennale di investimenti: 114 milioni di dollari, destinati in buona parte al laminatoio. Alla Dalmine, la crisi è scoppiata a fine 2008. Per quasi un anno - magrissimo per l'economia - nella stanza dei bottoni hanno studiato l'andazzo poi, il 29 dicembre 2009, la multinazionale della famiglia Rocca ha chiuso l'accordo sui tagli. E' accaduto però che, tra fine 2009 e fine 2009, il fatturato sia cresciuto del cento e passa per cento (240,8 milioni di dollari dai 114,5 milioni dell'anno prima). Di tutta la catena produttiva in affanno - dall'auto all'edilizia - quella del petrolio è poi una delle meno tartassate, oppure la prima a riprendere quota, con il greggio sugli 80 dollari al barile. Il primo punto di incertezza, invece, riguarda la solidità di questa ripresa apparente: è legata A) a una maggiore domanda effettiva, oppure B) è l'effetto dei dazi europei e americani sui tubi senza saldatura importati dalla Cina? Nell'ipotesi B), tempo qualche mese e le fuoriuscite saranno centinaia. Nell'ipotesi A), invece, al posto dei lavoratori tagliati potrebbero entrarne di nuovi, che costano meno, magari con il contratto a termine. Per quanto riguarda gli investimenti, i 114 milioni fanno parte di un piano biennale destinato soprattutto a potenziare la produttività del laminatoio, introducendo un sistema «a isole » sul modello della Brembo. Alla luce dell'andamento di mercato, sempre più premiante per i tubi di grosso calibro e penalizzante per i piccoli tagli, potrebbe essere rispolverato il progetto di modifica dell'impianto, che un rafforzamento strategico che punta sulle lavorazioni maggiormente redditizie. Ovvio che, su argomenti come questi, la parola spetti ai Rocca, dai quali è attesa una risposta sul futuro della Dalmine. La tempistica non è stretta, tenendo presente che gli accordi garantiscono due anni si cigs con l'opzione di un terzo anno, però nemmeno rifare il laminatoio è lavoro di pochi giorni e si rende anzi necessaria una fermata. Intanto, gli esuberi sono ancora tutti lì, al loro posto.
           
     
-------------- next part --------------
An HTML attachment was scrubbed...
URL: http://lists.ecn.org/pipermail/redditolavoro/attachments/20100325/e3181c1b/attachment-0001.html 


More information about the Redditolavoro mailing list