[Redditolavoro] Dax, sette anni dopo l'amore di un compagno che non muore mai

Alessio Di Florio eskimoantimperialista at gmail.com
Tue Mar 16 22:42:14 CET 2010


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alessio di florio

Stamattina, appena sveglio, lo sguardo è caduto sul calendario. Ed una
fitta atroce ha attraversato il cuore. Un dolore immenso che, anno
dopo anno, si ripete. 16 marzo. Sono passati sette anni, ma è come
fosse adesso. La notte infame di Rozzano, le lame che hanno colpito un
compagno, un combattente. Sono passati sette anni, ma è come se Dax
fosse ancora tra noi. Come quella sera al pub, a ridere e scherzare
dopo una giornata di duro lavoro. E il pensiero sempre rivolto agli
altri, agli ultimi, ai senza casa, a tutti coloro che vedono i propri
diritti negati. Questo è Davide Cesare, per i compagni semplicemente
Dax. 13 ore al giorno sul camion e la sera, al posto del meritato
riposo, a lottare contro l'ingiustizia al centro sociale Orso. Dax
lavoratore onesto, esempio di compagno e di militante per i quali é
doveroso battersi nella lotta per il riconoscimento dei diritti, visto
che di doveri ne assolvono e fin troppi. Dax conosceva tutti o
perlomeno tutti conoscevano lui. Sempre presente, mai un passo
indietro, nella Brescia di Radio Onda d'Urto e del Magazzino 47 o
della Rozzano dove dalla resistenza sociale nasceva l'Orso, luminoso
esempio di militanza già dal nome, Officina di Resistenza Sociale.
Sembrava la migliore descrizione di Dax.

Sono passati sette anni di dolore, di infamie, compagni uccisi e
violenze fasciste in aumento (solo qualche settimana fa, nel silenzio
volgare e squallido del regime mediatico, un compagno è stato
accoltellato a Modena dal locale responsabile di Casa Pound). Sette
anni di lotta. Tante cose sono cambiate. Nei primi anni il 16 marzo è
stata l'occasione di scendere in piazza contro la guerra (erano gli
anni delle bandiere pacifiste ai balconi, contro la guerra in Iraq,
contro l'invasione dell'Afghanistan, contro tutti coloro che pensavano
che dovessero dominare le bombe e gli eserciti, le atrocità e la
violenza), contro il razzismo, per il diritto alla casa e alla
dignità. L'Orso non c'è più. Si è sciolto qualche anno dopo, non
riuscendo a resistere all'ondata di omologazione, di conformismo, di
ipocrisia, di repressione, dei fascismi e delle mafie degli affari e
dei moderni caporalati che sta inondando la Lombardia. L'estate scorsa
la repressione ha colpito il COX e l'Archivio Primo Moroni, una delle
esperienze militanti e di lotta più belle, più entusiasmanti e più
forti. Ma i compagni hanno resistito e l'hanno riconquistato. La
bandiera degli oppressi non è stata ammainata. E, ovunque non verrà
ammainata, là Dax ci sarà. Ovunque la repressione, la paura,
l'omologazione, l'oppressione cercheranno di ingabbiare i colori, la
rabbia, la passione.

Ucciso il 16 marzo 2003 perché militante antifascista, due giorni dopo
il compleanno di Carlo Giuliani.
Dax vive, Dax ama ancora. L'abbiamo visto scritto nei graffiti che
hanno urlato al cielo di migliaia di muri, di tanti angoli d'Italia.
Ama, di una passione infinita, di chi spende tutta la propria vita per
ideali forti e belli. Un caro compagno, Dino Frisullo, dal letto che
lo teneva inchiodato e gli impediva di essere in piazza contro la
guerra (inchiodato, e troppo presto strappato alla vita) scrisse che
non aveva paura di morire, l'importante era suscitare ricordi forti e
belli. E Dax ne ha suscitati di splendidi, di ricordi e sentimenti
così forti e belli che hanno scavalcato l'infame notte e ancora oggi
infiammano i cuori. Vive e lotta ancora, ama e amerà sempre. Nel
popolo dei sognatori e dei ribelli. In una delle loro canzoni più
belle i Modena City Ramblers cantano "Un giorno, guidati da stelle
sicure, ci ritroveremo in qualche angolo di mondo lontano, nei
bassifondi, tra i musicisti e gli sbandati o sui sentieri dove corrono
le fate". Nella lotta dei compagni come Dax, dei militanti che non si
arrendono e giorno dopo giorno costruiscono i loro sogni, guidati
dalle stelle più luminose dei cuori veri e degli ideali appassionati,
la musica dei poveri e il calore degli ultimi disegnano la magia più
bella.

Hasta siempre combattente!

Noi abbiamo l’allegria delle nostre allegrie.
E abbiamo anche l’allegria dei nostri dolori,
perché non c’interessa la vita indolore che la civiltà del consumo
vende nei supermercati.
E siamo orgogliosi del prezzo di tanto dolore che per tanto amore paghiamo.
Noi abbiamo l’allegria dei nostri errori che mostrano la passione di
seguire il cammino.
E abbiamo l’allegria delle nostre disfatte
Perché lottare per la Giustizia e la Bellezza vale la pena anche
quando si perde.
E soprattutto abbiamo l’allegria delle nostre speranze.
In tempi di disillusione, quando la disillusione si è trasformata in
articolo universale di consumo di massa.
Noi continuiamo credendo nei poteri luminosi dell’abbraccio umano
Grazie Dax, grazie di resistere.

Rassegnazione è paura e complicità. Contro la rassegnazione pensare
l’impensabile. Contro la paura imparare il coraggio. Cospirare vuol
dire respirare insieme. Viva Dax Libero e Ribelle...

I tuoi compagni e le tue compagne



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