[Redditolavoro] Zingonia, si riaccende la guerra dell'acqua
cobas dalmine
cobasdalmine at infinito.it
Mon Mar 15 00:23:06 CET 2010
Zingonia, si riaccende la guerra dell'acqua La protesta dei residenti sbarca a Bergamo
2010-03-13 il giorno
-ZINGONIA-
IL DEGRADO e l'incuria sono progrediti nel tempo, inesorabilmente e con l'avvento dei grandi flussi migratori hanno creato, inevitabilmente, sacche di emarginazine e di criminalità. Ed oggi Zingonia ( crocevia e frazione di cinque Comuni: Verdellino, Verdello, Ciserano, Boltiere e Osio Sotto) è una vera e propria "polveriera", dove a regnare sovrani sono il diasgio e le tensioni sociali. Simboli della Zingonia abbandonata a se stessa sono i condomìni Athena e Anna dove a dicembre la Bas, l'ex municipalizzata che eroga il servizio idrico, ha chiuso i rubinetti a causa di bollette non pagate per un importo complessivo esorbitante: oltre 400 mila euro. E' così iniziata la "guerra dell'acqua", che va avanti a singhiozzo ormai da tre mesi, con continue sospensioni e riprese dell'erogazione nei diversi caseggiati, in base ai pagamenti delle rate del debito, con intere famiglie che hanno i rubinetti chiusi e che per lavarsi e per l'approvvigionamento idrico sono costrette a scendere in strada e utilizzare la fontanella allestita dalla stessa Bas.
QUESTA "GUERRA" è approdata ieri anche a Bergamo, di fronte alla sede della società in via Suardi. Una trentina di residenti dei due palazzi, con i rappresentanti dello Slai Cobas, ha dato vita ad un presidio di protesta per contestare «le altissime rate mensili richieste dalla Bas, pari a quelle pagate da una normale famiglia nel corso di un anno. Se anche solo un condomino non versa la rata a fine mese, l'acqua viene staccata a tutto il palazzo, costringendo chi vi abita ad approvvigionarsi tramite le fontanelle poste all'esterno. Siamo qui - hanno spiegato i partecipanti alla manifestazione - per richiedere un trattamento più umano e dignitoso». Con un esposto presentato all'Asl, invece, i residenti hanno chiesto, oltre al «ripristino immediato dell'acqua in tutti i condomini», l'intervento delle autorità sanitarie «per le gravi condizioni igieniche in cui vivono decine di famiglie con bambini, invalidi e anziani».
IL BRACCIO DI FERRO, cominciato il 3 dicembre scorso, rischia di andare avanti ancora a lungo: «La situazione è in continua evoluzione - spiega il sindaco di Ciserano, Enea Bagini - A dicembre, per ottenere dalla Bas la ripresa del servizio, avevamo concordato un piano di rateizzazione affinché, come avevamo spiegato agli inquilini, il debito potesse venire pagato. Il risultato è che in tanti hanno preferito andarsene. Al condominio Anna 1, per esempio, ci risultavano una quarantina di inquilini, più una trentina di extracomunitari che andavano e venivano. Quando ci siamo recati sul posto a febbraio ne abbiamo trovati solo una ventina. In pratica sono spariti tutti, anche l'immigrato che era diventato una sorta di "capocasa" e aveva il compito di raccogliere i soldi per pagare il debito: è partito per il Senegal e non si è più visto». Intanto a gennaio il Comune ha cominciato a mettere i sigilli agli appartamenti disabitati, mentre la Bas insiste per la nomina di un amministratore: «Vogliamo - sostiene la società - un interlocutore affidabile». Tale passaggio, come i responsabili di Bas hanno ribadito ieri ai manifestanti, è indispensabile anche per procedere alle verifiche degli importi delle bollette che, secondo i residenti, sono troppo alte: nei prossimi giorni i tecnici verificheranno la presenza di eventuali perdite nelle tubature anche se, qualora le rate non venissero regolarmente pagate, la società si è detta pronta a nuove interruzioni del sociale. Alessandro Borelli.
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