[Redditolavoro] Sacconi:"Lo sciopero della Cgil non è esistito"

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Sat Mar 13 15:27:34 CET 2010


CERNOBBIO (COMO) - E se la politica è in crisi, di sicuro i vecchi e
polverosi sindacati non se la passano meglio. Lo sciopero indetto ieri
dalla Cgil è stato un fallimento praticamente totale; con un numero di
adesioni quasi nullo.
Il ministro del Lavoro Maurizio Sacconi ha stigmatizzato così l'iniziativa
che si era ripromessa di creare una manifestazione massiccia che garantisse
gossi disagi al governo:"Le percentuali di adesione sono state bassissime:
lo sciopero non è esistito e questo lo dico non per una forma di
compiacimento essendo stato uno sciopero politico contro il governo, quanto
per una riflessione che riconduca anche all'unità sindacale".
Sacconi, al termine del forum organizzato dalla Confcommercio di
Cernobbio, ha poi fatto qualche considerazione basandosi sulle percentuali
d'adesione diffuse dalla stessa Cgil:"Credo che meriti una riflessione il
fatto che il primo sindacato organizzi uno sciopero alla vigilia delle
elezioni, la prima volta nella storia del Paese. L'adesione è stata
bassissima: se Federmeccanica nelle sue imprese associate parla del 14%,
significa che nel complesso delle aziende metalmeccaniche, il 90% delle
quali è sotto i 10 dipendenti, siamo al livello del 5%. Se nel pubblico
impiego, ambito nel quale il lavoro è sicuro, di venerdì si è raggiunto il
10%, significa che lo sciopero non è esistito".
La presunta sinistra italiana vede conosce dunque l'ennesimo pietoso
responso al termine della sua "chiamata alle armi e consegna, alla presunta
destra, l'occasione d'oro per apparire sicura e beneficiaria di largo
consenso. L'iniziativa della Cgil si è infatti innegabilmente rivolta
contro i suoi stessi promotori; dando l'illusione che la maggior parte
degli italiani fosse vicina alla maggioranza. Eppure la crisi c'è ed i
cittadini sono esasperati. Il punto è proprio il ruolo del sindacato,
divenuto sempre meno credibile e tollerabile per la maggioranza dei
lavoratori. Il futuro delle grandi manifestazioni è oramai affidato al web
ed ai movimenti sul serio indipendenti e questo, di sicuro, è uno dei pochi
aspetti positivi degli ultimi infausti tempi.
Concludendo, quindi, la pessima riuscita dello sciopero del 12 marzo non
deve essere visto come un trionfo della linea di governo ma come un
fallimento, l'ultimo, di un'opposizione politica che non convince quasi più
nessuno da tempo. L'epoca delle strumentalizzazioni è finita; lo capissero
una buona volta i leader del cosiddetto centrosinistra.

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Il periodo della crapula sta finendo per i manutengoli dell'opposizione.
Da notare come questo fa preoccupare in primis i capitalisti, che si sono
impegnati con tanto zelo a mettere in piedi questa messa in scena. Questi
ultimi hanno tirato un po' troppo la corda, adesso si riorganizzeranno per
allentarla, ovviamente c'è chi spera che questa corda si spezzi una volta
per tutte.


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