[Redditolavoro] SI SMANTELLANO TUTELE FONDAMENTALI DEI LAVORATORI

pietro di gennaro pdg at sa.infn.it
Thu Mar 4 19:38:18 CET 2010



APPROVATO IL “COLLEGATO LAVORO”


L’ARBITRATO E’ SOLO LA PUNTA DELL’ICEBERG

SI SMANTELLANO TUTELE FONDAMENTALI DEI LAVORATORI


La Legge “Collegato Lavoro” garantisce nuove tutele per le aziende ai  
danni dei lavoratori: più difficile vincere cause di lavoro, impugnare  
licenziamenti ingiusti, ottenere giusti risarcimenti. Particolarmente  
garantite le aziende che fanno ricorso massiccio allo sfruttamento del  
lavoro precario.
Diventa legge la possibilità di derogare ai CCNL, “certificando”,  
tramite commissioni, i contratti individuali contenenti clausole  
peggiorative: viene limitata la giurisdizione del giudice e si  
incentiva il ricorso all’arbitrato.

Certificazione dei contratti e arbitrato: vi è la possibilità di  
assumere lavoratori con il ricatto di sottoscrivere un contratto  
individuale “certificato”, dove si certifica la “libera volontà” del  
lavoratore di accettare deroghe peggiorative a norme di legge e di  
contratto collettivo, e dove il lavoratore rinuncia preventivamente,  
in caso di controversia o licenziamento, ad andare davanti al  
magistrato (rinunciando alla piena tutela delle leggi): in questo  
caso, il giudice viene sostituito da un collegio arbitrale che può  
decidere a prescindere dalle leggi e dai contratti collettivi; massima  
discrezionalità, da parte del collegio arbitrale, nei casi di vertenza  
per i lavoratori assunti con contratti precari e atipici (determinati,  
cocopro ecc…).

Processo del lavoro: il giudice non può entrare nel merito delle  
scelte organizzative e produttive poste dal datore di lavoro, non può  
più contestare la sostanza, le ragioni più o meno giuste delle scelte  
dell’azienda, ma deve limitarsi alla verifica dei requisiti formali  
delle azioni aziendali: questo limite si rafforza soprattutto nei casi  
di contratti di lavoro “certificati”, dove in giudice non può  
contestare le deroghe peggiorative contenute negli accordi  
individuali; abolito l’obbligo del tentativo di conciliazione prima  
del ricorso al giudice.

Licenziamenti: il giudice, nelle cause di licenziamento, deve “tener  
conto” di quanto stabilito nei contratti individuali e collettivi come  
motivi di licenziamento per “giusta causa” o “giustificato motivo”,  
deve considerare, più che il diritto, la situazione dell’azienda, la  
situazione del mercato del lavoro, il comportamento del lavoratore  
negli anni, ecc; tramite i contratti “certificati” si possono  
certificare e rendere legali motivi aggiuntivi (non previsti dalla  
legge e dai contratti collettivi) per licenziare liberamente il  
lavoratore.

Impugnazione dei licenziamenti: per i licenziamenti invalidi o  
inefficaci, per i contratti a tempo determinato, contratti cococo e a  
progetto, per i lavoratori coinvolti nei trasferimenti di ramo  
d’azienda, per i lavoratori che contestano forme di intermediazione  
del rapporto di lavoro (appalti e somministrazione), a tutti questi è  
introdotta, per i tempi dell’impugnazione, la prescrizione di 60  
giorni a cui deve seguire, pena nullità dell’impugnazione, il ricorso  
o la richiesta di conciliazione entro i successivi 180 giorni. La  
nuova procedura ha effetto retroattivo.

Risarcimento per lavoratori a termine irregolari: nei casi di  
conversione del contratto a tempo determinato, il risarcimento  
onnicomprensivo è limitato tra 2,5 e 12 mensilità, il risarcimento può  
essere ridotto alla metà se nel CCNL di riferimento è prevista una  
qualsivoglia procedura o graduatoria di stabilizzazione. La norma ha  
effetto retroattivo.

Risarcimento per i contratti di collaborazione irregolari: il datore  
di lavoro che, entro il 30.09.2008, abbia fatto una qualsiasi offerta  
di assunzione al lavoratore in collaborazione, è tenuto unicamente a  
un indennizzo limitato tra 2,5 e 6 mensilità.

Attività usuranti: per salvaguardare i “conti pubblici” si introduce  
tra gli aventi diritto una ulteriore selezione per l’accesso alla  
pensione dei lavoratori esposti ad attività usuranti (graduatoria in  
base ai contributi versati).

Riforma degli ammortizzatori sociali: già “pagata” con l’ultima contro- 
riforma previdenziale, il tempo concesso al Governo, per attuare la  
riforma, slitta di 24 mesi.

Riordino enti previdenziali: delega al Governo per semplificare,  
snellire gli enti previdenziali, con un rafforzamento delle competenze  
dei Ministeri del Lavoro e della Sanità sugli stessi enti.

Riordino della normativa sui congedi e permessi di lavoro: a costo  
zero si prevede una stretta sulle attuali norme che regolano la  
materia, compresi i premessi per handicap già in parte resi operativi.

Mobilità ed esuberi dei dipendenti pubblici: le procedure di messa in  
mobilità e di esubero dei dipendenti pubblici si estendono anche nei  
casi di trasferimento delle competenze dalla Stato agli enti locali o  
in caso di esternalizzazione dei servizi.

Part time per i dipendenti pubblici: le amministrazioni possono  
revocare la concessione della trasformazione del rapporto di lavoro da  
tempo pieno a tempo parziale già adottati.

Apprendistato: l’obbligo scolastico può essere assolto lavorando, già  
dall’età di 15 anni, con contratti di apprendistato.

Assenze per malattia: obbligo di trasmissione telematica e di rilascio  
del certificato di malattia esclusivamente dal medico convenzionato  
con il Servizio Sanitario Nazionale (è esplicitamente previsto il  
licenziamento se la mancanza è reiterata).

Lavoro interinale: estensione dei soggetti autorizzati all’attività di  
intermediazione di mano d’opera: associazioni, enti bilaterali, e  
anche gestori di siti internet.

Contratti di prestazione occasionale: estensione dei mini cococo per i  
servizi di “badantato” per 240 ore all’anno solare.

Sanzioni: modifica delle sanzioni previste per il lavoro in nero,  
sulle infrazioni sull’orario di lavoro, previste deroghe contrattuali  
a livello territoriale e aziendale.
Insieme alla norme già approvate in Finanziaria (Legge 191/2009) che  
hanno reintrodotto il lavoro in affitto a tempo indeterminato (staff  
leasing) ed esteso l’utilizzo dei “buoni lavoro”, siamo di fronte al  
peggior attacco di diritti dei lavoratori sulla scia del “Pacchetto  
Treu” e della Legge 30: è necessario rilanciare ogni iniziativa di  
lotta ed anche giuridica contro lo smantellamento dei diritti e  
l’aumento esponenziale della precarietà.










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Pietro Di Gennaro
Dipartimento di Fisica
Università degli Studi di Salerno


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