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Mon Jun 28 09:45:59 CEST 2010


27-06-2010/19:35 --- La metropolitana è stata chiusa nella zona del centro, 
mentre anche le banche e molti negozi hanno chiuso per misura precauzionale 
e alcuni alberghi hanno sospeso i servizi di navetta con l'aeroporto 
Pearson.
Mentre i leader dei paesi più potenti del mondo cominciavano ad arrivare 
nella città canadese nel centro di Toronto hanno sfilato circa 10.000 
manifestanti per protestare contro il G8 che nelle ultime ore si è 
trasformato in G20. A margine della manifestazione, convocata da forze della 
sinistra e dell'arcipelago anticapitalista, da organizzazioni sociali e 
sindacali, da collettivi femministi ed ecologisti, sono nati duri scontri 
durati per diverse ore in diverse zone contigue alla 'zona rossa' creata 
dagli apparati di sicurezza canadesi - con il consistente ausilio dell'intelligence 
di Washington - per blindare i quartieri di Toronto che ospitano gli 
alberghi dove sono ospitate le delegazioni straniere. Al termine della 
giornata secondo le fonti degli apparati di sicurezza di Toronto si 
registravano più di 500 arresti, 3 feriti e cinque auto della Polizia date 
alle fiamme. La Polizia in assetto antisommossa, secondo alcuni siti di 
informazione canadese, è riuscita a circondare un piccolo gruppo di 
attivisti nel centro della città, dopo che negli scontri erano state date 
alle fiamme auto della polizia e distrutte vetrine dei negozi. I siti 
descrivono scene di guerriglia urbana, dopo che piccoli gruppi di 
manifestanti si sono staccati nel primo pomeriggio dalla manifestazione 
principale che sfilava pacificamente. La polizia ha fatto un massiccio 
ricorso ai gas lacrimogeni ed agli spray urticanti per fermare i dimostranti 
che volevano sfondare gli sbarramenti che proteggono la zona rossa dove si 
sta ora svolgendo il G20, mentre i lavori del G8 si sono svolti in una amena 
e bucolica località a circa 250 km dalla città. Secondo la stampa canadese 
molti degli arrestati - alcuni dei quali sono di nazionalità straniera - 
saranno incriminati per atti di vandalismo e per aggressioni contro la 
polizia. Molti attivisti hanno denunciato di essere stati arrestati in 
maniera indiscriminata e senza aver commesso nessuna violenza, spesso in 
retate di massa che hanno portato al fermo di decine di attivisti che 
stavano manifestando tranquillamente oppure tentando di allontanarsi dagli 
scontri. Alcuni arrestati hanno denunciato di esser stati picchiati dai 
poliziotti, maltrattati ed umiliati.

Ora dopo ora il bilancio degli arrestati e dei fermati cresce mentre altre 
proteste e altre manifestazioni sono in programma per oggi nella giornata 
conclusiva del G20 di Toronto. La polizia canadese ha arrestato oggi decine 
di persone nei pressi dell'universita' di Toronto. Secondo la tv canadese 
Cbc, almeno 50 persone sono state bloccate dalla polizia mentre prelevavano 
mattoni e abiti neri nascosti in alcuni cespugli. Altre cinque 
manifestazioni sono in programma oggi a Toronto: tra queste una marcia di 
ciclisti, una dimostrazione contro le prigioni e per chiedere la liberazione 
di tutti gli attivisti arrestati finora, una veglia di preghiera.

Intanto sul vertice in corso in Canada continuano a piovere le critiche da 
parte delle organizzazioni sociali. "Il G20 ha perso un'occasione d'oro per 
affrontare la povertà globale, limitandosi a constatare che non c'é accordo 
su come far pagare il costo della crisi economica alle banche" affermano ad 
esempio le ong Oxfam e Ucodep. "Dopo che il G8 ha lasciato cadere nel vuoto 
il suo impegno di aiutare i paesi più poveri, il G20 ha perso l'occasione di 
ridurre la povertà attraverso l'adozione di una tassa sulle banche", 
commenta Farida Bena, portavoce di Oxfam e Ucodep. "Per usare un linguaggio 
calcistico, i difensori del Canada hanno impedito agli USA e e all'Unione 
Europea di fare goal nella partita più importante per l'Africa. Il G20 
avrebbe dovuto applicare una tassa al settore finanziario per dare veramente 
una mano ai 64 milioni di persone impoverite dalla crisi economica". Di 
fronte a Francia e Germania, che sostengono una tassa sulle transazioni 
finanziarie, e a Inghilterra e Stati Uniti, che giù hanno adottato 
un'imposta sulle loro banche, per bloccare la misura il Canada ha dovuto 
convincere alcune economie emergenti. "E' comprensibile che le economie 
emergenti non vedano di buon occhio una tassa che é stata pensata per 
tutelare Wall Street e gli altri mercati piu' ricchi", osserva Bena. "Ma 
sono pronta a scommettere che questi paesi sarebbero disposti ad adottarla 
per evitare che i paesi poveri, a causa della crisi, debbano tagliare la 
sanità, l'istruzione e altri servizi essenziali". Una minuscola tassa sulle 
transazioni finanziarie, applicata nei mercati dei paesi piu' ricchi, 
potrebbe generare centinaia di miliardi all'anno per raggiungere gli 
Obiettivi di Sviluppo del Millennio (OSM) e per aiutare i paesi poveri ad 
affrontare i cambiamenti climatici.

Intanto alcune fonti hanno rivelato che il Canada ha speso, solo per 
realizzare l'apparato di sicurezza scatenato da ieri contro i manifestanti, 
l'incredibile e sproporzionata cifra di 1 miliardo di dollari.


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