[Redditolavoro] G20 canadà l'opposizione rivoluzionaria in canada

procomta ro.red at libero.it
Fri Jun 25 10:06:33 CEST 2010


in Canadà quest'anno si tiene il vertice G8 e G20
al centro la crisi economica mondiale
anche in Canadà si mobilitano gli oppositori antimperialisti, le 
rappresentanze dei popoli in lotta presenti in quel paese, i rivoluzionari e 
in particolare i comunisti marxisti-leninisti-maoisti
il Partito Comunista Rivoluzionario del Canadà, con il quale i maoisti 
italiani sono in rapporti ideologici, politici, internazionalisti militanti 
e con i quali siamo parte della nuova rivista internazionale 
marxista-leninista-maoista MAOIST ROAD
(via maoista) che esce dal 1 maggio 2010 in inglese, italiano, spagnolo, 
francese
ha lanciato e organizzato un blocco internazionalista e rivoluzionario per 
contrastare il G8-G20
ne pubblichiamo l'appello e daremo ampia informazione delle manifestazioni

Per un blocco internazionalista e rivoluzionario offensivo!
- Un appello del Partito Comunista Rivoluzionario
Il 25 giugno prossimo a Toronto, un concentrato di truffatori e criminali si 
riuniranno per decidere come addossare la crisi del capitalismo sulle spalle 
dei lavoratori, delle lavoratrici e degli sfruttati. Questa sarà la riunione 
annuale del G20 dove non solo capi di governo delle 20 più grandi potenze 
mondiali, ma anche i loro ministri delle finanze, i loro funzionari, 
economisti di ogni paese e le istituzioni internazionali (FMI , Banca 
Mondiale, WTO ..), manipolatori di informazioni , ecc. saranno lì per 
continuare a disporre del destino di tutta l'umanità. Noi affermiamo che le 
politiche dei vertici della borghesia non sono altro che concretizzazione 
organizzata della gestione del capitalismo e dell'imperialismo, per 
agevolare lo sfruttamento dei lavoratori e delle lavoratrici, l'oppressione 
dei popoli, delle donne contribuendo a rafforzare il campo dei capitalisti 
nella lotta di classe.
Per proteggere i borghesi, saranno impiegati 15.000 poliziotti e soldati. 
Due distinti perimetri di sicurezza saranno eretti: uno, definito esterno, 
gestito dalla polizia di Toronto, e l'altro, detto interno dalla ???. Come 
in Québec nell'aprile 2001, ci sarà una recinzione di eretta due settimane 
prima della riunione. Per ridurre la quantità di cose utili da tirare a 
disposizione dei manifestanti, le fogne del centro saranno saldate e tutti i 
pezzi di arredamento saranno temporaneamente rimossi. Si prevede anche l'"alloggio" 
per i manifestanti: una ex sala cinematografica sarà trasformata in un 
carcere temporaneo!
Un tale spiegamento di forze di sicurezza e l'obbligo di fornire una 
infrastruttura per permettere i giochi di contrattazione tra le diverse 
potenze chiariscono ai manifestanti e alle manifestanti, ma anche alle 
popolazione i temi che sono in gioco a Toronto. Dando appena uno sguardo 
alla situazione economica mondiale, la sensazione che si possa uscire dalla 
crisi che esiste in Canada e nel mondo svanisce. Come in Grecia, Spagna, 
Romania e altrove, le masse si mobilitano contro i piani di austerità dei 
loro rispettivi governi che fanno in modo che le spese del governo siono 
ridotte in modo significativo, mentre i milioni di posti di lavoro tagliati 
durante la crisi non sono stati recuperati oppure sono stati soppiantati da 
posti dove la gente deve lavorare di più per meno. Invece, le banche, che 
sono state finanziate a colpi di miliardi nel momento più forte della crisi 
sono ancora incoraggiate dai governi e dalle organizzazioni economiche ad 
avvantaggiarsi a spese dei popoli.
La soluzione capitalista è semplice: si sconta il credito di questi paesi 
che dovranno rimborsare a prezzi più elevati e li si costringe a ridurre il 
loro debito pubblico con una forte riduzione delle spese sociali, come le 
pensioni, ma anche i salari dei lavoratori statali. Senza contare che una 
nuova crisi è sempre possibile a causa dello stato del sistema capitalista 
di oggi, mantenuto in vita artificialmente attraverso tutti i soldi che i 
borghesi accumulano grazie al nostro sfruttamento.
Le riunioni del G20 permettono anche di mettere in luce il futuro delle 
riforme. Ora, non solo sono insufficienti per fermare la miseria - nella 
migliore delle ipotesi possono curarne le piaghe - ma il loro tempo è finito 
: il capitalismo non riesce più ad accumulare abbastanza per comprare la 
pace sociale e deve invece concentrare le proprie energie nel mantenere il 
proprio sistema e i suoi dispositivi che tendono sempre alla crisi. E' 
chiaro che il capitalismo non può portare nulla di buono al mondo. Volere, 
come fanno molti riformatori, riflettere sui problemi del sistema per 
trovare soluzioni dal di dentro, non dà molti risultati. Questi riformatori 
pensano dall'alto, mentre dovrebbero pensare dal punto di vista delle masse, 
vale a dire dal basso. Nessuna soluzione possibile per il sistema 
capitalista potrà mai tener contro degli interessi del popolo. Il 
capitalismo genera parassitismo e lo si deve distruggere.
Cosa faremo a Toronto?
Una volta che sia chiara la natura del sistema capitalistico, si dovrebbe 
normalmente essere conseguenti e far sì che questa riunione del G20 non 
abbia luogo.
Ci sono alcuni che dicono che ci saranno molte forze di repressione, e ciò è 
vero. Hanno detto la stessa cosa in occasione del vertice delle Americhe a 
Quebec City nel 2001, e abbiamo lo stesso abbattuto la recinzione. L' ALCA, 
l'obbiettivo di questo vertice, dopo un po', è svanito. Ciò significa che le 
masse che si mobilitano possono agire sulla storia, in particolare quando ne 
prendono coscienza e assumono il loro ruolo storico.
Non bisogna soffermarsi sugli ostacoli, soprattutto quando esse rivelano la 
portata di una sfida (non si mobilitano 15.000 poliziotti e militari per 
niente). Oggi, l'unica risposta adeguata alle riunioni di vertice della 
borghesia è di riuscire ad impedire che si tengano. Naturalmente, 
raggiungere questa capacità richiede più tempo. Ma questo non impedisce che 
bisogna ancora spingere in questa direzione.
Da ora in poi, è necessario che per noi l'azione di manfiestare diventi 
l'equivalente dell'offensiva, cioè, cercare di affrontare non solo 
simbolicamente ma concretamente il nemico che ci sfrutta, ci opprime, 
approva le leggi , i bilanci e che ci impone le tasse e ci reprime. Al di 
fuori di qusto contesto, il solo che fornisce i mezzi per combattere, 
l'evento non ha alcun significato nè reale portata.
Si deve cercare di annullare il vertice del G20, o almeno disturbarlo 
sensibilmente, avvicinandosi ai luoghi dei negoziati affinchè gli uomini e 
donne ivi rinchiusi ci vedano e sentano. Al minimo si devono far saltare le 
loro recinzioni e si deve penetrare all'interno dei loro confini di 
sicurezza quanto più distante possibile. Le scaramucce con la polizia vanno 
bene, ma sono insufficienti e non mostrano la nostra solidarietà con i 
lavoratori e le lavoratrici europei che protestano contro le misure di 
austerità e i rivoluzionari di tutto il mondo che vogliono porre fine a 
questo sistema. Siamo solidali con coloro che lottano in tutto il mondo e 
hanno un atteggiamento rivoluzionario contro il capitalismo.
Nella manifestazione del 26 giugno, la cosa migliore è quella di 
organizzarsi come blocco internazionalista e rivoluzionario offensivo per 
fare come al vertice delle Americhe nel 2001 e far cadere la recinzione 
dietro la quale si nasconde un importante contingente di nemici del popolo.
Un blocco è prima di tutto la ricerca di un raggruppamento per la lotta 
delle migliori energie disponibili, nonostante le differenze. Inoltre, 
significa mettere insieme quante più persone possibili con l'obiettivo di 
attaccare il vertice, mentre si garantisce il sostegno reciproco nell'azione.
Le forze che risponderanno positivamente a questo appello avranno quindi un 
minimo di unità. Avranno la volontà di raggrupparsi nell'azione e di 
attaccare il G20 e quindi, di prepararsi in modo adeguato. Questa unità 
minima noi la stiamo concretizzanto cercando di rafforzarla facendo appello 
a costruire un blocco internazionalista e rivoluzionario offensivo per 
riunire tutte le masse e tutte le forze anticapitalista, radicali, 
rivoluzionarie, organizzate che hanno la volontà reale di disturbare il G20.
Ci sono alcuni che fanno delle rivolte per un semplice evento sportivo senza 
tanta importanza. Ci possiamo quindi accontentare di andare a Toronto per 
cantare e fare un po' di rime? Niente affatto!
Per un blocco internazionalista e rivoluzionario offensivo!
Abbattiamo le recinzioni!
Attacchiamo il vertice!
Mettiamo fine a questo marciume capitalista!


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