[Redditolavoro] la cgil avanguardia del si al referendum e all'accordo fiat 1

procomta ro.red at libero.it
Thu Jun 17 10:45:46 CEST 2010


dal blog  di oggi di proletaricomunisti






La campagna per il referendum che consolidi l'accordo è stata lanciata da 
Marchionne, che vuole un plebiscito al suo diktat fascista per impegnare in 
forma
preventiva tutto il fronte della reazione nella partecipazione attiva alla 
guerra per il profitto e la riduzione in schiavitù degli operai.
Da giorni questa campagna è sostenuta con la logica dei servi dei servi dai
sindacati gialli del neocorporativismo fascista FIM_UILM_FISMIC-UGL che come 
pulci sulle spalle dell'elefante padron Fiat sono attivi nel portare il 
ricatto nelle case e nella testa di ciascun operaio per affermare che la 
logica inevitabile è o schiavo o disoccupato.
La grande stampa e - anche il Manifesto nei suoi articoli da Napoli- 
contribuisce attivamente a questo discorso, con la logica che non c'è niente 
da fare e che gli operai in maggioranza vogliono lavorare e basta. Certo è 
facile prendere un operaio individualmente davanti a un cancello della 
fabbrica e domandargli se è possibile rispondere a questo diktat del 
fascismo padronale e poi far passare come senso generale questo come quello 
che vogliono gli operai...
E' il meccanismo di sempre del populismo fascista.
Il PD in tutte le sue anime non è da oggi il partito della Fiat, anche più 
degli attuali partiti di governo, e lo stesso giornale - il fatto quotidiano 
non ha esistato a eleggere Marchionne come manager dell'anno; è inutile poi 
parlare di macchiette politiche quali Bertinotti che hanno tanto fatto per 
dare credibilità a sinistra a Marchionne, con cui spesso ha cenato e 
amabilmente chiacchierato di scenari del nuovo secolo, lavoro che ora è 
pronto a fare meglio Vendola...
Tutto questo non è decisivo nella contesa in corso, gli operai molte volte 
hanno
trovato il modo per sottrarsi a questo quadro del consenso forzato e 
militarizzato e in particolare alla Fiat di pomigliano in tempi altrettando 
duri:
Quello che serve a Marchionne è la scesa
in campo della Cgil il principale sindacato che raccoglie tuttora i 
lavoratori ed Epifani sin dal primo giorno è sceso in campo, prima per 
isolare la fiom e ricattarla di proprio, poi comunque per blindare il 
sindacato nel sostegno critico all'accordo:
Questa cosa è cominciata nel congresso della svolta reazionaria e 
antioperaia, perchè tale è stato l'ultimo congresso , poi è continuato e ora 
dilaga...
E' Epifani ora che riempie il giornale con il suo appello alla 
partecipazione al voto referendario e in particolare con il voto al SI per 
rendere gli oppositori
all'accordo una minoranza da schiacciare e poi reprimere, criminalizzare 
licenziare.
Comprendere questo è il punto chiave che distingue la posizione del padrone 
da quella dell'operaio.

.... leggi tutto il resto sul blog


no all'accordo fiat
no al referendum
autonomia e alternativa di classe allo sciopero del ni del 25 giugno della 
CGIL


proletari comunisti
17-6-2010 


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