[Redditolavoro] Fw: Taranto - Nuovo assedio a Palazzo Città

[cobasta]

taranto disoccupati e ambientalisti uniti nella lotta


La manifestazione indetta da Alta Marea il 29 maggio si è trasformata
nell'ennesimo "assedio"  a Palazzo di Città.
Gli organizzatori volevano presentare al Sindaco per
l'ennesima volta la documentazione sulla nocività per emissioni di
benzo-apirene dell'esercizio della cokeria dell'Ilva ed esigere un fermo
tecnico che permettesse di certificarne ufficialmente l'impatto oltre le
soglie di legge e poi procedere con la richiesta di risarcimento e anche
un'ordinanza di blocco fino a quando le emissioni rientrino enro minimi
tollerabili per las salute di chi vive e lavora a ridosso e dentro lo
stabilimento.
Non si chiedeva la luna, solo che il capo dell'amministrazione facesse
il suo lavoro: vale a dire ascoltare i cittadini e svolgere la funzione
di tutela della salute pubblica asegnatagli per legge esercitando il
potere amministrativo di emettere ordinanze.
Ma per lo "sgomebratore immobile" sindaco Stefàno anche questo è troppo.
Troppo chiedergli di dare risposte in pubblico; troppo chiedere di
produrre fatti, non solo il benevolo sostegno a parole che Egli non nega
a nessuno.
Per ore, mentre il sindaco ostinatamente rifiutava di scendere in strada
e parlare ai manifestanti, la manifestazione si è trafsformta in
assedio, con interventi che si susseguivano al microfono ed esprimevano
a tutti quello che Stefàno si rifiutava di ascoltare.
Tra gli interventi al microfono aperto, quello dello Slai Cobas per il
sindacato di classe, che coi disoccupati organizzati era l'unica
organizzazione sindacale aderente alla manifestazione, ha raccontato
come da mesi i disoccupati organizzati portano avanti la loro battaglia
di civiltà per mettere insieme tutela dell'ambiente e lavoro, raccolta
differenziata porta a porta e bonifiche ambientali dei quartieri e
creazione di nuovi posti di lavoro.
Mesi durante i disoccupati in lotta si sono divuti scontrare con
l'inerzia delle amministrazioni locali, che ancora non sono state in
grado di produrre piani e interventi concreti neppure per impiegare
quelle risorse finanziarie che grazie alla lotta dei disoccupati
organizzati si sono rese disponibili.
Mesi durante i quali alla lotta dei disoccupati si è risposto con
promesse vaghe, arroganza e repressione, tutto tranne il lavoro.
Durante i quali quell'assedio a palazzo di città in cui oggi si sono
ritrovati tarantini era già diventata prassi necessaria e quasi
quotidiana per i disoccupati, cui le autorità hanno scelto di rispondere
con denunce e sgomberi, dalle denunce per l'occupazione del ponte
girevole a novemnbre allo sgombero violento della Tenda per il Lavoro ad
maggio.
Alla fine il Sindaco è sceso in piazza ma solo per vantarsi di aver
fatto quel poteva, vale dure nulla salvo chiamare in causa altri
(regione e ARPA) e rifitandosi con arroganza di rispondere direttamente
alle domeande dei manifestanti che per ore avevano aspettato che si
presentasse.
Una conclusione che ha lasciato tutti amareggiati e arrabbiati, ma anche
decisi a continuare a lottare fino a quando sarà necessario e a
rinnovare l'assedio già al prossimo tavolo tecnico sulle emissioni
nocive, previsto per il prossimo 7 giugno, e per quanto riguarda i
disoccupati organizzati, per esigere che si passi immediatamente dalle
promesse ai fatti, in particolare:
- piano pilota stralcio per la raccolta differenziata porta a
   porta
- interventi urgenti di bonifica dei quartieri
- consiglio comunale monotematico sul'emergenza lavoro

su tutti questi punti ciò che manca non sono le risorse, ma la
capacità/volontà del Comune di produrre fatti.
Soprattutto non manca la volontà dei disoccupati di continuare ad
essediarli, da oggi anche insieme a tutte alle associazioni scese in
piazza che, tra l'altro, hanno chiarito che un fine della richiesta di
risarcimento all'Ilva sarà la costituzione di un fondo per il
risanametno da destinare all'impiego dei disoccupati.


Slai cobas Taranto
Disoccupati Organizzati

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