[Redditolavoro] Volantino SI COBAS manifestazione 5 giugno

Fulvio fuldigior at gmail.com
Fri Jun 4 08:44:32 CEST 2010


*Sindacato Intercategoriale *

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*S.I. COBAS*

*Lavoratori Autorganizzati*



*LA CRISI ERA FINITA. FALSO!*

Con la solita faccia tosta, di chi sa di essere un bugiardo, il presidente
del Consiglio ha distribuito a piene mani, nei mesi scorsi, ottimismo,
affermando che la crisi era ormai alle spalle . Falso!

Oggi, infatti, si presenta con una manovra preventiva che mira a colpire
soprattutto il settore pubblico, ma non solo.

Una manovra di lacrime e sangue con blocco dei con­tratti dei lavoratori
pubblici per i prossimi tre anni, chiusure delle “finestre” di uscita per
chi deve andare in pensione (riguarda anche i privati), diluizione della
liquidazione dei dipendenti pubblici in tre anni.

Per gettare fumo negli occhi ai lavoratori e rendere più “equa” la manovra,
taglia gli stipendi dei dirigenti, magistrati, parlamentari e ministri.
Veramente pochi spiccioli.

Taglio agli Enti Locali e alle Regioni che si trasformerà in un aumento
delle tasse e aumento del pedaggio autostradale.

La lotta alla cosiddetta evasione fiscale la faranno sulla massa dei
lavoratori dipendenti, con l’accorpamento di alcuni Enti e ciò si traduce in
un aumento dei licen­ziamenti.

**

*I SINDACATI*

 I sindacati confederali, come al solito, sono al carro del governo e della
confindustria.

La Cisl e la Uil che sbraitano per colpire gli sprechi e l’evasione,
dimostrano che non hanno veramente più argomenti a cui aggrapparsi, salvo
accettare tutto, quando il governo li chiama al “confronto”.

Mentre la Cgil, isolata ed esclusa dalla concertazi­one, pur di ritornare in
gioco, ha affermato, per bocca del suo Segretario Generale, che “.. farà la
sua parte”.

D’altronde, da questi sindacati, non si può preten­dere che coinvolgano i
lavoratori con lotte dure ed estese a tutti i settori, visto che sono
asserviti al sistema .

Lo sciopero della Cgil del 25 giugno 2010, mira solamente a far sbollire la
rabbia eventuale dei lavoratori e serve a questa organizzazione per
ritornare al tavolo della trattativa governativa, ma soprattutto a
ingabbiare la lotta stessa nell’alveo istituzionale.

**

*I LAVORATORI E IL SISTEMA*

 Il vero problema è che la classe lavoratrice deve ancora per­dere le
illusioni riformiste che la inchiodano al palo sindacale-confederale e
governativo.

Ma la vecchia talpa, delle contraddizioni del sistema capi­talistico, sta
scavando, e quando arriverà in superficie met­terà a nudo queste
contraddizioni e rovinerà tutto l’orto del governo, dei partiti borghesi e
dei sindacati confederali.

Ci troviamo di fronte, per la prima volta, ad un governo e ad un sistema,
che non è più in grado di garantire una vita decente ai lavoratori, mentre è
“ costretto” a dare i soldi alle banche pur di mantenere in vita un’economia
marcia e drogata.

CHE FARE?

La ricetta liberista dei governi europei e mondiali permet­terà, almeno a
breve termine, un salvataggio del sistema finanziario e politico che regge
le sorti dei paesi industrializ­zati.

Non consentirà certamente lo stesso risultato per le masse lavoratrici, per
i ceti deboli, per gli immigrati. Anzi, secondo i piani di “salvataggio”
dovranno essere proprio costoro a fornire la materia prima per far fonte
alla crisi: soldi, attraverso riduzione di salari; diritti, con
l’annullamento di fatto degli ultimi baluardi (vedi art. 18 e nuova
contrattazione); pensioni, con l’allungamento sine die dell’età pensionabile
e con la riduzione dei coefficienti di calcolo; stato sociale, con la
riduzione ai minimi termini delle prestazioni garantite, ecc.. Una cura da
cavallo, fino a ieri dichiarata non necessaria per fini di bottega politica
ed oggi imposta in modo imperioso e tracotante.

Abbiamo visto che le risposte delle organizzazioni istituzionali dei
lavoratori, sindacali e non, per quel che ne resta, non sono in grado, ma
soprattutto non vogliono, affrontare il problema in modo reale, secondo un
punto di vista di classe.

La palla torna quindi ai lavoratori, ai comitati di lotta, alle forme
sindacali autorganizzate e di lotta reale. Altre scorcia­toie non esistono.

*** IL NEMICO E’ IN CASA NOSTRA: LA CONFINDUSTRIA E I PROPRI GOVERNI!*

*** A FIANCO DEI LAVORATORI GRECI IN LOTTA!*

*** CONTRO LA MACELLERIA SOCIALE CHE SI ATTUA CON QUESTA FINANZIARIA.*

*** ALLARGHIAMO E UNIFICHIAMO IL FRONTE DELLE LOTTE*



fip V. Marco Aurelio 31 MI - 5 giugno 2010




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