[Redditolavoro] 150 disoccupati a Napoli

CobasSindacatodiClasse cobasta at libero.it
Sat Jul 24 14:20:54 CEST 2010


150 denunce per le lotte e i blocchi di questa ultima settimana, dopo 
cariche, fermi arresti
una guerra contro la lotta per il lavoro, contro le realtà dei disoccupati 
organizzati del progetto Bros
una guerra pianificata e teorizzata da questore e digos
invece che lavoro, taglio del sostegno al reddito
la scelta della tolleranza zero è politica e sociale di un governo e un 
potere locale corrotto
è un laboratorio della repressione preventiva per scongiurare un autunno 
caldo che può avere a napoli - dove c'è anche la Fiat pomigliano - il suo 
centro e il suo laboratorio
un processo colto e intuito in anticipo dai disoccupati organizzati di 
banchi nuovi e dello slai cobas per il sindacato di classe di taranto che 
hanno lanciato con una assemblea nazionale il 21 maggio e un incontro 
nazionale il 3 luglio un appello e un percorso di ricomposizione di classe 
per il lavoro, per il salario, per il reddito sociale ai disoccupati contro 
padroni e governo contro le istituzioni nazionali e locali

ora più che mai questa è la strada e a settembre una nuova iniziativa 
nazionale accetterà la sfida dello stato, perchè solo così si possono 
tutelare i bisogni e gli interessi di classe delle masse sfruttate

no alla repressione delle lotte
unità di classe

disoccupati organizzati
slai cobas per il sindacato di classe
taranto
24 - 7 -2010

Contro la lotta dei Disoccupati organizzati precari Bros a Napoli la 
risposta è solo repressiva.

E' ripresa senza soluzione la lotta dei disoccupati, a Napoli come ad 
Acerra. Ad Acerra è stata fatta irruzione alla sede del Comune impedendo 
l'accesso a impiegati e pubblico. A Napoli in 200 hanno fatto irruzione 
nell'edificio che ospita il Museo archeologico, alla presenza di tanti 
turisti; i disoccupati sono rimasti a bloccare per diverse ore mentre 
venivano bloccati da un nutrito gruppo di donne il traffico con un corteo 
che da via Toledo andava per tutto il centro; alle 15,30 è stato occupato 
l'assessorato regionale dopo che su pressione della polizia i disoccupati 
avevano lasciato il Museo.
La polizia ha proceduto al fermo, alla identificazione e all'accompagnamento 
in Questura di 9 donne disoccupate.
I disoccupati a Napoli sollecitavano la prosecuzione dell'erogazione del 
sostegno al reddito in attesa dei nuovi corsi. Ad Acerra si chiedeva la 
proroga dei corsi di formazione.
Nel pomeriggio ad Acerra un gruppo di manifestanti ha effettuato blocchi 
stradali nei pressi dell'Ipercoop, cassonetti sono stati rovesciati, 
copertoni incendiati, lungo la strada che portava al supermercato.

La linea della 'Tolleranza zero' attuata dallo Stato ed enunciata dal 
Questore e dal capo della Digos è già in corso. Solo negli ultimi tre giorni 
sono stati denunciati 33 disoccupati, appartenenti al coordinamento di lotta 
per il lavoro di Banchi Nuovi per le manifestazioni del 8 giugno, accusati 
di essere responsabili dei reati di invasione di edificio e manifestazione 
non autorizzata. Già nel corso di quella stessa giornata tre disoccupati 
erano stati arrestati per resistenza e il giorno dopo processati per 
direttissima e altri dieci denunciati 'a piede libero'; per l'occupazione 
del Duomo avvenuta venerdì scorso altri 9 disoccupati sono stati denunciati; 
dirigenti del Sindacato Lavoratori in Lotta erano stati invece chiamati in 
questura e sottoposti a illegittime domande sul loro sindacato per 
accertarne la natura associativa e organizzata sulla base di un procedimento 
penale di cui non era stata fornita nessuna spiegazione né contenuto.

Tornando alle dichiarazioni della Digos: "Le risposte spettano alla 
politica... per quanto riguarda le forze di polizia invece c'è tolleranza 
zero", queste vengono fatte in un momento in cui a Napoli chi è al governo 
della Regione e l'insieme del sistema politico mostra tutto il suo volto 
degradato e criminale, mentre taglia la miseria di un reddito sociale ai 
disoccupati del progetto Bros.
Lo scontro a Napoli è parte di una guerra sociale, di classe in corso, a cui 
guardano e debbono guardare tutti i disoccupati e precari del sud, tutti i 
proletari del nostro paese.
L'assemblea nazionale a Napoli del 21 maggio e l'incontro del 3 luglio ha 
lanciato un appello in questo senso e avviato l'organizzazione di un tessuto 
unitario, autorganizzato e di lotta coerente.

14.7.10 


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