[Redditolavoro] Fw: Lotte di classe in Cina

clochard spartacok at alice.it
Thu Jul 22 19:10:17 CEST 2010


----- Original Message ----- 
From: Marinus Van der Lubbe 



  

Vento dell'Est
 

Aumenti salariali
 
Ormai anche il governo cinese ammette che gli episodi di sciopero in tutti i distretti del paese sono decine di migliaia, i quali si sommano alle decine di migliaia di jacquerie nelle campagne contro l'espropriazione selvaggia dei contadini nella inesorabile avanzata dell'urbanizzazione. Sono riesplosi gli scioperi alla Toyota di Fonshan, e anche nelle fabbriche cinesi delocalizzate nel Sud Est asiatico divampa la lotta rivendicativa. Teniamo presente che gli operai della Foxconn hanno ottenuto un aumento salariale del 30% e quelli della Toyota del 24%, e in tutto il Guangdong il salario minimo mensile è lievitato da 650 a 950 Yuan. Cifre alte che dimostrano quanto i capitalisti siano alle strette: gli aumenti ottenuti da operai già meglio pagati della media creano un'ondata di emulazione, cioè di lotta, nelle zone dove il salario è al minimo legale o è del tutto fuori controllo.
 
Proto-sindacati?
 
Il Sole 24 Ore, da cui abbiamo citato le cifre, riporta il commento di un responsabile dei rapporti commerciali Europa-Cina: "Il tam tam operaio corre velocissimo di fabbrica in fabbrica e ormai qui nella zona tutti sanno che, di fronte alle pressioni dei lavoratori, [gli industriali] hanno finito per calare le braghe concedendo aumenti salariali fuori da ogni logica contrattuale". Questo è il punto: la logica contrattuale è quella dei sindacati zubatoviani di stato, mentre stanno sorgendo decine di organismi spontanei che i media stanno chiamando protosindacati. O sono invece nuovi organismi post-sindacali?
 
Ammortizzatori sociali 
 
Dopo i numerosi casi di suicidio dovuti alle spaventose condizioni di lavoro alla Foxconn, s'è scoperto che la media dei suicidi nelle altre fabbriche è più alta ancora. Per evitare, comunque, ulteriori spiacevoli incidenti, la direzione del colosso cinese dell'hardware che occupa 800.000 operai (420.000 nel solo complesso di Shenzen), ha fatto installare delle reti di protezione sotto le finestre di alcuni stabilimenti. Pragmatici ammortizzatori sociali o saggio provvedimento nel caso che l'autolesionismo si tramuti in lotta e vengano defenestrati i dirigenti?

[dalla newsletter di "N+1"]

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«(...) la rivoluzione non ricerca il potere, ma ha bisogno di poter realizzare le sue misure. Essa risolve la questione del potere perché ne affronta praticamente la causa. È rompendo i legami di dipendenza e di isolamento che la rivoluzione distrugge lo Stato e la politica, appropriandosi di tutte le condizioni materiali della vita. Nel corso di questa distruzione, sarà necessario portare avanti misure che creino una situazione irreversìbile. Bruciare le navi, tagliarsi i ponti alle spalle. La vita nova è la posta in gioco e, al contempo, l'arma segreta dell'insurrezione: è dalla capacità di sovvertire le relazioni materiali e trasformare le forme di vita che dipende la vittoria.


«La violenza rivoluzionaria sconvolge gli esseri, e rende gli uomini artefici del proprio divenire. Essa non si riduce a uno scontro frontale, reso improbabile dall'evidente squilibrio di forze esistente; e gl'insorti scivolerebbero sul terreno del nemico se adottassero una logica militare tout court. La guerra sociale mira piuttosto a dissolvere che a conquistare. Non temendo di mettere in gioco passioni, immaginazione e audacia, l'insurrezione si fonda sulla dinamica dell'autogenesi creativa.»


Les Mauvais Jours Finiront
http://mondosenzagalere.blogspot.com/



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