[Redditolavoro] ancora per andrea gagliardoni

bastamortesullavoro@domeus.it cobasta at libero.it
Mon Jul 12 07:27:15 CEST 2010


SICUREZZA - KNOW YOUR RIGHTS - NEWSLETTER N.52 DEL 11/07/10

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BOLLETTINO N.4 RETE NAZIONALE PER LA SICUREZZA SUI POSTI DI LAVORO

Da Cobas Ravenna (cobasravenna at libero.it)

E' uscito il bollettino n.4 della Rrete nazionale per la sicurezza sui posti 
di lavoro.

Si può richiedere a bastamortesullavoro at gmail.com.

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ANCORA PER ANDREA GAGLIARDONI

Dal blog di Samanta di Persio
http://sdp80.wordpress.com/

luglio 3, 2010 at 1:08 pm

Andrea Gagliardoni è morto sul lavoro il 20 giugno del 2006. Una morte 
evitabile.
Dalla fabbrica la pressa tampografica esce con uno dei tre sistemi di 
sicurezza previste dalla legge. Poi in azienda quell' unico viene tolto.
Andrea muore con il cranio schiacciato dai tamponi siliconici.

Graziella, la madre, apprende in questo modo del tragico incidente: "Alle 
12.20 due carabinieri della stazione locale arrivarono sul mio posto di 
lavoro e mi chiesero: 'Lei è la madre di Andrea Gagliardoni ?' Alla vista di 
quelle divise, di fronte a quella domanda, mi misi ad urlare istintivamente. 
Loro intanto continuarono a parlarmi: 'Suo figlio ha avuto un incidente !' 
Tra le lacrime guardai l' orologio e dissi: 'Non è possibile ! Vi state 
sbagliando! A quest' ora mio figlio è al lavoro, termina il turno alle 13' 
Loro come risposta mi dissero: 'L' incidente è avvenuto in fabbrica !' Io 
non capivo nulla, continuavo a urlare e a piangere, chiesi: 'Accompagnatemi 
all' ospedale dov' è mio figlio !' 'Purtroppo suo figlio è morto, signora !' 
Questo fu quanto riuscii a sentire da quelle due divise nere, poi non ce la 
feci e svenni. Quando mi ripresi continuavo a ripetermi: 'Graziella 
svegliati, e solo un brutto sogno !' Invece era la realtà. Imbottita di 
psicofarmaci, ho dovuto attendere due giorni per riavere il corpo di mio 
figlio."
(dal libro "Morti Bianche" di Samata di Persio)

In questa situazione di dolore, di non coscienza Germana un' amica della 
famiglia Gagliardoni si offre per prestare il suo loculo. Al comune di Porto 
Sant' Elpidio nessuno si rifiuta.
Dopo quattro anni la signora Germana ha un malore, vorrebbe il suo loculo, 
la donna è sola e quindi giustamente pensa al suo eterno riposo.

Ma il comune dice no alla traslazione della salma di Andrea. Perché ? I 
loculi sono solo per i morti. Andrea appunto è morto. Il sindaco Mario 
Andrenacci è irremovibile, pur conoscendo tutta la vicenda.

Non sono solo eroi i lavoratori che muoiono in Afghanistan, ma anche quelli 
che muoiono in Italia per 900 euro al mese. Graziella inizia una battaglia 
per poter dare a suo figlio una degna sepoltura. Prima su Facebook con 
"Informare per Resistere", appelli al sindaco, e-mail a tutti i membri della 
Giunta. Ma nessuna risposta.
Poi la vicenda approda alla trasmissione di "Mi manda rai tre" Pessima 
figura del primo cittadino poiché non esiste nessun regolamento comunale che 
supporti la sua tesi.
Infine all' anniversario dell' incidente, cittadini comuni (la Cgil invitata 
si è dissociata) venuti da varie parti d' Italia, sfilano per chiedere 
attenzione dall' amministrazione comunale e propongono una petizione.

Alla fine l' amministrazione partorisce una delibera per una lista con 
coloro che hanno un loculo in prestito.

Allora il vuoto legislativo c' era, non era pazza la signora Graziella come 
qualcuno più volte ha sostenuto!

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