[Redditolavoro] Il PCL con la FIOM davanti Montecitorio

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Wed Jul 7 22:50:35 CEST 2010


(6 Luglio 2010)

La Fiom ha tenuto ieri un’assemblea pubblica del proprio Comitato
Centrale davanti a Montecitorio in occasione della consegna delle
firme raccolte attorno alla propria proposta di legge sulla democrazia
sindacale. Per l’occasione ha invitato a partecipare tutti i partiti
dell’opposizione, tra cui il PCL. All’iniziativa, sotto un sole
terrificante, hanno partecipato centinaia di attivisti e dirigenti
sindacali, rappresentanze di fabbrica ( Fiat Pomigliano ed Eutelia, in
primo luogo), esponenti politici nazionali di Idv ( Di Pietro), PD (
Fassina), Fed ( Salvi, Ferrero), PCL ( Ferrando), Turigliatto (
Sinistra critica). Significativo il quadro dei posizionamenti
politici.  Fassina, responsabile economico del PD, già schieratosi con
Marchionne a Pomigliano, ha cercato faticosamente, e senza successo,
di farlo dimenticare agli operai e alla Fiom: con un elogio filosofico
della nobiltà del lavoro ( possibilmente sfruttato). Di Pietro, a
caccia unicamente di voti, ha cercato  di spendersi come riferimento
parlamentare della Fiom con parole retoriche di “solidarietà” e
“auguri”. Salvi, a nome della Fed, ha fatto appello.. al PD, per un
comune sostegno alla proposta di legge della Fiom. Turigliatto, a nome
di Sinistra Critica, ha giustamente valorizzato il risultato del No a
Pomigliano e i meriti della Fiom, ma senza avanzare proposte.

Marco Ferrando, a nome del PCL, non si è limitato a parole di
solidarietà, né al solo sostegno alla proposta di legge della Fiom (
di cui critichiamo la soglia di sbarramento del 5% per il
riconoscimento della rappresentanza sindacale), ma ha avanzato due
argomentazioni politiche di fondo. 1) La battaglia per la democrazia
del lavoro e dei lavoratori è alternativa non solo a Berlusconi ma al
PD, che da un lato critica l’autoritarismo del governo, dall’altro
occhieggia a Confindustria e sostiene la Fiat nel momento stesso in
cui la Fiat attacca gli stessi diritti costituzionali dei lavoratori.
“ Solo partendo dagli interessi e dai diritti dei lavoratori si può
battere Berlusconi, e costruire un’alternativa vera a Berlusconi:
fuori e contro quella cucina trasformista, a guida PD, che in questi
giorni vagheggia un governo con Fini, Bossi, Casini, Montezemolo (
tutti amici di Marchionne) per continuare a gestire i sacrifici contro
gli operai e i loro diritti”. 2) La battaglia per i diritti sindacali
è inseparabile dalla battaglia più generale per rovesciare i rapporti
di forza nella società ( come insegna l’esperienza dell’autunno caldo
di 40 anni fa). Da qui l’esigenza di una svolta unitaria e radicale
dell’insieme delle sinistre politiche e sindacali, in piena autonomia
dal PD, attorno ad una prospettiva di lotta continuativa e ad una
piattaforma unificante. “ Il risultato di Pomigliano, dove il 40%
degli operai ha respinto il ricatto di Marchionne, la propaganda
congiunta di governo e PD, il disfattismo complice di Epifani, rivela,
nonostante le difficoltà, un potenziale di ribellione della giovane
generazione operaia. Quella potenzialità di ribellione è la leva
decisiva in cui investire”.

L’intervento del PCL è stato ripetutamente applaudito, in particolare
dai lavoratori presenti della Fiat Pomigliano.

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