[Redditolavoro] Fs. Motivazioni sentenza De Angelis: i lavoratori hanno diritto di parola e di critica
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Tue Jan 26 10:43:37 CET 2010
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ritica
*Fs. Motivazioni sentenza De Angelis: i lavoratori hanno diritto di parola
e di critica*
Scritto da Alessandra Valentini Sabato 23 Gennaio 2010 10:54
Sono state emesse in questi giorni le motivazioni della sentenza con la
quale il Giudice Conte del Tribunale del Lavoro di Roma aveva dichiarato
illegittimo il licenziamento eseguito dalle Ferrovie il 15 agosto 2008 nei
confronti del macchinista e delegato alla sicurezza Dante De Angelis. Già al
pronunciamento della sentenza, il 26 ottobre scorso, si era parlato di una
vittoria di tutti i lavoratori, ed ancora di più possiamo dirlo oggi
leggendo le motivazioni. Infatti si stabilisce che esercitare il diritto di
critica, nella fattispecie ipotizzando – come fatto da De Angelis – problemi
relativi a manutenzione e controlli all’indomani degli spezzamenti agli Etr
avvenuti nel luglio 2008 (e anche successivamente), rientra a pieno nelle
funzioni stabilite dall’articolo 21 della Costituzione, che riconosce a
tutti il “diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la
parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione”. Diritto sancito anche
dall’articolo 19 della Dichiarazione Universale dei diritti dell’uomo (“Ogni
individuo ha il diritto alla libertà di opinione e di espressione, incluso
il diritto di non essere molestato per la propria opinione e quello di
cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e
senza riguardo a frontiere”) e dalla Convenzione europea per la salvaguardia
dei diritti dell’uomo e delle libertà fonda (articolo 10).
Pertanto, spiega il giudice Conte nelle motivazioni, *“una lettura
costituzionalmente orientata di tali regole non può infatti tollerare l’idea
che, accettando un rapporto di lavoro, il prestatore si precluda
radicalmente il diritto di criticare anche pubblicamente comportamenti
aziendali, a ragione del fatto così facendo egli lede l’immagine
dell’impresa anche sul mercato”.* Ovviamente tale diritto deve essere
esercitato, come fatto dal macchinista, nei termini della continenza
verbale, della pertinenza ed interesse pubblico dei fatti: *“(…) poiché la
sicurezza dell’esercizio ferroviario è questione di pubblico rilevantissimo
interesse, è del tutto lecito che ogni forma di ipotesi non palesemente a prima
facie arbitraria e pretestuosa sia sottoposta all’attenzione dell’opinione
pubblica (...)".* Anzi, aggiunge il giudice, le stesse ipotesi avanzate da
De Angelis sulle possibili cause degli spezzamenti non solo non sono lesive
dell’azienda, ma tanto meno gratuite: *“è infatti solo formulando ipotesi
sulle cause di eventi che l’uomo accresce le sue conoscenze sui fatti
astrattamente idonei a produrre danni, e quindi può adottare le misure per
prevenirli”.
*Insomma, nelle ipotesi e critiche di De Angelis nulla di falso, di
arbitrario, e nulla che abbia i caratteri di lesione dell’immagine
dell’azienda o violazione dell’obbligo di fedeltà del lavoratore.
Ma le motivazioni, che non possiamo riportare integralmente, dicono ancora
di più, entrando nel merito dell’esercizio della funzione di Rls
(Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza) svolta da De Angelis e
delle sue ipotesi e critiche avanzate proprio nello svolgimento di un ruolo
di carattere sindacale. *“Il De Angelis è rappresentante dei lavoratori per
la sicurezza, promotore dell’Assemblea nazionale dei ferrovieri, e persona
fortemente impegnata sui temi della sicurezza sul lavoro, e come tale
regolare interlocutore dell’azienda su problematiche di tipo sindacale in
materia. Sebbene ciò non costituisca di per sé una scriminante riguardo alla
violazione dei limiti del diritto di critica, si deve ammettere, (…) che la
natura intrinsecamente dialettica delle relazioni di tipo sindacale,
consentite dall’ordinamento come tali, e quali implicanti, del tutto
fisiologicamente, il ricorso alle tecniche della rivendicazione e della
protesta, richieda un adeguato e ragionevole metro di tolleranza rispetto ai
fenomeni, spesso determinati da eccesso di vigore polemico (…)”.* A parere
di chi scrive, tale passaggio risulta particolarmente importante perché
riconosce alla figura del delegato alla sicurezza un ruolo per svolgere il
quale egli può, anzi in alcuni casi deve, criticare l’azienda, sollecitare
ipotesi, usando anche i toni “tollerati” in un confronto che è senza dubbio
di carattere sindacale, e quindi con gli accenti della contrapposizione che
spesso lo contraddistinguono. Criterio, tra l’altro, applicato anche nella
stampa e nell’informazione in genere. Con tale motivazione si restituisce
“coraggio” agli Rls nel svolgere il loro compito, senza paure di censure o
punizioni da parte dell’azienda, che con il licenziamento di De Angelis
aveva tentato in qualche modo di mostrare i muscoli, come esempio verso
tutti i lavoratori.
Dalle motivazioni della sentenza si ha un risultato utile e positivo per
tutti i lavoratori: ogni lavoratore ha diritto di parola e di critica,
diritto che non può essere subordinato ad un contratto di lavoro,
soprattutto quando in gioco ci sono interessi generali, come nel nostro
caso, la sicurezza di chi viaggia e lavora sui treni.
Alessandra Valentini
23-1-10
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