[Redditolavoro] Fw: [BSF] DALLA PARTE DEI MIGRANTI DI ROSARNO

Massimo Reggiani remax1961 at libero.it
Sat Jan 9 16:23:16 CET 2010


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Sent: Saturday, January 09, 2010 12:36 PM
Subject: [BSF] DALLA PARTE DEI MIGRANTI DI ROSARNO


PER IL DIRITTO DI RIVOLTA DEI MIGRANTI CONTRO I LORO SFRUTTATORI CRIMINALI E 
LO STATO CHE LI PROTEGGE.
(8 Gennaio 2010)
La rivolta di migliaia di lavoratori migranti a Rosarno rappresenta un atto 
di dignità e di coraggio. In questo senso, un esempio per tutti gli 
sfruttati. Migranti già in fuga dalla fame e dalle guerre, privati dallo 
Stato di ogni permesso di soggiorno, consegnati quindi senza difese al 
supersfruttamento delle cosche criminali, per di più fatti bersaglio dalle 
armi da fuoco di quelle cosche, si sono semplicemente ribellati alla propria 
condizione inumana. Suscitando per questo lo " scandalo" di tanti 
benpensanti per nulla scandalizzati dallo loro "normale" condizione.
E' vero, i migranti hanno usato "violenza", a volte cieca e maldestra, 
perché privi di direzione. Ma la violenza impiegata è una goccia nel mare 
della violenza subita nel corso della loro vita. E in ogni caso nessuno dei 
loro oppressori, diretti o indiretti, ha "diritto di parola" sulla 
ribellione degli oppressi. Non l'ha il ministro Maroni e il suo governo, 
dediti ad una campagna quotidiana xenofoba di odio e violenza, e oggi in 
prima fila a invocare la "legge". Non l'hanno i sepolcri imbiancati del 
Partito democratico, che dal governo vararono le prime leggi reazionarie 
antimigranti, tirando la volata alle destre. Non l'ha infine il Presidente 
Napolitano, primo firmatario di quella legge che nel 98- col voto sciagurato 
di tutte le sinistre- introdusse i campi di detenzione per immigrati: e che 
oggi plaude, con aria severa, all'invio di nuove truppe per riportare 
l'"ordine" a Rosarno. Questa tonnellata di ipocrisia legalitaria e 
"democratica"la lasciamo ai partiti dominanti. Ai protettori "legali" della 
malavita e dello sfruttamento del lavoro nero. Agli elargitori dei condoni 
ai criminali.
Noi stiamo dall'altra parte della barricata. Noi stiamo dalla parte della 
rivolta, delle mani nude che hanno impugnato pietre e bastoni, contro le 
cariche della polizia e le fucilate delle cosche. E' da questa parte della 
barricata che siamo legittimati a dire che è sbagliato colpire un'automobile 
o un cittadino innocente, come ogni azione che possa favorire la 
contrapposizione tra lavoratori migranti e lavoratori italiani. Ma lo 
diciamo non perché vogliamo una ribellione "più moderata", bensì per la 
ragione esattamente opposta: perché a domanda di liberazione che si esprime 
nella ribellione deve rivolgersi contro l'ordine sociale dello sfruttamento. 
E dunque deve unire tutti gli sfruttati, siano essi italiani o migranti, 
contro le classi dirigenti del Paese.
Per questo la rivolta di Rosarno pone alle sinistre italiane un nuovo ordine 
di responsabilità. Non bastano parole di comprensione o "solidarietà" verso 
i migranti. Non bastano le attenzioni "umanitarie". E' necessaria una 
immediata mobilitazione unitaria di tutte le sinistre politiche e sindacali 
a fianco della rivolta contro la repressione dello Stato. E' necessaria una 
piattaforma di lotta unificante del popolo migrante a partire dalla 
rivendicazione del permesso di soggiorno per tutti ( unica misura vera 
contro la "clandestinità") e dell'abrogazione dell'intera legislazione 
antimmigrati degli ultimi 12 anni. E' necessaria una piattaforma di 
mobilitazione unificante dei lavoratori italiani e migranti, che rivendichi 
l'introduzione del reato di sfruttamento del lavoro nero, l'abrogazione 
delle leggi di precarizzazione del lavoro, il blocco dei licenziamenti, e un 
piano di opere di utilità sociale ( risanamento edilizio, case popolari, 
riparazione della rete idrica, riassetto del territorio, asili , scuole, 
ospedali..) che dia lavoro a italiani e migranti, e sia pagato dalle grandi 
rendite, dai grandi patrimoni, dai grandi profitti. Perché anche i migranti 
in rivolta e i proletari onesti di Rosarno possano unirsi nella lotta contro 
i comuni avversari di sempre : i loro sfruttatori e lo Stato gendarme.
MARCO FERRANDO


DALLA PARTE DEI MIGRANTI DI ROSARNO.
(8 Gennaio 2010)

La rivolta dei lavoratori migranti di Rosarno esprime la giusta volontà di 
ribellione allo sfruttamento inumano, alle condizioni di schiavitù, alle 
quotidiane intimidazioni e violenze subite, di fatto incoraggiate in tutta 
Italia dalla politica xenofoba del governo. La violenza usata dai migranti- 
che tanto inorridisce i benpensanti- è lo specchio della violenza, ben 
superiore, che essi subiscono silenziosamente ogni giorno, spesso da parte 
dei clan criminali, con la benedizione generale dello Stato. Alcuni aspetti 
"primitivi" della rivolta ( contro persone e cose) sono solo l'espressione 
dell'assenza di una direzione cosciente e unificante.
Il PCL è in ogni caso- incondizionatamente-dalla parte di questi lavoratori 
e della loro rivolta. Così come è dalla parte di tutti gli oppressi, in ogni 
parte del mondo, indipendentemente dalle loro differenze di etnia o di fede. 
Ora è necessario che tutte le sinistre politiche e sindacali raccolgano su 
scala nazionale la volontà di ribellione dei migranti unificandola su 
obiettivi di lotta che li possano saldare ai lavoratori italiani , contro 
ogni logica di contrapposizione e guerra fra poveri: a partire dalla lotta 
per eguali diritti, per il diritto di tutti al lavoro e alla casa, per la 
punizione dello sfruttamento del lavoro nero e la relativa galera per gli 
sfruttatori, per l'assegnazione del permesso di soggiorno a tutti i 
lavoratori migranti, al fine di sottrarli alla marginalità e al ricatto 
della malavita.
Insieme, lavoratori italiani e migranti sono una grande forza, che va 
indirizzata contro l'avversario comune: gli sfruttatori e i loro governi. 
Per costruire insieme un'altra società, libera da ogni oppressione.

PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI
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Sez. Provinciale di Bologna
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