[Redditolavoro] slidarietà ad Avni

Vittoria OLIVA huambos at virgilio.it
Sat Feb 20 13:12:40 CET 2010


Avni Er è stato scarcerato ed è a rischio di espulsione in Turchia


20. 02.2010

 

Avni Er è stato scarcerato ed è a rischio di espulsione in Turchia

 

Diffondiamo un breve comunicato, cui seguiranno degli aggiornamenti per comunicare l'avvenuta scarcerazione di Avni Er

 

A seguire un breve riepilogo per spiegare a quanti non hanno seguito la sua vicenda chi è Avni Er

 

Il 1 aprile 2004 un'operazione repressiva di dimensioni internazionali organizzata dalle Autorità turche in collaborazione con le Autorità di vari Stati europei, provoca l'arresto di 82 persone in Turchia e 59 persone tra Germania, Olanda, Belgio e Italia.

Sono giornalisti della stampa di opposizione, membri di organizzazioni democratiche di massa, avvocati, architetti, artisti, ex prigionieri politici, tutti impegnati nel campo dei diritti umani e dell'informazione.

Tra di essi, i militanti comunisti Avni Er (turco) e Zeynep Kiliç, (curda, il cui vero nome è Nazan Ercan), che in Italia, a Perugia, svolgono uno strenuo lavoro di contro-informazione sulla politica fascista e criminale dello Stato turco.

La Corte di Assise di Perugia, il 20 dicembre 2006, a seguito di un processo scandaloso, in cui sono ammessi a testimoniare a volto coperto i torturatori turchi, condanna Avni Er e Nazan Ercan (alias Zeynep Kiliç), oppositori politici del regime di Ankara, a 7 e 5 anni di detenzione per "appartenenza" al DHKP-C, un partito comunista della sinistra rivoluzionaria turca inserito nelle famigerate liste nere stilate dall'Unione Europea dopo l'11 settembre.

Il 23 gennaio 2007, la Corte d'Appello di Perugia conferma le condanne di primo grado, con l'espulsione dal territorio italiano a fine pena.

Una vasta campagna di mobilitazione e sensibilizzazione dell'opinione pubblica, riesce a scongiurare nell'aprile del 2008 il primo tentativo di estradizione in Turchia di Avni, mentre, riguardo a Nazan, scarcerata nel giugno 2008 e costretta fino all'agosto successivo nel CPT di Ponte Galeria a Roma, le Autorità Italiane sono costrette a ripiegare sulla estradizione verso la Germania, anziché verso Ankara.

 

La situazione attuale di Avni

 

Avni attualmente si trova non sappiamo ancora bene se nel CIE (Centro di Identificazione ed Espulsione)  di Bari o in un altro centro per immigrati in attesa di asilo politico 

 

Avni in questo momento rischia l'espulsione in Turchia per due ordini di fattori tecnico-guridici.

 

Potrebbero infatti essere applicate:

 

a) l'espulsione amministrativa, non avendo più il permesso di soggiorno ed essendo stato condannato per terrorismo internazionale;

 

b) l'espulsione giudiziaria, prevista dall'art. 312 codice penale in caso di condanna per reati di terrorismo.

 

Avni ha richiesto lo status di rifugiato. Ciò potrebbe rappresentare un ostacolo alla sua immediata espulsione. Teoricamente, prima di qualsiasi decisione sull'espulsione amministrativa, dovrebbe ottenere dalla commissione territoriale sullo status di rifugiato politico una audizione per verificare la sussistenza dei requisiti per il rifugio politico o umanitario.

Inoltre essendo Avni coniugato con una cittadina italiana dovrebbe non essere consentita la sua espulsione in relazione all'articolo 8 della Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo.

 

 

Da quanto comunicatoci dall'avvocato Flavio Rossi Albertini  lunedì mattina ad Avellino il giudice del tribunale di sorveglianza competente, deciderà se revocare o meno la qualifica giudiziale di "pericolosità sociale" di Avni. 

 

In questa sede l'avv. Albertini farà valere la sentenza con cui la Corte di Strasburgo ha accolto la richiesta di sospensione dell'espulsione giudiziaria presentata per motivi umanitari 

 

Avni in quanto oppositore politico rischia, se espulso in Turchia, di essere nuovamente arrestato in opposizione al principio del "ne bis in idem" riconosciuto dall'art. 8 della Convenzione Europea di Estradizione secondo cui un individuo non può essere processato  e condannato due volte per il medesimo reato. 

La Turchia infatti, nonostante sia informata, tramite la sentenza della Corte di Appello di Sassari, che Avni Er è già stato condannato per gli stessi fatti in Italia, ha dimostrato con l'inoltro di una seconda richiesta di assistenza giudiziaria in rogatoria la volontà di voler proseguire nell'istruzione dei procedimenti contro questo oppositore politico.

 

In caso di espulsione Avni rischierebbe una ulteriore sentenza all'ergastolo (art. 146 codice penale turco) o ad una pena comunque non inferiore ad anni 15 (art. 168 codice penale turco). Verrebbe immediatamente arrestato e tradotto nei famigerati Istituti penitenziari di tipo F, realizzati a partire dall'anno 2000 e sottoposto a tortura e/o trattamenti degradanti e inumani non solo perché tale violazione è  in Turchia costantemente praticata nei confronti degli oppositori politici (turchi o kurdi che siano) ma anche in considerazione del ruolo attribuitogli dalla sentenza emessa dalla Corte di Assise di Perugia nella quale viene indicato come un soggetto a conoscenza di informazioni vitali dell'associazione DHKP-C, informazioni che l'antiterrorismo turco cercherà in ogni modo di acquisire, con qualsiasi mezzo fosse utile o necessario

 

 

Chiediamo quindi a tutti i sinceri democratici, intellettuali e esponenti della sinistra che già si sono mobilitati in passato per Avni e a quanti ancora non l'hanno fatto, di opporsi energicamente a questo ennesimo atto di criminale complicità  delle Autorità italiane con lo Stato fascista turco.

 

Chiediamo a quanti possono di inviare delegazioni per accertarsi personalmente della situazione attuale di Avni.

 

Chiediamo ai compagni della Puglia, della Campania e di tutta l'Italia di mettere in campo iniziative contro l'espulsione di Avni Er

 

 

Per ulteriori info su Avni visita il sito: http://www.avni-zeynep.net/

 

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