[Redditolavoro] Fw: contro la cassaintegrazione a bergamo

CobasSindacatodiClasse cobasta at libero.it
Fri Feb 12 06:56:21 CET 2010


ti invio l'esposto fatto all'Ilva (che però tu dovresti già avere)


 
  Slai Cobas  per il sindacato di classe

  Sede Bergamo v. Bonomelli, 9 - 3355244902 - cobasdalmine at infinito.it

   

  BG. 12.2.10

  AL MINISTERO DEL LAVORO ROMA

  c.a. Dott.ssa Mancini  responsabile settore ammortizzatori sociali

   

  ALLA Direzione dell'INPS

   

  Ispettorato del lavoro

   

  alla Procura della Repubblica

   

  OGGETTO: Cassa integrazione alla Tecnymon srl Bergamo

   

  La Tecnymon srl di Castelli Calepio società, operante nel settore metalmeccanico, produce e commercializza cuscinetti industriali, auto motive e nastri semi lavorati, nella sua sede nella provincia di Bergamo ha alle sue dipendenze 94 lavoratori di cui 61 operai, dislocati nei 2 reparti produttivi, il primo per la preparazione del semilavorato denominato nastri-forni e  il secondo per la produzione di cuscinetti finiti denominato automatiche-ripresa composto anche da un'area per la stagnatura e la cernita.

  La Tecnymon srl di Castelli Calepio è PARTE DEL GRUPPO MONDIALE MONGODI IN ESPANSIONE, come si legge sulle inserzioni che ricercano personale per le sue sedi sparse nel mondo.

   

  PREMESSO CHE: 

   

  - in questa azienda si è utilizzato la CIGO a partire dal 11/02/2009 fino alla richiesta anticipata di CIGS a partire dal 01/01/2010 per 12 mesi per 48 dipendenti, mentre si poteva utilizzare altre 13 settimane di CIGO spettanti ai lavoratori.

   

  -nel periodo precedente alla CIGO, vi è stato un'utilizzo massiccio di ore di lavoro straordinario, che andava ben oltre la normale e regolare attività di produzione rispetto all'organico in forza.

  Infatti la maggior parte dei lavoratori, ha sempre fatto tantissime ore di straordinario, che spesso non sono mai state registrate nelle timbrature: si arrivava alle 6.00 di mattino, si usciva alle 17.00, ma la timbratura era eseguita, come un turno normale, cioè uscita alle 14,00. Questo anche il sabato e la domenica. 

   

  -questa condizione altera tutti i dati sui quali si vuol fare riferimento, sia per la richiesta di Cigo: "una parziale riduzione degli ordini" e sia per la richiesta di CIGS: "per crisi aziendale per evento improvviso ed imprevisto",  tra l'altro l'azienda parla di un  presunto calo del 32% di produzione ma non ha mai fornito dati e documentazione in merito.

   

  -un'altro elemento, che dimostra la non credibilità dei dati relativi alle commesse in ingresso è la scelta dell'azienda di comprare da fornitori esterni cuscinetti a strisciamento già finiti e pronti per essere commercializzati, al posto del prodotto che avremmo come di solito dovuto costruire . Questa operazione e' cominciata gia' nel Dicembre del 2007.

  Con l'andare del tempo l'immissione di questo materiale e' aumentata  inversamente proporzionale alla materia prima che veniva a mancare per  arrivare al 70% della produzione.                                         Questa operazione sarebbe verificabile confrontando la fatturazione emessa, con gli  ordini relativi alla realizzazione e relativa filiera di controllo della documentazione qualita' ISO e le fatture del materiale in ingresso.                                                                                                                                                          

   

  -secondo le segnalazioni raccolte tutto questo e' incominciato prima dell'avvento della crisi internazionale, in particolare il reparto di ripresa, aveva avuto già prima una riorganizzazione con automatizzazione e riduzione di personale. In questo reparto nel 2007 sono state acquistate 3 macchine automatiche: 2 Omas (a004 e a005) e 1 Pg1 (a006) che coprono tutta la gamma di prodotto finito da d65mm a d240mm, e prima dell'apertura della Cigo gli operai in eccesso sono stati spostati momentaneamente alla Hymon (fabbrica vicina dello stesso gruppo) o in un capannone di deposito del materiale finito comprato da fornitori esterni, dove veniva confezionato, lavato e marchiato Technymon, mentre alcuni sono statiti in America  nella sede di Chicago. 

  Questa operazione non centrava nulla col periodo di crisi mondiale che ora viene preso a pretesto per il ridimensionamento definitivo di una produzione (ripresa) ritenuta dall'azienda vecchia e non più concorrenziale e per eliminare definitivamente gli operai.

   

  Chiusura di magazzini in francia e svezia, quello francese di proprietà aziendale è stato venduto, dove sono i soldi? Alla faccia dei problemi patrimoniali della technymon, come messo nell'accordo.

  Ordini cerano mancava il materiale per cattiva gestione 

  L'automotive è andata sempre ha avuto solo un leggero calo, ma per mancanza di materiale

   

  Con questo esposto vogliamo denunciare fortemente il continuo e reiterato tentativo della Technymon di usare le risorse pubbliche della Cigo e Cigs, per fare della pulizia antisindacale del personale scomodo, utilizzando la "crisi" che alla Technymon  non ha la dimensione e la gravita' che le si vuole addebitare e che per raggiungere questi obbiettivi ci sono state irregolarità nei rinnovi di cigo e nella cigs.

   

  Già dal primo periodo di cassa integrazione furono sospesi a zero ore 90 lavoratori su 94. L'attività aziendale doveva pertanto ritenersi sospesa pressochè completamente. In realtà nel corso del periodo numerosi lavoratori sono stati chiamati a svolgere il proprio lavoro presso Technymon come ad esempio i signori Ferdinando Toti, Cinesi Villi, Cordun Petru , Baglioni Francesco, Borali Domenico, Carrara Paolo, Carrara Pierluigi, Palombo Domenico, Sammarco Giuseppe, Zerbini Carla, Zerbini Nicoletta, Piana Giovanni, Ferrari Alberto.

  Di fatto, dunque, l'attività aziendale nel periodo di cassa ordinaria sopra indicato si è ridotta ma non è cessata, con la conseguenza che è illegittima la mancata rotazione dei lavoratori. 

  Con il secondo accordo furono sospesi 70 dipendenti su 93. L'accordo prevedeva la rotazione del personale. I dipendenti che non hanno effettuato rotazione sono soltanto 7 su 94 e ciò denota una condotta            discriminatoria dell'azienda nei confronti di costoro. 

  Nel secondo accordo pur dando atto le parti che si sarebbe effettuata rotazione, non si specificano i criteri di scelta dei lavoratori da porre in cassa o, se del caso, i motivi impeditivi alla rotazione. Ciò determina illegittimità della sospensione in cassa integrazione dei lavoratori. Inoltre, nonostante l'accordo prevedesse rotazione, questi non l'hanno mai svolta nonostante la fungibilità delle loro mansioni.

   

  Anche nell'ultimo accordo del 24 dicembre sulla CIGS è illegittimo in quanto non è stata fornita l'informativa ex art. 5 legge 164/1975 e, in particolare, è stata omessa l'indicazione (ex art. 1 C.7 e 8 legge 223/91) dei criteri di scelta dei lavoratori da sospendere e le eventuali ragioni impedienti la rotazione per alcuni lavoratori. Al riguardo le generiche frasi di circostanza riportate nell'accordo non consentono di esaminare compiutamente la dedotta crisi aziendale, non essendo accompagnate da alcuna specificazione, documenti allegati e dati di bilancio. La causa integrabile si riduce a ad una stereotipata formuletta che i lavoratori non possono contestare. Si contesta, ancora una volta, la mancata rotazione dei lavoratori e la fungibilità delle loro mansioni con i lavoratori in attività. Si contesta anche che la sospensione in cassa a zero ore riguardi 48 dipendenti su 94 come denotano le fotografie allegate che raffigurano il parcheggio aziendale (dicembre 2009) pieno delle auto dei dipendenti. Nella fermata di dicembre ferie gli operai sono stati richiamati a lavorare su 2 turni da lunedì 4 gennaio, quando le ferie erano programmate fino al 10 gennaio? 

  Non si tratta certo di un evento improvviso in quanto nella comunicazione aziendale sulle ferie natalizie era stata fatta esplicita richiesta di disponibilità al rientro al lavoro previo avviso di 24 ore!!! 

   

  Stiamo raccogliendo ulteriori elementi sulla effettiva realtà nelle aree interessate alla CIG.

   

  SI CHIEDE, PERTANTO, A CODESTA COMMISSIONE, ALLA DPL DI EFFETTUARE GLI OPPORTUNI ACCERTAMENTI. E SI SEGNALA A CODESTA PROCURA PER L'IPOTESI DI REATO PER TENTATIVO DI TRUFFA.

   

  La scrivente O.S. Chiede di essere sentita per fornire ulteriori informazioni, producendo anche prove documentali e testimoniali.

   

  Slai Cobas per il sindacato di classe

  v. Bonomelli,9 Bergamo - 335/5244902 - cobasdalmine at infinito.it


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