[Redditolavoro] I: infamate di Gasparri e La Russa

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Sun Dec 19 20:13:57 CET 2010


La mia personale solidarietà a Mario, a Vincenzo e Simonetta...
e a tutte le "generazioni", precarie e non, che hanno dato il 
loro contributo all'opera di "derattizzazione" di scuole, università, quartieri
e pure posti di lavoro, esperienza pratica di vita e di lotta collettiva e
solidale ...DALLA PARTE GIUSTA.
Non siete soli, non ci siamo mai arresi, nè nascosti, nè negli anni '70
nè il 14 dicembre.
ORA E SEMPRE RESISTENZA
Roberto Martelli ora delegato sindacale e antifascista all'ANPI,
 uno dei tanti "ragazzini terribili" dal 1977 nelle piazze
 di questa e di altre città, dei "comunisti autonomi"    
Segue messaggio in rete di Vincenzo Miliucci (senza la "g")
 sulle dichiarazioni di Gasparri e La Russa 
----Messaggio originale----
Da: v.miliucci at libero.it
Data: 19-dic-2010 18.59
A: <reteantirazzista at circuito.info>, <retecontrolaguerra at gmail.com>, <posta at resistenze.org>, <locosm at tin.it>, <assemblearetesic27giugno at gmail.com>, <r.zaghdane at usb.it>
Ogg: [Reteantirazzista] I: infamate di Gasparri e La Russa




Ogg: infamate di Gasparri e La Russa





Giù la maschera , fascisti in doppiopetto !

 

Negli anni ’70, nella pienezza dei movimenti di partecipazione democratica per la trasformazione egualitaria della società, i fascisti La Russa e Gasparri erano dalla parte della strategia della tensione che auspicava un regime autoritario a suon di bombe ,  stragi  e complotti.

La mia generazione ha speso la propria gioventù per salvare l’Italia dal golpismo e stragismo : le contrade e le città italiane sono piene di lapidi che ricordano il sacrificio di centinaia di nostri coetanei , i “ nuovi partigiani”.

Così come ha combattuto nei luoghi di lavoro e nel paese per conquistare la dignità del lavoro e un parziale stato sociale , negato da potenti corporazioni e dal padronato.

E allo stesso tempo per scrollarci di dosso il soverchiante fardello di istituzioni,ordinamenti e uomini  del ventennio fascista.

Nel mentre che i fascisti La Russa e Gasparri erano parte di quel MSI sedizioso e squadrista  al servizio della borghesia e che tanti lutti ha procurato tra i lavoratori, gli studenti, gli antifascisti.

L’indulgenza togliattiana e democratica Costituzione hanno permesso a questi scherani di autoalimentarsi e di fare ulteriori malefatte, ma il disprezzante giudizio storico su di loro – sul loro focoso reiterare  l’appartenenza fascista – è un sentimento comune degli italiani : è scritto nelle migliaia di epigrafi che ricordano l’olocausto partigiano e le vittime delle decine di stragi impunite.

Solo il troiaio berlusconiano – la perdita di senso e valori della democrazia costituzionale repubblicana  - permette a costoro di occupare posti altezzosi e di sputare quotidiane-bavose-provocatorie sentenze.

La storia non è finita ! Non moriremo Berlusconiani !!

Non è detto che costoro non tornino nei luoghi di origine, le fogne !

I Gasparri,Alemanno,Storace, si portano ancora appresso l’incubo dei calci in culo presi ripetutamente negli anni ’70 dagli antifascisti autonomi di “ via dei Volsci”.

Il Presidente della Corte Costituzionale dell’epoca, Giuseppe Branca , ebbe modo di ringraziare pubblicamente gli autonomi, per l’operazione di nettezza urbana esercitata a Roma nei confronti  del rigurgito dei rifiuti fascisti.

 

Sono orgoglioso di mio figlio Mario : equilibrato,serio,responsabile, già uomo europeo e lungimirante, nonostante il fosco avvenire che si prospetta per la sua generazione.

Mario è stato educato alla tolleranza e la rispetto soprattutto dei più deboli, alla solidarietà e alla partecipazione sociale. Il 14/12 era a manifestare , consapevole di quali e quante sfide sono addossate alla “ generazione precaria “ .

E’ stato rastrellato a caso insieme ad altre decine di giovani, a cui  è stato fatto assaggiare il sadismo di celle di sicurezza gelide e sudice,il cui unico giaciglio era il pavimento lercio, lasciati senza cibo. fatti oggetto di scherno , vessazioni psicologiche e minacce “ genovesi”, di ritornelli  inneggianti  il nazifascismo .

Il ministro Maroni se non vuole diventare l’emulo di Kossiga, prima di scagliare gli strali contro il movimento , si guardi in casa propria ! Veda e sanzioni il comportamento illegale dei corpi di polizia. Bonifichi ed espella le numerose “ mele marce” , che a Napoli e Genova nel 2001 torturarono e ferirono nelle caserme e nelle piazze , che uccisero Aldrovandi e altri ancora, che ogni anno aggiornano la statistica dei danni procurati a migliaia di giovani,diversi e immigrati. Provveda innanzi tutto alla rieducazione e alla formazione costituzionale dei “ servitori dell’ordine” , che tuttora vedono nel manifestante , nel cittadino, un essere inferiore, su cui si può infierire,vituperare,produrre prove false , “ sicuri dell’impunità”.

Su Mario Miliucci pende un disegno persecutorio,quello di utilizzarlo come capro espiatorio e monito nei confronti della rivolta della “ generazione precaria” alla spudoratezza della classe politica dominante.

In quanto manifestante è reo di “ resistenza  alle nefandezze del governo” , un reato a cui si sentono accomunati almeno 40 milioni di italiani !

Mario porta un cognome specchiato, integerrimo e rispettato ( anche dagli avversari e financo dai funzionari di polizia) : luoghi comuni, banalità, meschinerie e falsità possono servire solo ad influenzare coscienze tiepide e magistrati asserviti.

Mario va liberato e prosciolto, la “ generazione precaria” è un bene prezioso per la democrazia e per garantire un avvenire a questo paese.

 

Il “ volscevico “ Vincenzo Miliucci 

 




v:







Poi i padri e i figli. L'unico fermato che è rimasto in galera si chiama Migliucci...E' agli arresti domiciliari


LA RUSSA, ministro della difesa. 


GASPARRI (PdL). Comunque, l'unico che ha avuto un trattamento un po' più severo rispetto agli altri. Il padre di Migliucci è stato uno dei capi del collettivo di via dei Volsci. È scritto sui giornali oggi. Ho qualche anno e ho vissuto a Roma. Ricordo il collettivo di via dei Volsci. Il figlio di Migliucci si chiama Mario. Si chiamava Mario anche un militante della destra, Mario Zicchieri, ucciso nel 1975 a Roma. Uno dei tanti caduti di destra e di sinistra di quegli anni. Non si è mai saputo chi lo abbia ucciso in via Gattamelata con una sventagliata di colpi di arma da fuoco. Il sospetto cadde su quel collettivo e anche su un tale Daniele Pifano, che poi non fu incriminato. Pifano e Migliucci erano i capi del collettivo di via dei Volsci. Il figlio di Migliucci, seguendo gli insegnamenti del padre e di Piperno, è andato a fare le cose che ha fatto. Il ragazzino di 16 anni con la pala, l'"infiltrato", che invece era un militante dell'estrema sinistra, è figlio di un altro esponente dell'ultrasinistra. Quando si parla di cattivi maestri o di cattivi padri, non c'è bisogno di andare lontano.




http://www.loccidentale.it/articolo/%22c%27%C3%A8+stato+un+consenso+diffuso+intorno+alle+violenze+di+roma%22.00100060























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