[Redditolavoro] Fw: Roma. E la ritrovata fiducia in noi stessi [da Firenze]

procomta ro.red at libero.it
Sat Dec 18 10:01:21 CET 2010


Roma. E la ritrovata fiducia in noi stessi [da Firenze]



 Grecia, Francia, Inghilterra, Spagna… Italia. La tempesta sociale che
 attraversa l’Europa della crisi ha finalmente  scavalcato le Alpi e ha
 incendiato la capitale. Qualche piccolo fuoco aveva già iniziato a
 scaldarci durante queste settimane di mobilitazione studentesca, eppure
 nessuno se l’aspettava.

 Doveva essere il solito corteo nazionale pieno di innocua indignazione.
 La grande manifestazione dei “berlusconi pezzo di merda!” su cui La
 Repubblica aspettava di scrivere un bel articolo per portare un po di
 acqua al mulino del PD. Il solito corteo da cui si torna frustrati
 pensando “eravamo così tanti e… porcodio non abbiamo fatto nulla”. La
 solita giornata da cui il massimo che ci si può aspettare è qualche
 azione simbolica e mediatica a uso e consumo di telecamere e
 giornalisti.

 A migliaia invece, abbiamo imposto il nostro protagonismo. Abbiamo
 rifiutato un copione già scritto che ci voleva relegare a pure comparse
 in una battaglia tutta istituzionale da giocare all’interno delle aule
 parlamentari e decide quale sarà il prossimo governo a sfruttare e
 reprimere.

 “Solo stati i Black block”, “erano tutti infiltrati”, “i soliti
 provocatori”. Tv e stampa fanno il loro mestiere: distorcere la realtà.
 Troppo fastidioso ammettere che ad attaccare banche e negozi di lusso e
 a scontrarsi con i reparti antisommossa sono stati migliaia tra
 studenti, precari, giovani e giovanissimi. Nessuna regia, nessuna
 premeditazione. Una rivolta spontanea che ha colto di sorpresa anche i
 rivoltosi. Un moto di dignità di una generazione fino ad ora abituata a
 subire che non aspettava che esplodere.

 Mentre al Senato il parlamento otteneva la fiducia, noi eravamo in
 piazza a ritrovare la fiducia nelle nostre forze e a sperimere la forza
 della nostra determinazione. Roma è stata una grande rivincita morale di
 tutti i movimenti che in questi giorni, mesi, anni hanno assaggiato la
 violenza delle merde in divisa e dei loro manganelli. L’ordine delle
 cose per dei momenti si è finalmente ribaltato. Le camionette in fiamme,
 i poliziotti che scappano e i loro volti (non più sghignazzanti ma
 impauriti) ci hanno insegnato che difendersi e rispondere alla violenza
 di stato è possibile.

 Quello di Roma è stato un gran giorno perchè abbiamo fatto paura, e non
 solo ai celerini schierati in piazza. Roma fa paura, perchè rimbomba
 come un monito nelle teste di governanti e padroni: il sogno
 post-moderno del cittadino docile sempre disponibile a calare le braghe
 potrebbero terminare.

 Noi, la generazione di chi deve avere paura del proprio futuro. Noi che
 ogni giorno dobbiamo aver paura del professore e del suo giudizio, del 5
 in condotta, del limite di assenze. Noi che ogni giorno dobbiamo aver
 paura di essere reputati merce difettata nelle fabbriche di precari che
 vanno sotto il nome di scuole ed università e scartati dalla selezione.
 Noi che dobbiamo aver paura di dire “A!” sul posto di lavoro perchè
 potrebbe costarci il licenziamento, noi che dobbiamo aver paura di non
 aver sorriso abbastanza e non aver fatto finta di essere abbastanza
 docili al colloquio di lavoro. Noi che dobbiamo aver paura del
 palazzinaio a cui se non paghiamo l’affitto ci fa sfrattare. Noi che
 dobbiamo aver paura ogni volta che la sera incrociamo una pattuglia,
 consapevoli che chiunque potrebbe essere il prossimo Cucchi o
 Aldrovandi. Noi che ogni volta che ci ribelliamo dobbiamo aver paura
 delle conseguenze fisiche e penali.

 Noi, martedì, non abbiamo avuto paura.

 Noi, martedì, abbiamo fatto paura. E continueremo a farla.

 Noi, la generazione che i padroni volevano rassegnata a questo
 presente, isolata in un social-network, sorda con un i-pad nelle
 orecchie. Noi, la generazione a cui hanno raccontato che i tempi delle
 lotte sono finite, che le hanno fatte già i nostri genitori e meglio di
 noi. Ad Atene, Parigi, Madrid Londra, Roma, una nuova generazione di
 oppressi ha fatto irruzione in una storia da troppo tempo determinata
 solo dai padroni.

 Roma si lascia alle spalle questa cesura irreversibile. Il campo delle
 possibilità da ora è aperto.

 E la rivolta, si è visto, è contagiosa.

__________ Informazione NOD32 5712 (20101217) __________

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