[Redditolavoro] monfalcone amianto
bastamortesullavoro@domeus.it
cobasta at libero.it
Thu Dec 9 17:16:13 CET 2010
MARTEDÌ, 07 DICEMBRE 2010 - IL PICCOLO
Pagina 8 - Gorizia
Amianto causa della morte, una certezza già 21 anni fa
In una sentenza del pretore di Udine la relazione tra esposizione e il
decesso di un cantierino
STRAGE CHE CONTINUA
IL DRAMMA
Il caso riguardava un operaio di Fiumicello che aveva lavorato a Panzano.
L'Inail venne condannata a risarcire la vedova
di FRANCO FEMIA
Una correlazione tra l'asbestosi, provocata da inalazione di polveri
d'amianto, e il tumore alla pleura era stata accertata ancora 21 anni fa da
un giudice che aveva condannato l'Inail a pagare le "rendite superstiti"
alla vedova di un operaio al cantiere navale di Panzano morto per
mesetelioma. Era l'ottobre del 1989 quando il pretore di Udine, dottor
Carchio, aveva dato ragione a Giuliana Zuppel, moglie di Lionello Bugni, di
56 anni, residente a Fiumicello, deceduto tre anni prima, condannando
l'Inail, che aveva sempre disconosciuto il nesso di casualità tra
l'asbestosi, quale malattia professionale, e il decesso del cantierino.
Erano stati il primario di servizio di Fisiopatologia respiratoria e
Pneumologia sociale dell'ospedale di Udine e l'anatomopatologo che aveva
eseguito l'autopsia, a sostenere che l'asbesto svolge una diretta azione
timore nei riguardi del carcinoma del polmone e soprattutto del mesetelioma
della pleura.
Era stata stata quella del giudice Carchio la prima sentenza in regione in
materia di amianto, che aveva allora suscitato scalpore. La Fim-Cisl, che
aveva assistito la signora Zuppel nell'azione legale con l'avvocato Luigi
Genovese, aveva diffuso un volantino per sostenere come le preoccupazioni
del sindacato avanzate ancora a metà degli anni settanta erano giuste. «Ci
avevano accusato di fare del terrorismo psicologico - si legge - ma alla
fine si è dovuto riconoscere che le prove che portavamo a sostegno di questa
tesi erano fondate».
Ma quella sentenza, ritenuta esplosiva, rimase per molti anni lettera morta.
Ci volle la forte azione dell'Associazione esposti all'amianto non solo per
tener vivo il problema, ma anche per sollecitare la magistratura a
intervenire e a dar corso agli 800 e passa esposti presentati alla Procura.
Si sono dovuti attendere quasi venti anni, e l'intervento del presidente
della Repubblica, per veder partire il maxiprocesso dinanzi al tribunale di
Gorizia con 41 imputati di omicidio colposo - i vertici dell'allora
Italcantieri e i responsabili delle ditte subappaltanti - nei confronti di
un'ottantina di lavoratori del cantiere ucciso dall'amianto.
Ma non pochi operai, come riportano alcune testimoni sentiti al processo,
sono stati informati solamente negli anni Novanta del pericolo legato
all'esposizione all'amianto.
MARTEDÌ, 07 DICEMBRE 2010 - IL PICCOLO
Pagina 8 - Gorizia
IL DRAMMA. A GENNAIO LA RICHIESTA DI ALTRI RINVII A GIUDIZIO
IN ARRIVO UN ALTRO MAXI-PROCESSO
Il maxi-processo in corso al tribunale di Gorizia non sarà l'unico. È in
dirittura di arrivo un altro procedimento: la Procura della Repubblica ha
concluso l'indagini relative ad altri trenta decessi indagando 22 persone
sempre tra i vertici dei cantieri monfalconesi. Nei primi giorni del 2011 la
Procura formulerà la richiesta di rinvio a giudizio, sul quale poi deciderà
il gup. Ma il pool costituito dal procuratore capo Caterina Ajello e formato
dai pm Luigi Leghissa e Valentina Bossi, che si avvalgono anche un gruppo di
esperti informatici e consulenti tecnici, sta lavorando ad altri filoni
giudiziari per cui nel 2011 si prevede, oltre alla conclusione del
maxiprocesso, anche altre richieste di rinvio a giudizio.
D'altra parte, secondo i dati del registro tumori del Friuli Venezia Giulia,
di amianto si continuerà a morire. Una strage destinata a salire, almeno
fino al 2015-2020, periodo in cui secondo gli studiosi arriverà il piccolo
delle malattie asbesto-correlate. Negli ultimi trent'anni sono morte 1800
persone, in media 60 all'anno. Nel registro degli esposti all'amianto sono
iscritti quasi 10mila persone, di cui oltre la metà per motivi
professionali. Stando poi agli ultimi dati, l'incidenza dei casi mesetelioma
per gli uomini è stata stimata da 7 a 15 volte superiore nelle province di
Gorizia e Trieste, rispetto a quelle di Udine di Pordenone. (fra. fem.)
More information about the Redditolavoro
mailing list