[Redditolavoro] intermezzo quasi filosofico

Vittoria Oliva huambos at virgilio.it
Thu Aug 5 19:34:24 CEST 2010


meno male che mi arriva qualcosa di serio da leggere
nun ce afaccio più co è c....
i livornesi so sempre livornesi-)
vittoria

----- Original Message ----- 
From: "cybergodz" <cybergodz at ecn.org>
To: <redditolavoro at lists.ecn.org>
Sent: Thursday, August 05, 2010 7:06 PM
Subject: [Redditolavoro] intermezzo quasi filosofico


>o una lettura estiva, dipende da cosa vi piace leggere nelle calde (non
> sempre, per dire il vero) sere d'estate :-)
>
> Vi allego questo testo del mio gruppo hard-core preferito, i "krisis" di
> Cermania. So che questa passione e' pressoche' solitaria, e ben poco
> ricambiata dalle nostre parti, ma tant'e', ve lo rivogo listesimo e chi
> ha voglia se lo legga.
> Faccio inoltre una brevissima premessa teorica per introdurre alla
> tematica di questo testo e aiutare nella comprensione (citazioni dal
> maestrino di sorrento).
> Il focus della loro argomentazione ruota qui intorno a questa
> considerazione: il capitalismo ha dato luogo a un sistema produttivo
> colossale, che ha raggiunto nella nostra epoca dimensioni ciclopiche,
> che si appoggia su un apparato tecnologico stellare. Questo rende
> possibile, marxianamente, due cose:
> - fermo restando il capitalismo, una crisi apocalittica
> - morto il capitalismo (che ricordo non e' solo un sistema economico ma
> anche culturale e sociale) e sostituito dal comunismo (che nella loro
> visione, secondo me corretta, e' qualcosa di molto diverso da qualsiasi
> socialismo, reale o meno che sia) si apre per l'umanita' una nuova
> epoca, quella che marx definiva il momento in cui l'uomo si alza eretto
> e comincia a camminare sulle sue gambe.
>
> Inutile dire che tutto questo e' molto bello, ma non sufficiente,
> neanche lontamente. Mancano alcuni particolari insignificanti, del tipo
> chi dovrebbe promuovere questo passaggio, e come - ma gli stessi
> appartenti al gruppo hard-core krisis sono ben coscienti di questi
> limiti del loro discorso. Tuttavia, mettere a fuoco la "crisi" in un
> modo diverso da quello del coro che oggi al piu' la legge come il
> risultato di una "cattiva gestione" operata da loschi e sciagurati
> personaggi (come se gia' il capitalismo in se' fosse qualcosa di
> diverso), mi sembra onestamente gia' molto.
> Resta comunque aperta la possibilita' che le due opzioni presentate
> (apocalisse o comunismo) siano un po' forzate, e in realta' se ne
> presenti un'altra, ovvero la continuazione sia pure zoppicante dolorosa
> (per la gente comune soprattutto) ambigua e illogica di questo sistema
> sempre sull'orlo del precipizio ma che non cade mai. Questo i krisissini
> non lo contemplano perche', ragionando forse un po' troppo da
> "scienziati", concludono che la fine del capitalismo, dati certi
> meccanismi, sia inevitabile (senza che questo ovviamente conduca
> necessariamente ad un miglioramento della situazione, ma solo di fronte
> alle due alternative di cui sopra).
> Chi ha ragione? Ai posteri...
> Merita comunque credo tenere gli occhi aperti e conoscere i vari
> tentativi di interprezione che stanno circolando, tra cui per l'appunto
> questo dei compagni crucchi.
>
> Insomma, buona lettura e ogni commento e' il benvenuto :-)
> 



More information about the Redditolavoro mailing list