[Redditolavoro] articolo piuttosto interessante

cybergodz cybergodz at ecn.org
Tue Apr 20 11:44:20 CEST 2010


http://www.senzasoste.it/lavoro-capitale/le-false-virt-della-cassa-integrazione

-Le false virtù della Cassa Integrazione

Abbiamo sentito spesso ripetere che la Cassa Integrazione italiana ha
mostrato tutte le sue mirabolanti virtù nel far fronte alla crisi
economica attuale.

In realtà, quello della Cassa Integrazione è uno strumento arcaico, nato
vecchio, e del tutto lontano dalla logica europea, ma estremamente
prezioso per mantenere lo status quo del potere italiano.

Qual è la differenza essenziale tra la Cassa Integrazione e il reddito
minimo garantito in vigore in tutta Europa?

La differenza è racchiusa nella locuzione "diritto soggettivo
esigibile". Il salario di disoccupazione (chiamiamolo così, con formula
generale) si ottiene nei Paesi europei (Francia, Germania, Gran
Bretagna, Olanda, Belgio, Austria, Lussemburgo, Spagna, oltre che
Danimarca, Svezia, Norvegia...) senza alcuna mediazione: è appunto un
diritto soggettivo esigibile. Se si è maggiorenni e disoccupati, si
entra in un ufficio, si riempie un modulo e si ottiene, oltre a una
somma in denaro (determinata da parametri oggettivi), mensile o
settimanale, anche un aiuto (sempre in base a parametri definiti e
oggettivi) per l'alloggio. Tutto libero, senza mediazioni, con la
possibilità potenziale di beneficiarne in modo illimitato.

Non così in Italia. La Cassa Integrazione italiana presuppone infatti
una mediazione, sindacale e governativa. È uno strumento discrezionale.
Qualcuno decide se erogarla, a chi concederla e per quanto tempo. E non
ne beneficiano tutti i lavoratori.

La differenza, come si capisce, è enorme.

La discrezionalità fa sì che chi ottiene la Cassa Integrazione è di
fatto condannato a dipendere dal sindacato e dalla politica.

Non solo. Rispetto al salario di disoccupazione europeo, la Cassa
integrazione produce lavoro e nero e disoccupazione. Il cassintegrato
che trova un lavoro, infatti, perde il diritto al sussidio senza la
sicurezza di riaverlo se viene licenziato di nuovo; quindi non accetterà
mai dei lavori temporanei o insicuri. Mentre accetterà di lavorare in nero.

Al contrario, il salario di disoccupazione europeo, proprio perché è un
diritto e non presuppone alcuna "concessione", mette chi ne beneficia
nella condizione di accettare un lavoro temporaneo o insicuro. Se va
male, si fa sempre in tempo a tornare nell'ufficio, compilare di nuovo
il modulo etc.

Non solo, dunque, la Cassa Integrazione sperpera denaro, ma lo sperpera
producendo una serie di danni aggiuntivi: incoraggia il lavoro nero e
scoraggia la ricerca di un lavoro.

Ma allora perché se ne cantano le lodi?

Perché il bisogno crea consenso. La discrezionalità della Cassa
Integrazione può essere piegata a varie esigenze di clientela e di
potere. Al contrario, il diritto soggettivo esigibile rende il cittadino
libero e indipendente da partiti e apparati.

In un recente articolo, Tito Boeri ha rilevato che la discrezionalità
della Cassa Integrazione è stata ulteriormente piegata ad usi politici e
clientelari: "La Cassa Integrazione in deroga, pagata da tutti i
contribuenti e non dalle imprese ed erogata con discrezionalità quasi
totale della politica, è, dopotutto, un'invenzione della Lega. Ha dato
più risorse al tessile della bergamasca che a molte altre aziende che
avevano altrettanto bisogno di aiuto (e un futuro meno improbabile) in
altre parti del paese. Nelle province dove la Lega governava, vi è stato
un ricorso massiccio a questo strumento: Brescia, ad esempio, ha
raccolto il 20 per cento dei fondi stanziati in Lombardia quando il suo
peso sull'occupazione della Regione supera di poco il 10 per cento. Ma
ci sono tanti altri trasferimenti occulti, di cui non si ha traccia".

La logica è la stessa che al Sud è stata utilizzata per le pensioni di
invalidità, che in Italia vanno a comporre l'altra voce (clientelare)
che sostituisce il salario di disoccupazione. La "rivoluzione" della
Lega non si è proposta di cancellare gli sprechi in nome dell'equità;
no, ha preteso che il Nord, o meglio, il bacino del proprio elettorato,
ottenesse le stesse forme di elemosina statale del Sud. Non diritti, ma
concessioni di appartenenza.

Pensioni di invalidità e Cassa integrazione sono due colonne importanti
del "consenso" in Italia. E, manco a dirlo, costano molto di più del
salario di disoccupazione europeo, producendo in più degli effetti
disastrosi non solo sul piano civile, ma anche su quello economico.
Mentre il salario di disoccupazione europeo crea maggiore disponibilità
al rischio d'impresa, la cassa integrazione e le pensioni di invalidità
producono parassitismo, furbizia e corruzione.

È facile capire che se si parla poco della differenza tra Italia ed
Europa nel gestire la disoccupazione è perché i partiti, i sindacati, e
anche parte dell'economia, ne traggono vantaggi.

Non è assolutamente vero che in Italia la crisi è stata più dolce chein
altri paesi. È vero invece che la crisi è stata più dolce con il ceto
politico. Per le ragioni dette.

In Italia la crisi crea "consenso", perché l'unica salvezza alla miseria
è il clientelismo. Del resto, il modello del consenso basato sul bisogno
è quello secolare della Chiesa cattolica, grande ispiratrice, culturale
e non solo, della politica italiana.
tratto da
http://temi.repubblica.it/micromega-online/le-false-virtu-della-cassa-integrazione/
19 aprile 2010

(19 aprile 2010)
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