[Redditolavoro] l'ipocrisia della FNSI e la manifestazione rinviata di oggi sulla 'libertà di stampa'

anpn at libero.it anpn at libero.it
Mon Sep 21 10:23:55 CEST 2009


Precari della scuola?
Oramai anche tra i precari ci sono quelli di serie A e quelli di serie B! 
Ed i precari degli artigiani che licenziano senza art.18? E quelli delle multinazionali che si spostano in altro paese perchè pagano meno tasse? La differenza è che i precari della scuola li pagano i precari che lavorano nel privato e senza tutele! Avete la laurea e perchè non andate a lavorare nel privato? Meglio il pubblico vero? Li ognuno fa un pò quel cazzo che vuole e lo stipendio è fisso ed eterno! Fanculo anche la scuola con insegnanti che insegnano solo a come fregare la povera gente!

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>From      : redditolavoro-bounces at lists.ecn.org
To          : Redditolavoro at lists.ecn.org
Cc          : 
Date      : Sun, 20 Sep 2009 19:00:17 +0200
Subject : Re: [Redditolavoro] l'ipocrisia della FNSI e la manifestazione rinviata di oggi sulla 'libertà di stampa'







> Per la precisione:
> La FNSI non solo ha rinviato la manifestazione, ma la ha rinviata di DUE
> settimane, giusto in tempo per farla coincidere - stesso giorno, stessa ora,
> stessa citta' - con la manifestazione nazionale dei precari della scuola.
> Silvana
> 
> ----- Original Message ----- 
> From: "Alessio Di Florio" <eskimoantimperialista at gmail.com>
> To: <avantipopolo at yahoogroups.com>; <capitanoultimo at yahoogroups.com>;
> <fortecomunismo at yahoogroups.com>; <fuser at yahoogroups.com>; "imc-abruzzo"
> <imc-abruzzo at lists.indymedia.org>; <pescarafree at inventati.org>;
> <Redditolavoro at lists.ecn.org>; <rekombinant at liste.rekombinant.org>;
> <riscossarossa at yahoogroups.com>
> Sent: Saturday, September 19, 2009 5:15 PM
> Subject: [Redditolavoro] l'ipocrisia della FNSI e la manifestazione rinviata
> di oggi sulla 'libertà di stampa'
> 
> 
> La libertà di stampa può attendere
> Ed a reti unificate va in onda la propaganda di guerra
> Dopo aver convocato una controversa manifestazione (per Travaglio e
> Floris) la FNSI rinvia tutto in nome dell'unità e del lutto nazionali
> dopo la morte dei 6 soldati in Afghanistan. Rinvia tutto di una
> settimana. Quando, a Roma e nelle stesse ore, è convocata una
> manifestazione dei precari della scuola. Per la propaganda di guerra
> si rinvia, per le vittime del più grande licenziamento di massa in
> Italia no...
> 
> 
> 
> 
> La manifestazione per la libertà di stampa di oggi pomeriggio era
> stata convocata a seguito di alcuni episodi delle ultime settimane che
> hanno colpito alcuni giornalisti.
> 
> Era stata, perché ora non è più. O meglio, è stata rinviata di una
> settimana. La FNSI ha deciso di aggiungersi al clima di unità e lutto
> nazionale per la morte dei 6 soldati italiani in Afghanistan
> (ovviamente nessuno ricorda che sono morti anche civili afghani, in
> numero anche superiore, ma quelli non sono eroi, non sono persone
> degne di essere ricordate). Bisogna fermarsi, è doveroso  unirsi al
> cordoglio nazionale. Tra una settimana, nelle stesse ore e sempre a
> Roma, è convocata la manifestazione dei precari della scuola, vittime
> del più grande licenziamento di massa della storia italiana. La
> manifestazione della FNSI si potrà fare, oggi no.  Perché altrimenti
> verrebbe rovinato il clima di unità nazionale, si toglierebbe spazio
> alla retorica patriottarda e militarista, non potremmo vedere La Russa
> con l'elmetto su ogni canale. E Franceschini che piange lacrime di
> coccodrillo (come ogni politico che questa guerra ha voluto e votato e
> stravotato), affermando che il PD è 'un partito serio e responsabile'
> e quindi non toglierà l'appoggio ai 'nostri ragazzi'.
> 
> In guerra tra le prime vittime c'è la libertà di informazione e di
> pensiero. In guerra i giornalisti vengono censurati, boicottati,
> assassinati (basti ricordare Enzo Baldoni). E' impossibile denunciare
> quanto accade. Una manifestazione per la libertà di stampa, come ha
> sottolineato Flavio Lotti della Tavola della Pace (non certo uno dalle
> posizioni estremiste ...), non può non partire da questo: dal chiedere
> verità, giustizia, libertà nei teatri di guerra, lì dove l'Italia
> muove truppe del proprio esercito (qualcuno si ricorda cosa accadde
> due anni ad uno dei responsabili di Emergency in Afghanistan, rapito e
> torturato dalle milizie di Karzai? Ricordiamoci che la polizia afghana
> la stanno addestrando i carabinieri italiani e che il sistema
> giudiziario lo stanno organizzando gli italiani). A partire
> dall'Afghanistan dove la guerra imperversa, dove ogni giorno muoiono
> centinaia di persone. Pochi giorni fa è toccato a soldati italiani (ma
> quante persone sono morte da quel momento ad ora?), ma è una roulette
> che ogni giorno tocca moltissimi, in massima parte civili che nessuno
> ricorderà mai. Esattamente come in Italia con le morti sul lavoro.
> Gravissima piaga criminale, che ogni anno ammazza oltre mille persone,
> e che (tranne rari gravissimi casi) non finisce nei titoli del Tg1 (a
> proposito l'Umbria Olii continua a chiedere alle famiglie degli operai
> morti nel suo stabilimento risarcimenti multimilionari).
> 
> Gli episodi per i quali è stata convocata la manifestazione
> coinvolgono due giornalisti e tre quotidiani. Santoro ha scritto che
> la RAI non ha ancora permesso a Travaglio di firmare il contratto per
> la nuova serie di AnnoZero. Milena Gabanelli ha denunciato che la RAI
> da quest'anno non fornirà più copertura legale alle inchieste di
> Report. La prima puntata di Ballarò, la trasmissione di Giovanni
> Floris, è stata posticipata di due giorni per lo show di Berlusconi a
> 'Porta a Porta'. Berlusconi ha querelato, in pochi giorni, La
> Repubblica, L'Unità e Luciana Littizzetto (il bello è che la stessa
> battuta prima di lei l'aveva fatta Bossi, Berlusconi querelerà anche
> lui?) e attaccato pesantemente i giornalisti e il servizio pubblico
> RAI (soprattutto il Tg3).
> 
> Mobilitazione immediata, l'Italia sta scivolando verso il regime, la
> libertà di stampa è in pericolo. Sacrosante parole, giuste e
> condivisibili. Ma, sinceramente, oggi non sarei mai sceso in piazza.
> Perché questo sta succedendo da decenni, non da oggi. Perché
> l'articolo 21 della Costituzione Italiana non lo si può difendere solo
> in alcuni casi. In questi anni abbiamo avuto casi eclatanti di
> censure, omertà, intimidazioni.
> 
> Dieci anni fa Fulvio Grimaldi veniva cacciato da Liberazione, dopo
> essere stato già cacciato dal Tg3. Da allora televisioni e giornali
> non gli hanno dato minimamente spazio, nonostante abbia realizzato
> alcuni tra i documentari più belli della storia del giornalismo
> italiano e articoli giornalistici di rarissima e straordinaria
> bravura. Grimaldi può essere odiato o amato (e io confesso lo amo...),
> si può essere d'accordo o meno con quel che afferma (confesso che
> qualche volta non la penso come lui ...) ma resta uno dei più grandi
> giornalisti di razza in Italia. Nessuno ha mai invocato la libertà di
> stampa per lui?
> 
> Qualcuno si ricorda di Carlo Ruta, massacrato dalle procure di mezza
> Sicilia, l'unico sul quale le procure si mettono d'accordo per
> processarlo contemporaneamente, e che si vede condannato per stampa
> clandestina dopo che i rilievi della polizia postale hanno certificato
> l'opposto? Qualcuno, in questi giorni di mobilitazione per la libertà
> di stampa, ha chiamato Marco Benanti, cacciato dall'ANSA perché troppo
> pacifista e scomodo? Nei mesi precedenti le elezioni politiche del
> 2006 persino Fausto Bertinotti, allora segretario di Rifondazione
> Comunista, venne a Catania per lui. Lo abbracciò e affermò che la
> lotta di Marco era la sua, che l'avrebbe aiutato e difeso. Poi è
> diventato Presidente della Camera ...
> 
> Oggi avrebbe compiuto 50 anni Giancarlo Siani, giornalista de Il
> Mattino di Napoli ucciso dalla camorra. Le sue inchieste scomode non
> sono rientrate nella manifestazione che era convocata per oggi. In
> queste settimane si è tornato a parlare dei traffici di rifiuti
> tossici, uno dei più grandi business internazionali nel quale il
> nostro Paese è coinvolto. Qualcuno ha chiesto la riapertura del
> processo per l'assassinio di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin, uccisi
> perché stavano documentando quanto stava accadendo tra l'Italia e la
> Somalia (quando parliamo di pirati documentiamoci prima ...). Ma,
> oltre a Ilaria, qualcun'altro stava documentando questi traffici,
> arrivando a toccare interessi e potentati molto in alto: Mauro
> Rostagno. Qualcuno per favore si ricordi di lui, e si faccia giustizia
> di tutte le infamie dette prima, durante e dopo la sua morte, sia di
> lui che sulla sua comunità Saman.
> 
> In Sicilia, come da anni denuncia solitario Riccardo Orioles, la
> libertà di stampa non esiste. L'Ordine dei Giornalisti risponde
> direttamente a Mario Ciancio Sanfilippo, boss della grande stampa
> locale (essendosi aggiudicata anche la distribuzione dei grandi
> quotidiani, che manda nelle città a seconda della convenienza
> personale - a Catania La Repubblica non viene distribuita per esempio
> perché farebbe concorrenza al quotidiano di Ciancio e, tra le altre
> cose, vi scrive Umberto Santino che si ostina a parlare di mafia in
> Sicilia...) e i giornalisti liberi, come lui, Ruta, Benanti, Maniaci,
> Santino, vengono isolati.
> 
> Tutto questo (e molto altro, qui non riportato per brevità...) non è
> libertà di stampa. Bisogna difendere un democratico così democratico
> che gode del bombardamento dei campi profughi palestinesi e che
> difende la criminale aggressione di Gaza del dicembre scorso
> (Travaglio). Bisogna difendere un quotidiano che, insieme al Corriere
> della Sera, ha la pagina esteri più vergognosa sull'America Latina,
> capace di ogni menzogna (La Repubblica). Bisogna difendere un altro
> quotidiano che, nell'ultima estate, ha dedicato pagine e pagine alle
> falsità di Travaglio e alle false (o, in alcuni casi fatti risaputi e
> noti a tutti) rivelazioni del figlio di un politico corrotto dalla
> mafia, dedicando solo i ritagli millimetrici a Pino Masciari,
> imprenditore calabrese a cui hanno revocato la scorta perché si ostina
> ad andare nelle scuole e nelle piazze a dire che bisogna denunciare il
> racket come ha fatto lui (L'Unità).
> 
> La libertà di stampa è stracciarsi le vesti per lo spostamento di due
> giorni del 'Porta a Porta' nero (fateci caso, da Vespa predomina il
> bianco, da Floris i colori scuri...)...
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