[Redditolavoro] I COMPAGNI SANNO IL PERCHE'!

Vittoria OLIVA huambos at virgilio.it
Wed Sep 16 18:53:21 CEST 2009


Non si può parlare della morte di Mastrogiovanni  senza parlare del "caso" Marini prima di tutto.
Qui non entrerò il merito del processo.Voglio intanto ricordare il compagno Marini perchè la sua vita, la sua militanza,era legata a quella del compagno 
Mastrogiovanni, e legati furono anche dai traumi che la detenzione causò in entrambi.

Quando parliamo di relegazione non dobbiamo  mai dimenticare che non solo della carcerazione in se, della costrizione fisica si tratta: c'è il dopo.
Il dopo di quando sei un ex detenuto.
Ognuno reagisce a modo suo secondo il vissuto che ha sedimentato, le sue condizioni materiali e psicologiche.
Del compagno Marini sappiamo tutti che è stato "uno sciagurato anrachico" così lo definì il PCI ; è stato anche uno scrittore ed un poeta.
Quando fu scarcertao gli fu trovato lavoro, ma Marini continuava a rifiutare questa Società a modo suo, pareva che si chiudeva in se stesso, ma in realtà 
si apriva al mondo futuro, al mondo sognato dall'utopia al mondo altro con la poesia, "e noi folli e giusti", vinse anche il premio Viareggio opera prima  quel libro 
di poesie.
Scisse altri libri di versi: Di sordomuti post, Antonio per inerzia, il  bambino chiamato zio Ciccio.
Gli si spezzò  il cuore a 59 anni.
Questo sevì ,a lui ,a Marini per non essere portato  in manicomio  e subire un TSO pure lui: infatti si diceva che soffriva di mania di persecuizione e che si immaginava complotti a suoi danni.

Quello che mi colpisce nella vita di questi due compagni anarchici è la simmetria della loro esistenza.

Entrambi hanno lottato contro lo Stato, entrambi furono per questo puniti.

Relegati entrambi: uno, Marini,  si apre agli altri con la poesia, un altro, Mastrogiovanni;  si apre col suo mestire di maestro elementare, un mestiere che è molto poetico se fatto in un certo modo, come sa farlo un compagno, un anarchico.
Entrambi considerati paranoici.
Entrambi entrati in quello che si dice  "il tunnel della depressione".
Mastrogiovanni subì anche dei ricoveri come è stato ampiamente riportato.
Faceva una vita "normale"Mastrogiovanni, maestro, amato dai bambini, dai genitori, dalla comunità, ma non gli venne un infarto, e così accade che un 
giorno prende una strada contro mano, pare, che abbia tamponato quattro macchine, pare, pare  ancora che vedendosi circondato da Vigili Urbani e carabinieri in assetto di guerra abbia  tentato la fuga, pare è fuggito e si è gettato a mare, pare. Perchè tutto quanto pare!
Un comportamento più che "normale" per me da parte di chi ha provato la galera e i ricoveri in reparti pischiatrici.
E' un istinto NATURALE fuggire dalla relegazione dalla contenzione.
Ma questo istinto NATURALE viene sancito da un TSO, questo è il punto, sopratutto se sei un anarchico, se hai avuto un processo "famoso" come quello  Marini e per di più se sei considerato "folle".
E ce ne sono di motivi per cui in sindaco firmi un TSO!

Marini scompare nei meandri dei reparti psichiatrici e poi muore per edema  polmonare.
E noi non sapremo mai se è stato per un trattamento di contenzione o per  chissà quale altro motivo.
Hanno detto su di lui
"nessuno se ne accorgerà" era pure estate.
I compagni ne sono sicura se ne accorgeranno, come si accorgono di tutti quelli che muiono in relegazione.
I compagni non si chiederanno perchè? e non diranno AMEN
"un morto in più" "che non fa notizia" "Ci siamo abituati".
I COMPAGNI SANNO IL PERCHE'!
http://www.informa-azione.info/sui_tso_e_come_difendersi

vittoria
L'Avamposto degli Incompatibili

http://controappunto.splinder.com/











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