[Redditolavoro] Fw: Occupare l’area della megadiscarica di amianto di Cappella Cantone (CR)

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Wed Sep 16 11:20:56 CEST 2009




Occupare l’area della megadiscarica di amianto di Cappella Cantone
(CR)



L’Assemblea dei Comitati riunitasi nel corso del Convegno “ Facciamo la
“festa “ all’amianto”, che si è tenuto il 13 settembre 2009 a San Daniele Po
( CR), ha discusso e approvato il seguente documento che  sarà diffuso in
modo capillare per raccogliere altre adesioni di Comitati e singole realtà
impegnati nella lotta per la difesa della salute e del territorio.
PREMESSA
 Si calcola che vi siano in Italia 32 miliardi di tonnellate di amianto da
smaltire, di cui 2 milioni e mezzo nella sola Lombardia. Lo smaltimento dell’amianto
è quindi un’emergenza nazionale. La giunta Formigoni è in grave ritardo
rispetto agli impegni prefissati nel piano regionale amianto, perché invece
di realizzare  in modo rigoroso e scientifico le nuove tecnologie
alternative all’interramento in discarica dei rifiuti contenenti amianto,
privilegia sfacciatamente l’iniziativa di cavatori e speculatori vari in
vista dell’Expo 2015.
1) La megadiscarica di amianto a Cappella Cantone (Cremona)  NON SI DEVE
FARE perché è pericolosa per la salute dei cittadini: é vicina ai centri
abitati, in presenza di falde acquifere affioranti, in mezzo a terreni
coltivati a mais destinato alle vacche da latte, vicino ad attività
estrattive e ad un’altra discarica di rifiuti solidi urbani.
2) Ci impegniamo ad intensificare e combattere a fondo le commistioni di
interessi fra cavatori privati,  istituzione regionale e  istituzioni
locali. La Regione Lombardia, l’impresa Cave nord e il sindaco del comune di
Cappella Cantone dovranno pubblicamente spiegare come mai  la Cave nord dei
f.lli Testa ha acquistato il terreno dove dovrebbe sorgere la megadiscarica
ad un prezzo doppio del valore di mercato. Esistevano già impegni e
assicurazioni con esponenti della giunta regionale o del comune di Cappella
Cantone per realizzare comunque lì la megadiscarica? Perché è già stata
stipulata in data 6 agosto 2009 una convenzione tra i f.lli Testa ( legati
esplicitamente alla  Lega Nord e al PdL) e il sindaco di Cappella Cantone,
rendendola nota solo un mese dopo? Tale convenzione stabilisce, fra l’altro,
una “compensazione” ad un comune di 500 abitanti pari a 3 milioni di euro.
Si “svende” la salute di tutti i cittadini per favorire
 torbidi interessi privati.
In questo contesto si ribadisce la validità di portare avanti la richiesta
di dimissioni del sindaco di Cappella Cantone. Le stesse problematiche
esistenti  sul territorio cremonese sono presenti  con impressionanti
analogie in altri luoghi della Lombardia e d’Italia: Treviglio, Brescia,
Verona, Treviso, Ragusa, Marano e Chiaiano, Val di Sangro ecc...
3) La realizzazione delle discariche di amianto non è più la soluzione per
lo smaltimento corretto. L’interramento dei rifiuti contenenti amianto non è
un sistema chiuso in quanto nel medio e lungo termine reintroduce nell’ambiente
il minerale amianto attraverso il percolato, così come è stato ampiamente
dimostrato dal prof. Alessandro Gualtieri , dell’Università di Modena,
durante il convegno.  La ricristallizzazione dell’amianto garantisce un
sistema chiuso e la possibilità di riciclare il rifiuto amianto in materia
prima pulita.
4) Cremona non può diventare la pattumiera della Lombardia per smaltire l’amianto
in vista dell’apertura dei lavori per l’EXPO 2015 di Milano, attorno alla
quale vi sono interessi economici per centinaia di milioni di euro e una
pesante ipoteca dei poteri mafiosi. Il parere contrario alla realizzazione
della megadiscarica di amianto a Cappella Cantone espresso da un pluralità
di soggetti non deve essere vanificato da una decisione arbitraria e
decisionista del presidente della Regione e del suo “ utilizzatore finale”
Salini.
5) Dal dibattito è emerso come i processi di autorganizzazione sociale
debbano diventare l’elemento centrale nella battaglia contro le discariche,
siano esse di amianto o di rifiuti solidi urbani (RSU). Ricordiamo anche
come la costruzione di lotte dal basso siano qualificanti dell’intero
processo di opposizione a questo modello di sviluppo e solo il
coinvolgimento e il coordinamento più ampio della popolazione potrà
garantire il successo della nostra battaglia. L’estendere le problematiche
dei territori, rapportandole a livello nazionale, è l’aspetto che ci
permetterà di uscire dalle logiche localistiche che sono miopi e perdenti.
6) In questo anno e mezzo sono state messe in atto tutta una serie di
iniziative di mobilitazione sociale che hanno certamente contribuito ad
ottenere il risultato di rinviare nel tempo la realizzazione della
megadiscarica. Ora occorre rilanciare e fare ancora di più. LA PARTITA PER
NOI NON E’ ANCORA CHIUSA. ALLARGHEREMO A LIVELLO NAZIONALE LA MOBILITAZIONE,
CON FORME E METODI NUOVI DI LOTTA COORDINATI FRA LORO, coinvolgendo nuovi
soggetti e nuove realtà. I lavoratori e i cittadini  saranno di nuovo
chiamati a scendere in piazza ed OCCUPARE L’AREA DELLA MEGADISCARICA per
fermare gli affaristi e impedire l’aggressione alla salute e al territorio.


S.Daniele Po (Cremona), 13 settembre 2009

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