[Redditolavoro] Fw: Appello alla solidarietà!

CobasSindacatodiClasse cobasta at libero.it
Fri Sep 11 19:59:34 CEST 2009


lo slai cobas per il sindacato di classe si unisce alla solidarietà

Appello alla solidarietà!


Cari compagni
Urge intervenire pubblicamente a sostegno della compagna Guler Zere che il
regime reazionario turco sta facendo morire in carcere negandogli le cure
necessarie a debellare il tumore che la sta uccidendo.
Negli allegati trovate la lettera appello per la compagna Guler inviataci
dal carcere di Benvento dal prigioniero comunista il giornalista turco Avni
Er.
Il compagno Er rischia a causa del nuovo pacchetto sicurezza Maroni
l'espulsione verso la Turchia e gli aguzzini del regime che lo attendono a
"braccia aperte" per torturarlo.
A breve verrà discussa la sua richiesta di asilo politco che secondo la
Costituzione Italiana dovrebbe spettargli di diritto in quanto perseguitato
da un regime, quello turco, che trasgredisce sistematicamente le più
elementari leggi riconosciute universalmente che regolano i diritti umani.
Il caso della compagna Guler è soltanto uno delle centinaia di casi simili
che hanno portato alla morte di moltissimi compagni, sinceri democratici e
rappresentanti delle mnoranze etniche e religiose.
La Repubblica nata dalla Resistenza partigiana non può e non deve avere
nessun rapporto di collaborazione con il regime turco, specialmente non deve
e non può essere complice della sua violenza e della sua persecuzione contro
gli Armeni, i Kurdi, gli Alevi, i cristiani e tutti quelli che si oppongono
alla barbarie del regime di Ankara.
Vi chiediamo quindi di prendere posizione pubblicamente inviando i vostri
comunicati agli indirizzi elencati nel primo allegato.
Vi chiediamo di inserire l'appello nei vostri siti e di immetterlo
attraverso tutti i vostri canali di propaganda e di comunicazione.
Vi invitiamo a visitare il sito www.avni-zeynep.net
per approfondire la questione e per conoscere tutte le iniziative della
campagna e le prese di posizione pubbliche e le interpellanze sul caso.

W la solidarietà proletaria!

A.S.P.



Associazione Solidarietà Proletaria (ASP)
CP 380, 80133 Napoli - Italia -
E-mail: info at solidarietaproletaria.org
Sito web: www.solidarietaproletaria.org

Arrestati per aver esposto uno striscione con la richiesta di rilascio di un
prigioniero politico in fin di vita.

La sera del 4 settembre, a Adana, una città industriale della Turchia del
Sud, ha avuto luogo una partita di calcio "storica" tra la squadra locale
Adana Demirspor e quella italiana dell'AS Livorno.

Era una partita amichevole organizzata in nome dell'antirazzismo e voluta
dai sostenitori di entrambe le squadre, noti come ribelli e comunisti.
All'inizio della partita, i tifosi di entrambe le squadre sono entrati allo
stadio con bandiere cubane raffiguranti l'immagine del Che e hanno cantato
la canzone "Bella Ciao".

La partita si è conclusa con il punteggio di zero a zero, ma anche se fosse
stato diverso, l''internazionalismo proletario' sarebbe stato comunque il
vero vincitore. La canzone italiana, partigiana "Bella Ciao" poteva essere
sentita anche dalle gradinate, sia turche, sia italiane, e l'atmosfera è
risultata calda e amichevole per tutta la durata della partita.

Uno striscione con i colori dell'Adana Demirspor portava l'immagine di Guler
Zere e la scritta "GULER NON DEVE MORIRE - LIBERTA' PER GULER ZERE".

Appena mezz'ora prima dell'inizio della partita, il personale di sicurezza
aveva chiesto ai dimostranti di rimuovere lo striscione. La sicurezza se
n'era andata perché la folla lanciava slogan per non rimuoverlo. A quel
punto, il sindaco di Adana, Aytac Durak, del Partito di estrema destra del
Movimento Nazionalista (MHP) ha fatto ingresso nello stadio, è stato
fischiato e la folla ha protestato contro di lui con lo slogan "Vai via,
Aytac Durak, servo del fascismo!".

A partita appena iniziata, un gruppo di giovani, chiamato "Ekim Gencligi"
("Gioventù d'Ottobre"), ha aperto uno striscione che riportava la scritta
"La gioventù è il futuro, il futuro è il socialismo" vicino allo striscione
di Guler Zere.

Mentre la partita continuava senza alcun problema, ufficiali di polizia in
borghese hanno iniziato a radunarsi intorno al personale di sicurezza e
hanno cercato di rovinare l'atmosfera, attaccando i tifosi dell'Adana
Demirspor che avevano aperto gli striscioni a sostegno del prigioniero
politico Guler Zere. (Vedi foto).

Il personale di sicurezza privata diceva " noi vi comprendiamo, anche noi
non vogliamo che Guler muoia" e continuavano dicendo "andate via, fate
venire quelli che vi hanno mandato".

La sicurezza privata, con la polizia, è intervenuta dicendo che doveva
prendere lo striscione, su ordine del dipartimento di sicurezza. La polizia
in borghese cercava di incitare i  tifosi imprecando e dicendo "Sono
terroristi!"

In reazione all'attacco, la folla nelle gradinate gridava "Uniti contro il
fascismo!" La sicurezza privata, non in grado di gestire la situazione, si è
dileguata e la polizia antisommossa è entrata nello stadio e ha iniziato ad
usare manganelli e gas contro i sostenitori di Guler Zere.

Tre tifosi dell'Adana Demirspor sono stati arrestati in seguito all'attacco
poliziesco. Ad un giovane, che si chiama Umut Mayda, la polizia ha detto
"non verrai picchiato se ci racconti cosa ti hanno detto nell'associazione",
per cercare di convincerlo  a rilasciare informazioni su altri compagni. Tre
fascisti hanno anche aggredito il membro dell'associazione Evrim Sahin,
appena si è allontanato dallo stadio.

" Libertà per Guler Zere" hanno gridato i tifosi alla fine della partita e
tutti hanno anche cantato le marce rivoluzionarie, intonate dai membri delle
organizzazioni di sinistra presenti.

Quelli che sono stati trattenuti alla stazione di polizia sono stati
rilasciati nella notte.



(Fonte: Halkinsesi TV)

Il retroterra delle squadre di calcio


Nell'ambiente calcistico, danaroso, razzista e mafioso, l'AS Livorno è
un'eccezione. Nella città in cui nacque il leggendario leader comunista
italiano Antonio Gramsci, non è insolito per i tifosi delle gradinate
mostrare le bandiere di Che Guevara. Non è neanche insolito per loro
indossare le magliette con la scritta "Stalingrado 43" in nome della città
in cui  il corso della guerra segnò la sconfitta delle truppe sia di Hitler,
sia di Mussolini. Nel novembre 2003, i tifosi di Livorno rifiutarono di
osservare un minuto di silenzio per i 19 soldati italiani uccisi in missione
di supporto alla guerra statunitense a  Nassiriya, in Iraq, e cantarono
anche "10, 100, 1000 Nassiriya!". Più recentemente, quando gli israeliani
stavano bombardando Gaza, i tifosi di Livorno bruciarono le bandiere
israeliane in solidarietà con i palestinesi.

L'Adana Demirspor è stata originariamente costituita da ferrovieri ed è
stata fondata in una città che una volta era popolata da molte migliaia di
armeni, prima che fossero deportati e massacrati durante la prima guerra
mondiale.

Nonostante tutto, resta una città multietnica con turchi, kurdi, turkmeni,
arabi e circassi, con una cultura contrapposta anche visibile tra i tifosi.
Come i tifosi di Livorno, preferiscono le bandiere rosse con la figura di
Che Guevara e amano la musica della band di sinistra Grup Yorum.

Dopo la morte del giornalista turco-armeno Hrant Dink, nel gennaio 2007, i
fans dell'Adana Demirspor cantagvano "Siamo tutti Hrant Dink. Siamo tutti
armeni!"

Quando la squadra ha giocato con il gruppo di Trabzon, una città
prevalentemente di destra, paese di Ogun Samast, l'assassino di Dink, i
tifosi dell'Adana Demirspor hanno fatto un gioco con il nome Ogun, che
significa "quel giorno" in turco. Cantavano "Gli Ogun (quei giorni) vi
appartengono, i giorni futuri appartengono a noi!".

Nonostante abbiano diverse nazionalità e religione, Silvio Berlusconi e
Tayyip Erdogan, rappresentano entrambi gli interessi del capitalismo
internazionale. Ma i tifosi antifascisti del Livorno e dell'Adanaspor
dimostrano come anche che i lavoratori di diverse nazionalità e religione
possono essere uniti.

(traduzione a cura del Collettivo Relazioni Internazionali del Partito dei
CARC)












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