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Laboratorio Eudemonia
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Wed Sep 2 19:29:20 CEST 2009
On 02/09/2009 at 15.40 Vittoria OLIVA wrote:
>http://www.informa-azione.info/sogno_di_una_rivolta_di_mezza_estate
Tanti anni fa, pur essendoci molta gente ad intellettualizzare quanto avveniva, pur tanti i ragionamenti, il malcontento, l'insoddisfazione, la rabbia, si riversarono per la via sbagliata. Fino a giungere agli anni di piombo.
Oggi, probabilmente grazie all'ampia e capillare visione che Internet ci concede, possiamo intellettualizzare di meno ma capire di più. Piuttosto che ripetere gli inconcludenti e tragici errori di allora, possiamo rivolgerci esattamente al punto focale dell'ingiustizia e dell'esclusione sociale, proprio lì dove nascono i problemi della collettività e degli individui.
Sempre grazie ad Internet, semplici cittadini e persone comuni come noi possono ormai da soli favorire, pure pacificissimamente, legalissimamente, civilissimamente, una grandiosa evoluzione socio-politica, semplicemente sviluppando intorno a noi, in ogni momento e per ogni dove, i due seguenti punti di sintesi:
1) Lo Stato italiano, sarebbe a dire l'accentramento di potere nelle mani di una Elite immutabile ed inamovibile, fu sostituito dalla Repubblica 63 anni fa. Significato territoriale a parte, la parola Stato è fuori luogo per indicare la nostra Repubblica. Per STATO s'intende il governo di una ELITE. REPUBBLICA presuppone invece una gestione collettiva del BENE COMUNE. Nei fatti, da un punto di vista politico, lo Stato italiano non esiste più, sostituito dalla Repubblica. Sono però rimasti gli STATALI, retaggio della precedente epoca statalista.
2) Nell'antichità, quando non vi era alcuna sviluppata organizzazione pubblica, il concetto di Repubblica poteva limitarsi ad una mera forma di governo, i cui ruoli venivano democraticamente periodicamente redistribuiti. Con il sorgere dell'imponente Funzione Pubblica moderna, il concetto di Repubblica non può, però, più prescindere dalla periodica redistribuzione dei suoi stessi ruoli (i quali sono una proprietà collettiva, una autentica "res publica", un patrimonio comune) tra la popolazione abile e desiderosa di ricoprirli.
Cara Vittoria, carissimi Presenti, checché si creda, la Repubblica Italiana è stata realizzata solo in parte. Proprio per questa ragione la democrazia ha sempre arrancato: perché si sostiene sulla sola gamba del governo ma le manca ancora quella della funzione pubblica. Senza una partecipazione diffusa e generalizzata, costantemente rinnovata, nei fondamentali ruoli pubblici, non ci può essere democrazia nè vera repubblica.
Non usiamo male, dunque, le nostre energie e non disperdiamole. Riflettiamo invece, da soli ed insieme, su come debba essere una:
http://Societa-Democratica.hyperlinker.org
Non appena avremo colto l'insieme, vedremo che la vita ci sta offrendo una opportunità unica: ricominciare dal '67.
E stavolta, avendo individuato il problema all'origine dell'intoppo democratico, andrà bene come mai ci saremmo aspettati.
Un caro saluto,
Danilo D'Antonio
Monti della Laga
Teramo - Abruzzo
tel. 339 5014947
"Spesso abbiamo stampato la parola Democrazia. Eppure non mi stancherò di ripetere che è una parola il cui senso reale è ancora dormiente, non è ancora stato risvegliato, nonostante la risonanza delle molte furiose tempeste da cui sono provenute le sue sillabe, da penne o lingue. È una grande parola, la cui storia, suppongo, non è ancora stata scritta, perché quella storia deve ancora essere messa in atto."
(Walt Whitman, Prospettive democratiche)
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