[Redditolavoro] DITTATURA E RAZZISMO ALLA NEW HOLLAND

SLAI Cobas Cremona slaicobascremona at gmail.com
Fri Oct 16 00:14:06 CEST 2009


 *DITTATURA E RAZZISMO ALLA NEW HOLLAND*

 *Che gli operai non vivono una condizione di uomini liberi, ma siano degli
schiavi sfruttati oppressi degli schiavi moderni, questa è una verità
assodata.*

Un dato di fatto che la stessa realtà di vita della fabbrica ci sbatte in
faccia brutalmente, attraverso l’applicazione dell’unica legge che lì conta
e domina, *quella del padrone.*

*Tutto il resto la democrazia, l’uguaglianza, la libertà di pensiero, di
parola di espressione, i diritti, sono solo tanta aria fritta. *



Nella storia degli operai ci sono stati tanti periodi bui e terribili
riguardo la nostra condizione di vita e lavorativa, la nostra capacità di
antagonismo, ma questo momento storico risulta essere il più tragico e
drammatico, per la presente situazione di totale sbando, di arretramento
culturale in cui gli stessi operai oggi sono precipitati.

La fabbrica mostra quotidianamente il metro di misura di un fondo che pare
senza fine, a una situazione e condizione degli operai che li rende inermi
ed esposti alla totale mercé del padrone.

Riportiamo alcuni episodi avvenuti alla New Holland di Modena:

   1. Abbiamo il capo squadra della linea APH (1570) Imparato che minaccia e
   ricatta gli operai con frasi del tipo: “*se vuoi il giorno di ferie che
   mi hai chiesto oggi devi farmi più pezzi di quello che comporta la cartella
   di produzione*” e viene di prassi coperto dall’azienda malgrado le
   proteste delle RSU.
   2. Abbiamo il capo squadra del reparto macchine utensili (1012)
   Carugati,che sempre pronto e solerte nel soddisfare il volere del suo
   superiore Marcucci, pur di compiacerlo si inventa sul momento leggi o
   normative contrattuali del tipo: non si può uscire in più di due operai dal
   reparto o andare a prendere il caffè in più di due (*diversamente ciò
   potrebbe risultare un assembramento sedizioso?*) o chi non fuma non può
   uscire dal capannone a prendere una boccata d’aria , un invito al tabagismo?
   Mentre il reparto che gestisce è allo sfascio lui pensa solo a contestare ad
   alcuni operai quella produzione prevista dai tempisti impossibile da
   ottenere anche a causa dei macchinari spappolati dietro la minaccia *“vi
   metto al turno centrale”* sapendo che la causa sta nell’incuria
   dell’azienda, che comporta gravi rischi alla sicurezza del lavoro nel
   reparto!!!
   3. Abbiamo il capo squadra della linea APL (1572) Chiatto che durante
   l’applicazione del WCM nella propria squadra, trovando alcune giacche
   personali di alcuni suoi operai appese a degli attaccapanni; e chiedendo a
   chi appartengono le riconsegna a mano agli operai italiani, mentre
   all’operaio di colore che si appresta ad andarla a ritirare la butta nel
   bidone dell’immondizia. Il tutto davanti agli altri operai della squadra e
   al delegato della FIOM che restano esterrefatti per il gesto. Come RSU
   unitarie abbiamo chiesto un provvedimento disciplinare nei confronti del
   capo, che infliggesse almeno un giorno di sospensione vista la gravità del
   gesto e il problema del razzismo crescente. Ma come volevasi
dimostrare*la legge non è uguale per tutti
   *, mentre per noi operai basta una piccola infrazione per essere ripresi,
   multati o sospesi a loro tutto è concesso.
   4. Abbiamo il “forse” capo del personale Colacicco, che di fronte a delle
   banali richieste delle RLS di stabilimento, tipo le liste di nominativi di
   chi è autorizzato a fare determinate mansioni e cose, o per effettuare un
   semplicemente controllo su quanto avviene all’interno dello stabilimento in
   merito alle norme della L.626, è solo capace di prendere a pretesto la legge
   sulla privacy, impedendo così ai delegati addetti alla sicurezza di
   acquisire dati e informazioni ed essere messi così  in condizione di
   esercitare il loro ruolo nel modo migliore.
   5. Abbiamo il certo capo del personale Barrile che non tiene informate le
   RSU sui cambiamenti e le modifiche che l’azienda vorrebbe intraprendere,
   oppure se anche le informa poi avviene spesso tutto il contrario mettendo in
   difficoltà le RSU. Al suo sfogo fatto all’unione industriali dove diceva
   dopo aver ricevuto le critiche dalle RSU “d’ora in avanti allora vi faccio
   firmare un verbale di informazione, cosi nessuno può dire che non vi avevamo
   informato o abbiamo cambiato i piani”, noi diciamo ma magari fosse cosi,
   avremmo modo anche per dimostrare che lo SLAI COBAS non viene neanche
   chiamato agli incontri!
   6. Poi abbiamo il caso, del funzionario Franchi quello che con la
   macchina ha investito il delegato della UILM nell’ultimo picchetto
   organizzato dalle RSU, cosa voleva dimostrare costui, forse che era anche
   disposto ad ammazzare un operaio pur di entrare. Ma non c’era nessun bisogno
   di questo gesto, perché gli impiegati e i capi in quell’ occasione venivano
   lasciati entrare. (*non abbiamo paura che ci rubate il lavoro, avete
   fatto di tutto per andare in ufficio*) ed inoltre i profitti li rendono
   gli operai che producono merci, non gli impiegati davanti al monitor.

*Alle RSU di FIM, FIOM, UILM e FISMIC, vorremmo dire che di fronte a tutti
questi accadimenti non si può più stare zitti oppure, accontentarsi di un
volantino di denuncia.*

*Mentre agli operai diciamo che pensare di tacere e abbassare la testa di
fronte a questi soprusi, e credere così di salvarsi il culo è solo una pura
illusione. Un modo di pensare e di agire sbagliato perché più accettiamo
queste cose, più sprofondiamo verso il basso e risalire dopo sarà ancora più
duro. Dobbiamo smetterla di ragionare e muoverci individualmente, ma
dobbiamo unirci:  *OPERAI contro PADRONI e di conseguenza contro i capi che
in fabbrica li rappresentano. Dobbiamo mettere da parte le beghe personali e
ragionare come se fossimo un'unica testa, per gli interessi della nostra
classe, la classe operaia.

**

*RSU SLAI COBAS NEW HOLLAND MODENA

*

*14/10/09*

*SLAI COBAS MODENA*



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