[Redditolavoro] Fw: [BSF] LIBERTA' PER GLI ANTIFASCISTI ARRESTATI A PISTOIA

Massimo Reggiani remax1961 at libero.it
Tue Oct 13 18:09:12 CEST 2009


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Subject: [BSF] LIBERTA' PER GLI ANTIFASCISTI ARRESTATI A PISTOIA


LIBERTA' PER GLI ANTIFASCISTI ARRESTATI A PISTOIA
comunicato stampa
(13 Ottobre 2009)
Quello che è accaduto a Pistoia domenica 11 ottobre è di enorme gravità.

Lo strano ed inquietante assalto alla sede neofascista Agogè-Casa Pound da
parte di sconosciuti assalitori viene utilizzato come pretesto per una
provocatoria operazione repressiva di polizia contro gli antifascisti
toscani.
C' è da chiedersi dove fossero e cosa facessero le forze dell' ordine nel
centro cittadino nello stesso momento, dato che gli "sconosciuti assalitori"
hanno avuto tutto il tempo per devastare i locali di Casa Pound uscire e
dileguarsi del tutto indisturbati.

Dopo però le stesse forze dell' ordine con grande solerzia ( a seguito di
una fonte confidenziale imprecisata )si sono accanite contro l' assemblea
pacifica e già indetta da tempo dagli antifascisti toscani al circolo Primo
Maggio contro le scelte del governo sulle così dette ronde e sul pacchetto
"sicurezza". Entrare in un circolo politico, sapendo in anticipo non di
trovare alcunché, deportare negli uffici della questura una ventina di
cittadini, fermarli, arrestare tre di loro con l' accusa di essere tra i
partecipanti all' assalto avvenuto nel pomeriggio a Casa Pound senza alcun
elemento provante è simile alle metodologie delle dittature sudamericane.
Bisogna considerare inoltre che tra gli arrestati, Elisabetta Cipolli
necessita costantemente di particolari cure mediche. Crediamo che tutta l'
operazione sia stata manovrata dall' alto, per accrescere la tensione in una
regione dove la tradizione antifascista nata dalla resistenza è radicata
nella popolazione. Il tentativo della nuova destra estrema di conquistarsi
aree di consenso è anche avvallata dalle scelte irresponsabili di partiti
alla guida della Regione Toscana che solidarizzano con la destra piuttosto
che verificare i fatti accaduti e difendere gli antifascisti. Nell' ultimo
anno non si contano più le aggressioni e gli assalti ai danni dei militanti
di sinistra, migranti, ed omosessuali.

Porteremo il 17 ottobre a Roma durante la manifestazione nazionale contro il
razzismo, la stessa volontà politica degli arrestati di battersi contro le
ronde e il pacchetto " sicurezza ".

Chiediamo a tutti gli antifascisti toscani di mobilitarsi ovunque contro le
nuove destre e contro le ronde.

Tutte le sedi neofasciste devo essere chiuse e considerate fuorilegge .

Chiediamo la scarcerazione immediata di Elisabetta Cipolli, Alessandro
Orfano e Alessandro Della Malva,che hanno l' unica colpa agli occhi del
prefetto e del questore di Pistoia di essere antifascisti.

PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI

Coordinamento della Toscana
pcltoscana at gmail.com
http://www.pcltoscana.splinder.com

info at pclavoratori.it
http://www.pclavoratori.it


Segue la cronaca degli avvenimenti.

DOPO I GRAVI FATTI DI PISTOIA
(12 Ottobre 2009)
un' operazione di polizia in perfetto stile sudamericano
Quello che accaduto ieri a Pistoia è gravissimo e si può apertamente parlare
di una provocazione organizzata ai danni degli antifascisti toscani.
Riportiamo la cronaca dei fatti del compagno presente al presidio che si è
formato davanti alla Questura.


Pistoia: 17 fermati nel corso di una assemblea riunita presso il circolo 1°
Maggio per discutere del rondismo
La situazione di Pistoia è di forte tensione. Già l'anno passato c'erano
stati scontri dopo l'apertura della sede di Casapound in una zona
storicamente antifascista a due passi dalla storica Breda. In quella
occasione fu organizzata un' importante manifestazione antifascista
regionale alla quale abbiamo aderito anche noi come PCL.
L'operazione Casapound a Pistoia è ovviamente un' atto di provocazione (
anche per la collocazione della sede) come altre sul territorio nazionale,
ma, presumibilmente, all'interno di un progetto regionale. La scelta di
Pistoia andrebbe maggiormente indagata, ma credo che la priorità di un sito
o di un'altro sia legata alla disponibilità di presenze in loco di
sostenitori e finanziatori più o meno occulte e di fascisti in doppio petto
tipo il consigliere Tomasi AN-PDL. La Toscana è un ghiotto obiettivo per il
fascistume di ogni genere ( Lega compresa) e, sicuramente per la loro
strategia d'occupazione, Pistoia ha i requisiti della testa di ponte.
ore 16,30- Avviene la presunta e strana aggressione alla sede di Casapound
posta a poche centinaia di metri dal circolo 1° Maggio dove è prevista una
assemblea per discutere del fenomeno rondista.
ore 18,30 La polizia si presenta davanti al circolo. Prende le generalità
dei presenti e di chi sta arrivando. Chi arriva, seppure nella meraviglia si
sottopone all'accertamento e pensa di poter poi continuare
l' assemblea.
Evidentemente un ordine dall'alto fa cambiare atteggiamento alla polizia che
carica sulle auto i presenti, 17 tra compagne e compagni, e li porta in
questura.
Da li la prima richiesta di aiuto parte intorno alle 19 e da via al tam-tam
che si irraggia in Toscana.
Quando arrivo, intorno alle 21,30 c'è solo un compagno di Cecina e un
giovane avvocato amico di uno dei fermati e che farà poi da tramite per le
notizie dall'interno della Questura. Ci sono un paio di genitori perché
almeno due dei fermati sono minorenni. Poca la presenza di pistoiesi..
Intorno alle 22 cominciano ad arrivare, a gruppetti, compagni da Firenze,
Livorno, Massa.. Alle 22,30 siamo a 50-60 presenze. La strada è occupata e
il traffico bloccato. Le auto che arrivano dalle due parti sono costrette a
fare inversione. A mezzanotte sono usciti, con il verbale in mano, 4 ragazze
ed un ragazzo, prima due, poi una, poi un''altra e un'altra. Dopo mezzanotte
qualcuno pensa bene di andare a prendere pizze e bibite per i trattenuti.
C'è stanchezza, ma anche voglia di solidarietà. Qualcuno si organizza per
andare a prendere le auto dei fermati rimaste davanti al circolo 1° maggio.
Nel percorso passano davanti alla sede di Casapound dove sono presenti una
decina di individui. Si noti che durante il denunciato attacco, nella sede
era presente un iscritto e il consigliere comunale di AN PDL Tomasi (
ovviamente li per caso, come dichiara al Tirreno).
Dal verbale, dato in copia ai fermati, simile, nella sostanza, a quello
rilasciato al gestore del circolo, risulta che la polizia è arrivata al
circolo 1° Maggio, dopo l'attacco a Casapound, su "indicazione
confidenziale". Si parla di testimoni oculari che avrebbero visto una
quindicina di giovani scappare dalla sede attaccata con in mano bastoni e
cinture. Sempre nel verbale si dichiara che la polizia era entrata al 1°
Maggio alla ricerca di mazze, bastoni e "tirapugni e che, dopo circa
mezz'ora di perquisizione, niente si era trovato.
Alle sette del mattino, dodici ore dopo dall'inizo dell'operazione, , solo
tre dei fermati ( due compagni ed una compagna) sono arrestati e tradotti al
carcere di Sollicciano a Firenze. Si sono avvalsi della facoltà di non
rispondere . Sembra che nell'auto di uno di loro la polizia abbia trovato
delle catene.
Un'operazione di Polizia in stile sudamericano, per ammonire, intimidire,
annichilire?
Dopo poche ore alla provocazione poliziesca la risposta è stata di esemplare
reattività.
Il presidio partecipato nonostante la domenica, che ha richiamato compagni e
compagne da posti lontani oltre cento chilometri nonostante l'ora, la
costante presenza davanti alla Questura fino all'uscita almeno di 14 dei 17
fermati, le assemblee e le mobilitazioni del giorno dopo a Livorno, Pisa,
Versilia ( quelle a noi note) , sono a dimostrare la vitalità di un
movimento antifascista che non si fa intimidire . Anzi, che impara a
confrontarsi e sottolinea positivamente la crescente volontà di incontro e
di collaborazione di realtà diverse ( erano presenti compagni/e di Firenze,
Pistoia, Livorno), mediamente molto giovani. Noi, come PCL toscano, siamo
stati tra i primi a cogliere questo elemento, questa necessità di incontro,
e a lavorare per allargare il fronte di organizzato antifascista e
antirazzista. Prima il CAAV in Versilia ( momento di collegamento già
consolidato in due anni di lavoro) , poi il CAAT lanciato appena il 19
settembre scorso e che vede ancora e nuove adesioni, hanno colto l' essenza
di un bisogno, quello di trasformare una sparpagliata resistenza, in una più
compatta forza d'attacco. Bisogna crederci e lavorarci
Domenico Marsili
PCL Versilia


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Comunicato stampa sui fatti di pistoia. Fuori tutt* subito!

Nella giornata di domenica a Pistoia sono stati arrestati due nostri
compagni (tre in tutto) con l'accusa di lesioni e devastazione di un circolo
fascista di casa Pound.
Innanzitutto ribadiamo la totale estraneità degli arrestati a quei fatti
visto che sono stati condotti in questura dopo oltre tre ore dagli stessi,
prelevati da un circolo Arci a poche centinaia di metri da Casa Pound mentre
stavano facendo un'assemblea regionale sul tema ronde.
E' quantomeno strano che persone che avrebbero compiuto un'irruzione
all'interno di una sede fascista si ritrovino poi tranquillamente a poche
centinaia di metri in assemblea senza preoccuparsi minimamente di eventuali
rappresaglie o interventi delle forze dell'ordine.
Inoltre dalle testimonianze riportate dai giornali si parla di un gruppo di
giovanissimi mentre fra i venti riuniti in assemblea c'erano molte donne e
uomini tutt'altro che giovani.

A parte questa evidenza che smonta a priori la tesi degli inquirenti, non si
capisce poi su quali basi siano stati comminati i tre arresti che rimangono
in ogni caso una misura ingiustificabile per quel tipo di capi
d'accusa.
Probabilmente la presenza di un esponente del PdL all'interno della
struttura al momento dell'irruzione ha fatto si che ci fossero pressioni
politiche sulla questura stessa che per fare venti identificazioni ha
impiegato 12 ore in cui non era nemmeno possibile parlare con chi stava
dentro e nemmeno fornire assistenza medica ad una ragazza che necessita di
una terapia particolare per problemi di salute.
Un atteggiamento di rappresaglia da parte della questura di Pistoia che non
ha mai avuto nei confronti di ben due sedi fasciste che sono aperte nel giro
di un paio d'anni in città: quella di Casa Pound e di Forza Nuova. Due
gruppi di estrema destra che ormai scorrazzano anche in molte altre città
della Toscana, tollerati e spesso coperti da amministrazioni
e forze dell'ordine.
La presenza di un consigliere del PdL all'interno della struttura ne è un
esempio lampante.

Al fianco dei tre compagni e di tutti gli antifascisti.

Movimento Antagonista Livornese




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