[Redditolavoro] Fw: grande manifestazione precari della scuola

CobasSindacatodiClasse cobasta at libero.it
Mon Oct 5 08:51:22 CEST 2009


 grande manifestazione precari della scuola


Positiva, e riuscitissima la manifestazione di ieri del coordinamento
precari della scuola.
La partecipazione, forse 20 mila e più, la rappresentanza di tutte le realtà
in lotta da nord a sud, la gestione autorganizzata nella preparazione e
gestione della manifestazione ha mostrato che questa battaglia è viva e che
la lotta deve e può continuare.
E' stata giusta anche la scelta di andare a piazza del Popolo, questo ha
permesso di avere maggiore visibilità, di portare alle centinaia di migliaia
di persone,  presenti la grossa e fondamentale questione - per la
democrazia, la libertà di informazione e cultura, per un sapere critico -
della scuola, di porre anche criticamente nei fatti e non solo a parole ai
giornalisti, massa mediatici, ecc. che essere veramente per la libertà di
informazione è di rompere il silenzio e parlare/scrivere delle lotte dei
lavoratori e delle lotte sociali.

La riuscita della manifestazione ha mostrato ancora di più la scelta
sbagliata e il fallimento dell'altro corteo, egemonizzato dal cobas di
Bernocchi. Questo corteo ha raccolto giustamente solo qualche centinaio di
manifestanti e ha evidenziato la distanza di certi dirigenti dei sindacati
di base dalle lotte e lavoratori precari concreti; preoccupati
essenzialmente della loro  visibilità e autoreferenzialità, tentando di
"usare" in maniera un po' parassitaria la lotta dei precari, verso cui vi è
attenzione quando essa arriva a Roma, mentre si lascia sola in generale nel
quotidiano della lotta.
Le giustificazioni portate da Bernocchi si sono rivelate per quello che
erano, stupide e cieche:
- era giusto andare a pzza del popolo, perchè vi erano centinaia di migliaia
di persone che - come i precari-  sono contro la Gelmini e il governo
Berlusconi, perchè l'attacco alla libertà d'informazione è una lotta
centrale anche per i lavoratori tutti per la caduta del governo della
Gelmini e che va presa in mano da chi fa le lotte - e tutto questo è altra
cosa con gli organizzatori, politici e non, della manifestazione;
- la presenza della cgil alla manifestazione dei precari era gonfiata,  nei
fatti è stata marginale e "alla coda" di una manifestazione autorganizzata e
autogestita dai coordinamenti precari.

L'ultimo pezzo del corteo, dopo p.zza del popolo poteva e doveva essere in
linea con la combattività espressa fino ad allora. Invece, per
responsabilità di alcuni esponenti romani del coordinamento precari - che in
quanto a Roma si sono arrogati un ruolo di "organizzatori"/decisionisti, in
contrasto in questo caso con quanto voleva la maggioranza del corteo -
l'ultima parte della manifestazione è stata  quasi umiliata da una esagerata
e inutile mediazione e rispetto di "autorizzazioni" tra esponenti romani e
polizia, costringendo il corteo a perdere pezzi, e a fare un percorso ai
lati del fiume, invisibile, defatigante, inutile prima di arrivare al
Ministero C'erano, invece, tutte le condizioni a livello di massa perchè si
imponesse e ottenesse dalla polizia un altro percorso ragionevole
 E' giusto chiedere conto critico  agli esponenti romani di questo   La
lotta  dei precari e l'organizzazione è difficile, variegata e complicata e
in ogni momento è bene che sia nel nelle mani dei lavoratori precari, delle
realtà più combattive, anche e sopratutto in una manifestazione nazionale di
quelle che non sono di Roma; il movimento non ha bisogno di una logica da
capetti che basano il loro ruolo sopratutto per il fatto di essere a Roma .
Su questo i coordinamenti dei precari, più avanzati in pratica come in
linea - come il Coordinamento 3 Ottobre - è bene nel loro interesse e nel
interesse generale che non deleghino e si assumano un maggior ruolo di
rappresentanza degli interessi generali e nazionale dei lavoratori precari

Ora bisogna sopratutto evitare quello che di solito succede dopo le
manifestazioni nazionali , il movimento invece che intensificarsi e avanzare
ristagna e si ferma
insomma non deve fare la fine dell'Onda, checchè ne dicano  gli
'irrapresentabili' idioti, bisogna cercare di far continuare la lotta  in
ogni città, in tante scuole, cercando di unire sulla 'piattaforma precaria '
, insegnanti, studenti, famiglie in un fronte comune, autorganizzato e dal
basso "per contrastare fino alla paralisi la gestione della riforma
 per -come si diceva - difendere il diritto al lavoro e il diritto allo
studio, salvare la scuola pubblica", assediare almeno una volta alla
settimana i Palazzi del potere; rafforzando e consolidando il coordinamento
dal basso dei lavoratori precari della scuola, alternativo alla
collaborazione col governo e ambiguità dei vari pezzi del sindacalismo
confederale; per mantenere la lotta, l'organizzazione nelle mani
effettivamente dei  precari, fuori dalle burocrazie e dal parassitismo anche
del sindacalismo di base, che tanto di base nei fatti non è

Sui sindacati di base occorre dire chiaro, anche dai fatti della
manifestazione, che chi non c'era al corteo del coordinamento precari della
scuola chi parla delle lotte ma quando ci sono quelle concrete fa le pulci
(Cub, RdB, Slai cobas ufficiale), o chi in maniera prepotente si arroga il
diritto di rappresentare quelle lotte (Cobas di Bernocchi), non  rappresenta
che se stesso e contrasta con un effettivo e necessario percorso di
costruzione di un sindacato di classe e di massa che sostiene, promuove  si
basa sull'unità e l'organizzazione dal basso di tutti i lavoratori in lotta.

infine parliamo di un ultimo fatto- forse marginale- ma noi ci mettiamo
sempre la faccia nella chiarezza
Alla manifestazione di ieri c'eravamo con piccola forza naturalmente noi
dello slai cobas per il sindacato di classe; la sua legittimazione a stare,
anche con le sue bandiere, non deriva da autoproclami ma dal suo essersi
sempre speso e "sporcato le mani" lì dove sta - per esempio a Milano, a
Palermo - nelle lotte dei precari fin dal loro avvio, facendo anche le notti
ai presidi, lavorando quotidianamente in queste lotte e dando ad esse il suo
piccolo contributo di sostegno informativo locale e nazionale, verso gli
altri settori dei lavoratori; deriva dalla sua scelta  linea e prassi che
sostiene apertamente e non solo a parole che occorre "rafforzare il
coordinamento dal basso dei precari della scuola" perchè la lotta continui a
essere mantenuta fino in fondo nelle loro mani, senza strumentalismi di
sorta, ma con l'unico interesse di contribuire ad innescare un processo di
lotta generale  non solo contro la gelmini e la sua sciagurata riforma , ma
contro tutta la politica sistemica di padroni e governo berlusconi, quello
di contribure dalle fabbricheai precari  e ovunque a  un effettivo processo
di costruzione di un sindacato di classe, unitario e di massa, in cui i
lavoratori possano riconoscersi e avere nelle propie mani

slai cobas per il sindacato di classe
coordinamento nazionale
4 ottobre 2009


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