[Redditolavoro] convegno Orvieto "Per non morire di lavoro"

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Wed Nov 25 15:29:11 CET 2009


COMUNICATO STAMPA

PER NON MORIRE DI LAVORO-ORVIETO 21 NOVEMBRE 2009
BREVE SINTESI DELLA GIORNATA, INTERVENTI, PROPOSTE, CONTENUTI; ADESIONE DEI
PRESENTI AL SIT-IN DI DOMANI DAVANTI AL TRIBUNALE DI SPOLETO 
Salute e sicurezza sul lavoro come bene collettivo, non trattabile e non
mercificabile. Sicurezza intesa e analizzata a 360°, recuperando la lunga
catena di responsabilità fino ad arrivare a quelle politiche e sindacali. A
fronte dei dati diffusi dall’Inail poche settimane fa, che vedrebbero una
diminuzione degli incidenti sul posto di lavoro, le diverse realtà (
associazioni, comitati, addetti ai lavori
), che sabato 21 novembre hanno
preso parte all’incontro, Per non morire di lavoro, tenutosi presso la
struttura di Palazzo dei Sette a Orvieto, si sono confrontate su una realtà
che è diversa da quella trasmessa dai dati ufficiali e su concrete proposte
di intervento sul tema 
L’assemblea dei presenti, estremamente eterogenea per provenienza e storia,
si è trovata d’accordo nel sottolineare gli elementi peggiorativi che
l’attuale Governo ha inserito all’interno del cosiddetto Testo unico sulla
sicurezza nei luoghi di lavoro, in palese contraddizione con quanto previsto
dalla normativa europea ( come meglio sottolineato nello specifico
nell'ambito di uno degli interventi), e favorevole in buona misura alla
classe imprenditoriale, di contro a un lavoratore/lavoratrice che si trova a
far fronte al ricatto continuo della precarietà, del lavoro nero, del
licenziamento, elementi che di fatto gli impediscono dunque di assumere in
prima persona la "responsabilità" della propria sicurezza o di quella altrui
( vedi la figura dei Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza,
sottoposti ai medesimi meccanismi di pressione e condizionamento). 
Il meccanismo di "delega delle responsabilità" innescatosi negli ultimi anni
arriva ormai al paradosso di incriminare lo stesso lavoratore come
responsabile unico dell’incidente da lui subito. Emblematica da questo punto
di vista la testimonianza di Lorena Coletti, sorella di Giuseppe Coletti e
animatrice del Comitato Coletti, nato in seguito alla tragica esplosione
verificatasi alla Umbria Olii di Campello sul Clitunno nel 2006: la signora
Coletti ha ricordato come proprio la richiesta di risarcimento danni
avanzata in due diverse istanze dal titolare dell’azienda, Giorgio Del Papa
( unico imputato), ai famigliari degli operai morti, abbia di fatto impedito
al processo di partire. 
"Se una simile richiesta dovesse essere accettata si creerebbe un grave
precedente a danno dei lavoratori", sottolinea uno degli oratori. Da qui la
decisione da parte dell’assemblea di aderire al sit-in che si terrà davanti
al tribunale di Spoleto nella mattinata del 24 novembre e poi nel pomeriggio
davanti all’ex Umbria Olii. 
Sia durante gli interventi proposti la mattina, che nello specifico
all'interno dei tavoli tematici tenutisi il pomeriggio, la comune esigenza
di reperire strumenti di tutela a favore dei lavoratori: la richiseta di
incriminazione per "omicidio volontario" e non "colposo" a carico dei
responsabili, il salario sociale minimo seguendo l'esempio del Lazio per
limitare lavoro nero e precarietà, forme di tutela ( anche a mezzo di una
proposta di legge popolare o a opportune modifiche nell'ambito della
normativa esistente) per il lavoratore che intenda denunciare irregolarità
sul posto di lavoro, tutele per il lavoratore immigrato irregolare ( la
categoria maggiormente colpita e meno tutelata) sottoposto a doppio ricatto,
tramite concessione del permesso di soggiorno, una cassa di mutuo soccorso
per i lavoratori che dovessero trovarsi in difficoltà ( seguendo l'esempio
della categoria dei ferrovieri che ha supportato così la battaglia di Dante
De Angelis). 
Quasi un modello di riferimento, la lotta dei ferrovieri, per la tenacia e
l'organizzazione, che ha consentito a De Angelis, rappresentante dei
lavoratori per la sicurezza di essere reintegrato in seguito al
licenziamento avvenuto solo per aver assolto correttamente il proprio
compito: denunciare la mancanza di sicurezza. Si è invocata dunque maggiore
tutela e autonomia per gli R.L.S. Per i quali, qualcuno è arrivato a
proporre un "lodo R.L.S, sul modello lodo Alfano". Nell'ambito della stessa
giornata si è profilato l'intento di costituire una rete di supporto legale
per i famigliari delle vittime di incidenti sul lavoro, rafforzando al tempo
stesso l'interrelazione fra le diverse realtà ( associazioni, comitati,
reti, assemblee...) esistenti sul territorio nazionale per consentire uno
scambio efficace di informazioni inerenti a vertenze territoriali e processi
in corso.
A conclusione della giornata l'assemblea dei presenti ha proclamato
l'adesione ufficiale a:

-Martedì 24 novembre sit-in davanti al tribunale di Spoleto e nel pomeriggio
davanti alla Umbria Olii di Campello sul Clitunno;
-Adesione manifestazione nazionale del 10 dicembre a Torino in occasione del
processo Eternit
-Adesione iniziative dell'assemblea 29 giugno per i fatti di Viareggio, a
partire dal seminario di sabato 28 novembre
-Solidarietà ai 7 attivisti della Rete per la sicurezza sul lavoro di
Ravenna condannati per avere occupato l’agenzia interinale Intempo in
seguito alla morte di un giovane lavoratore


L'Assemblea ha inoltre proposto a breve:

-Organizzazione di uno sciopero nazionale per la sicurezza del lavoro

Interventi della mattina del 21 novembre:
Lorena Coletti, Terni, Comitato Giuseppe Coletti
Vincenzo Diano, Ravenna, Rete Nazionale per la Sicurezza sul Lavoro
Marina Biggiero, Patto di Base – Cobas-RdB-CUB-SdL
Un rappresentante del Comitato " 29 giugno" di Viareggio
Marco Spezia, consulente sicurezza sul lavoro, autore di un'analisi
comparativa della normativa sulla sicurezza sul lavoro in Italia ed in
Europa
Marco Vitelli, Ispettore del lavoro
Giuseppe Caglio rappresentante, Istituto tumori di Milano - Rete Nazionale
per la Sicurezza sul Lavoro
Luigi Sicilia, Medico del lavoro
Ettore Davoli, "nomortilavoro" Roma
 
 
 

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