[Redditolavoro] Fw: CIP1876: Gli studenti protestano

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Tue Nov 17 16:01:40 CET 2009





Mobilitazione studentesca nella Giornata internazionale del diritto allo studio 
Uova, slogan e proteste: studenti
in piazza contro la scuola della Gelmini

A Milano scontri con la polizia e cassonetti ribaltati: quattro fermati. Il ministro: «Sono dei centri sociali»
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  b.. Milano, corteo non autorizzato in centro. Quattro fermati 
  

     
      Un poliziotto ha bloccato uno studente a Milano (Newpress)  
MILANO - «Il futuro è nostro, riprendiamocelo». È lo slogan di uno dei tanti striscioni degli studenti italiani che sono scesi in piazza in 50 città italiane in occasione della Giornata internazionale del diritto allo studio. L'iniziativa quest’anno viene rappresentata con la frase «Education is not for sale»: la scuola non è in vendita. In Italia ci sono stati almeno 50 cortei, e poi presidi e occupazioni simboliche. E non sono mancati scontri e momenti di tensione, in particolare a Milano. Ma anche a Torino c'è stato un lancio di uova contro il ministero e l'occupazione del rettorato, mentre numerose città sono rimaste paralizzate per il traffico. 

GELMINI: SONO DEI CENTRI SOCIALI - «I centri sociali non rappresentano gli studenti italiani - ha commentato il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini, bollando così le manifestazioni -. Gli studenti italiani hanno capito che bisogna avere il coraggio di guardare al futuro, di cambiare la nostra scuola, di fare scelte coraggiose. Riproporre vecchi slogan, come se fossimo ancora negli anni '70 certamente non contribuisce a rendere la nostra scuola più moderna. I manifestanti, per lo più legati al mondo dei centri sociali, non rappresentano certo i milioni di ragazzi che studiano e si impegnano e che sperano di trovare nelle scuola, non un luogo di indottrinamento ideologico ma un'istituzione che li prepari a un vero lavoro».

GLI SCONTRI A MILANO - A Milano sono quattro gli studenti fermati durante il corteo che stamane ha preso il via da Largo Cairoli. Proprio nelle fasi iniziali ci sarebbero stati una serie di scontri con tanto di cassonetti ribaltati. Almeno quattro ragazzi sono stati fermati e portati in questura per l'identificazione e per decidere eventuali misure cautelari nei loro confronti. Il corteo ha continuato il suo percorso lungo le strade del centro.

TORINO, LANCI DI UOVA - Nel capoluogo del Piemonte gli studenti hanno lanciato uova contro la sede regionale del Miur per protestare contro la riforma Gelmini. Al corteo partecipano migliaia di studenti degli istituti superiori e dell'università. Alla partenza, in piazza Arbarello, i manifestanti hanno dedicato un lungo applauso a Vito Scafidi, lo studente di 17 anni morto il 22 novembre dello scorso anno sotto le macerie della contro-soffittatura della sua classe, la 4a D del liceo scientifico Charles Darwin di Rivoli. Il serpentone colorato ha poi raggiunto la sede del Miur, dove oltre alle uova sono stati lanciati alcuni rotoli di carta igienica, e poi si è diretto alla sede dell'amministrazione provinciale. Occupato il rettorato dell'Università: tra i numerosi striscioni che sono stati esposti nel cortile e sulla balconata quelli con la scritta 'Riforma Gelmini: nove mesi per attuarla, non facciamola nascere", "Chi dorme nella democrazia si sveglia nella dittatura", "Riprendiamoci il nostro futuro" e "Blocchiamo la riforma". A manifestare sono, oltre agli studenti medi e agli universitari, anche i precari della ricerca e i precari tecnici e bibliotecari dell'Università.

ROMA: «SIAMO DIECIMILA» - Al grido «ci prendiamo Roma» nella Capitale hanno protestato insieme studenti delle scuole superiori e universitari sfilando in corteo affinché siano garantiti più fondi per il diritto allo studio. «Siamo in diecimila» - hanno detto i manifestanti - «contro la Repubblica delle banane». I ragazzi romani erano accompagnati anche da una delegazione di studenti iraniani. L'Unione degli Studenti ha brandito delle vere banane e con lo striscione che aperto il corteo che recita: «Il futuro è nostro riprendiamocelo sciopero generale studentesco». Gli studenti scesi in piazza si oppongono al disegno di legge del ministro Gelmini e chiedono più fondi da destinare al diritto allo studio per garantire a il diritto agli studi per tutti. Intanto i ragazzi di piazza Vittorio hanno annunciato l'occupazione del liceo Cavour. il corteo degli studenti si è mosso da piazza Vittorio con destinazione La Sapienza dove si terrà un'assemblea pubblica.

TRAFFICO PARALIZZATO A NAPOLI - Traffico paralizzato anche Napoli per la manifestazione degli studenti che si oppongono in particolare ai tagli della riforma Gelmini. Due i cortei partiti martedì mattina. L’Unione studenti si è data appuntamento alle ore 9 in piazza Mancini, i collettivi studenteschi alle 9.30 in piazza del Gesù. Entrambi i cortei hanno poi raggiunto, attraversando le vie del centro cittadino, piazza Plebiscito. Paralisi del traffico veicolare nell’intera city, disagi per residenti e passeggeri dei mezzi pubblici che hanno dovuto attendere ore per poter usufruire di tram e autobus. La situazione è resa ancora complicata dalle decine di cantieri aperti nelle strade principali e non solo del capoluogo campano.

PALERMO, OCCUPATO ASSESSORATO - A Palermo gli studenti universitari e medi del movimento «Onda Anomala» hanno occupato contemporaneamente a Palermo l'assessorato regionale alla Pubblica istruzione e l'istituto magistrale Regina Margherita, con un'impennata della protesta che era iniziata in mattinata con un corteo. Un centinaio di universitari delle Facoltà di Lettere e filosofia e di Scienze sono entrati nei locali dell'assessorato regionale per manifestare contro il nuovo ddl Gelmini e chiedere alla Regione Siciliana di non recepire la riforma e anzi di potenziare con investimenti nella la ricerca pubblica. Gli studenti medi hanno invece occupato la succursale del «Regina Margherita», in piazza Guzzetta, dove hanno organizzato dibattiti e spettacoli contro la Gelmini. 

LA PROTESTA NEL MONDO - Ma la protesta si è estesa ben oltre l'Italia. Sono migliaia gli studenti in tutto il mondo scesi in piazza per chiedere garanzie sul diritto all’istruzione da mantenere come un bene pubblico e non privatizzato, come sta accadendo, invece, in diversi paesi via di sviluppo. Intanto a Bruxelles si svolge un’assemblea internazionale, cui partecipa anche una delegazione di nostri studenti. In Italia la mobilitazione - cui hanno aderito l’Unione degli universitari, il coordinamento degli studenti universitari «Link», l’Unione degli studenti e la Rete degli studenti - interessa la maggior parte degli atenei italiani, ma anche il mondo della scuola. Oltre che nelle città principali manifestazioni e cortei si svolgono ad Ancona, Padova, Forlì, Torino, Parma, Ferrara, Catania, Perugia, Lecce, Cagliari, Genova, Pavia.




17 novembre 2009 


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