[Redditolavoro] processo truck center di Molfetta

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Tue May 5 16:55:06 CEST 2009


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 |    si è tenuta il 28 aprile la prima udienza del processo truckcenter di 
molfetta|


riportiamo una breve cronaca di esso
questo processo deve diventare altrettanto importante come quello della 
Thyssen, anche se in una piccola realtà come molfetta questo è difficile
la rete nazionale per la sicurezza si mobiliterà sin dal primo giugno a 
livello regionale
prenderemo nelle nostre mani la lotta perchè i lavoratori e i familiari 
abbiano una voce e una forza d'impatto per far venire fuori i veri 
responsabili che ora sono ancora fuori dal processo
e sin da adesso lanciamo l'appello regionale perchè mil 1à giugno si sia 
tutti a molfetta

rete nazionale per la sicurezza sui posti di lavoro
sede taranto
3471102638




   . M O L F E T TA . All'esterno del Tribunale c'è la foto di Biagio 
Sciancale pore, incollata ad una striscione che grida giustizia, ad 
accogliere quanti hanno deciso di assistere al processo che darà nome e 
volto ai responsabili della morte di Vincenzo Altomare, 64 anni, Luigi 
Farinola, 37, Michele Tasca, 20, Guglielmo Mangano, 44 titolare e operai 
della Truck Center, e dello stesso Biagio, 22 anni. I cinque persero la vita 
dopo essersi calati, uno dopo l'altro, in una cisterna che doveva essere 
lavata. Era il 3 marzo del 2008. Biagio è una delle cinque morti bianche di 
quella tragedia del lavoro. Quello striscione è stato sistemato lì, dagli 
amici del giovane e dal suo papà, Ste - f ano.
   Nell'aula delle udienze penali, della sezione distaccata di Molfetta, non 
c'è spazio. Gli avvocati sono di fronte al giudice monocratico, Lorenzo 
Gadaleta. Rappresentano gli imputati (Ma - rio Castaldo e Alessandro 
Buonopane, dirigenti di Fs Logistica, proprietaria della cisterna in 
rimessaggio alla Truck center; Pasquale Campanile, dirigente della società 
La 5 Biotrans, incaricata del trasporto, e il suo autista Filippo Abbinante, 
che trasportò la cisterna, la Truck center, la Fs Logistica e La 5 Biotrans 
di Bari) e i familiari delle vittime.
   Davanti, accanto agli avvocati, sempre di fronte al giudice, c'è anche il 
sostituto procuratore della Repubblica, Giuseppe Maralfa, la pubblica 
accusa. Ci sono anche i parenti delle vittime. Tutti insieme. «Da quando mio 
figlio è morto - afferma Grazia Sciancale pore, mamma di Michele Tasca - io 
sono morta con lui. Seguirò tutte le udienze. Voglio guardare negli occhi le 
persone che hanno causato tutto questo. Anni fa ho perso mio marito. Ma la 
morte di un figlio è tutta un'altra cosa. Per gli altri miei figli e per la 
gente devo fingere che tutto sia passato. Ma quando sono sola, non posso 
mentire a me stessa».
   Sono le 9.30 quando il processo, forse il più imponente per numero di 
imputati (sette tra persone fisiche e aziende), di avvocati coinvolti, 14, 
di costituzioni di parte civile presentate, 20, celebrato a Molfetta negli 
ultimi anni ha inizio. La prima è una udienza «filtro». Non ci sono testi. 
Si sbrigano le fasi preliminari. L'avvocato dell'Inail, Francesco Fatone, 
già costituitasi parte civile, chiede che venga ammessa la richiesta di 
citazione dei responsabili civili nei confronti della Truck Center. L'istanza, 
al termine dell'udienza verrà rigettata. Stessa richiesta viene avanzata 
dagli altri legali ma nei confronti della Fs Logistica e de La Cinque 
Biotrans. Sarà accolta. Al termine dell'udienza il giudice stabilisce anche 
il calendario delle udienze: due a settimana, tutti i lunedì, a partire dal 
1 giugno, e i venerdì. Perché questo processo «ha precedenza assoluta».
   L'avv. Marcello Magarelli, legale di Giulia Caradonna, vedova di Luigi 
Farinola, commenta all'ester no dell'aula: «si prospetta un processo rapido 
e giusto». Il primo a salire sul banco dei testimoni sarà Cosimo Ventrella, 
unico dipendente della Truck Center a non essersi calato nella cisterna ma 
rimasto intossicato. E intanto già cominciano a delinearsi le strategie 
difensive. Maurizio Altomare, difensore Truck Center, sentenzia: «in questo 
processo non sono presenti i reali responsabili dell'incidente». E c'è chi 
ipotizza di far riaprire le indagini con un esposto per trascinare in 
giudizio altre persone e altre società.



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