[Redditolavoro] BNL - Il Fondo che affonda !!!!!

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Fri May 1 20:58:13 CEST 2009


BNL - Il Fondo
.che affonda!!! 

Nella giornata del 27 aprile 2009 le RR.SS.AA della Falcri BNL si sono
incontrate con il Presidente, con il Direttore Generale e due tecnici del
Fondo Pensioni BNL.

È stata dura ottenere un minimo di trasparenza su fatti e notizie che sono
di assoluta importanza per tutti; infatti come Sindacato siamo stati
costretti a ripetuti solleciti per avere le informazioni necessarie da poter
girare ai soci/lavoratori e lavoratrici.

Durante l’incontro sono stati proiettati i dati relativi al progetto di
bilancio 2008 (per legge non definitivi fino all’approvazione del C.d.A.) .

Vogliamo sottolineare che entrambe le sezioni (A e B) hanno registrato una
forte perdita in conto capitale, per la sezione A -11.26% che diventa -6.2%
considerando la gestione immobiliare e le altre voci economiche comprensive
dei versamenti contributivi, per la sezione B (che riguarda i lavoratori e
le lavoratrici assunti post 1993) la perdita prevista è calcolata con una
forbice tra -10.5/11.0%.

Con parole semplici, e con dati comprensibili, quanto sopra significa che i
soci appartenenti alla sezione A perderanno il 6.2% circa e quelli della
sezione B l’11.0% circa del proprio zainetto.

La presentazione dei dati è stata ovviamente preceduta da una premessa
relativa alla crisi economico/finanziaria mondiale, non prevedibile, poco
prevedibile, poco immaginabile, ecc.

Tutti cercano di “smarcarsi” dall’eccesso di finanza creativa che ha
caratterizzato gli ultimi anni.

Da considerare in questo senso che nel bilancio 2007 sono state fatte due
operazioni “in conflitto di interesse” da parte di due dei sei gestori
finanziari del fondo, operazioni che rappresentano il 20% del totale del
portafoglio titoli del 2007. (sic!)

Il Presidente ed il D.G. hanno voluto sottolineare la bontà delle previsioni
del C.d.A. che con il loro oculato operato avrebbero permesso di contenere
le perdite; insomma una sconfitta vittoriosa!

Nella vita tutto può essere rappresentato con la metafora del bicchiere
“mezzo pieno” o “mezzo vuoto”, noi però, considerando la delicatezza della
materia in oggetto, vogliamo ribadire che il nostro fondo essendo
“monocomparto”, ovvero con una sola linea di investimenti, doveva, deve e
dovrà essere sempre improntato alla massima prudenza ed al contenimento
della componente azionaria.

Ma, al di là di provvedimenti che vanno presi per il futuro, c’è oggi
l’oggettivo problema immediato che riguarda i colleghi “cessati” e
“cessandi” rispettivamente nel 2008 e 2009 e che, a differenza di tutti gli
altri, non hanno certo la possibilità di sperare di “rifarsi” nel tempo.

Rispetto a questo problema, la delegazione del Fondo ha ribadito il fatto
che è possibile, per questi colleghi, lasciare i propri accantonamenti nel
Fondo medesimo potendo comunque “svincolarli” in ogni momento.

Ma francamente questa possibilità, che è bene che ci sia, non risolve
comunque l’oggettivo e serio problema immediato di questi colleghi.

Ma più in generale riteniamo necessaria qualche forma di “ripianamento” da
parte dell’Azienda, per i lavoratori e le lavoratrici che si accingono al
pensionamento.

Come dicevamo, questo può sembrare assurdo in tempi in cui sembrerebbe
regnare su ogni cosa una logica di “mercato”, ma qualcuno avrebbe potuto
anche soltanto ipotizzare, appena qualche mese fa, l’intervento di alcuni
Stati in salvataggio di banche ed assicurazioni ?

Tanto più che soltanto due anni fa venivano un po’ da tutti ( in Bnl con la
nostra sola eccezione) decantate le “magnifiche e progressive sorti” dei
Fondi Pensione invitando caldamente i lavoratori ad investirci sopra anche
il proprio TFR e comunque a fare anche contribuzioni aggiuntive.

Senza dimenticare poi che i colleghi del Fondo “B” , quello con la maggiore
perdita, non hanno potuto nemmeno scegliere, essendo obbligati per legge a
versare il proprio TFR nei Fondi.

Abbiamo poi notizia, certo ufficiosa, che anche l’andamento dei primi tre
mesi del 2009 sia di segno ulteriormente negativo, per cui la situazione
complessiva è tutt’altro che alla fine.

Insomma, al di là dei correttivi già messi in piedi ed a quelli, più
impegnativi, che stiamo proponendo, riteniamo per concludere che sia
necessario che i membri del Consiglio di Amministrazione del Fondo eletti
dai lavoratori/soci, come già dicevamo in un precedente comunicato, facciano
le scelte consequenziali offrendo le proprie dimissioni alla loro oggettiva
inadeguatezza tecnica a fronte delle future scelte economico/finanziarie
indispensabili per evitare altri futuri tracolli.

Roma, 28 aprile 2009.

Falcri BNL - Coordinamento Nazionale

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Circa due anni fa, al tempo della scelta da parte dei lavoratori sulla
destinazione del TFR , pubblicizzammo in varie forme il documento sul Fondo
Pensioni Bnl di ci alleghiamo il link ( nella versione pubblicata sul sito
Indymedia Toscana il 22 Aprile 2007) :

http://toscana.indymedia.org/article/167

Ma questo documento ha una lunga storia che parte almeno due anni prima, nel
2005.

Più o meno in quell’anno un lavoratore Bnl, geometra in forza all’Ufficio
Tecnico del Fondo Pensioni Bnl, ravvisando alcune “anomalie” relative alla
manutenzione dei palazzi di proprietà dello stesso Ente, pensò bene di
scrivere sull’argomento una lettera al Presidente della Bnl, Luigi Abete, in
cui denunciava almeno un paio di episodi sospetti.

Si trattava di lavori di manutenzione o mai fatti o fatti in totale economia
a fronte dei quali il Fondo Pensioni Bnl aveva comunque pagato fatture
stratosferiche.

Alla lettera del lavoratore, comunque immediatamente allontanato
dall’incarico e trasferito in altra sede, seguì una sommaria ispezione,
immaginiamo di tipo esclusivamente cartaceo, da parte dell’ Auditing Bnl che
arrivò alla conclusione che “tutto era in regola”.

A quel punto il lavoratore fu pesantemente redarguito con lettera dell’
Ufficio Legale – Risorse Umane che lo accusava di aver inutilmente
importunato il Presidente della Bnl e di aver fatto perdere tempo e soldi
all’Auditing, “infamando” senza alcun riscontro alcuni suoi colleghi e la
stessa struttura del Fondo.

Passa il tempo e noi veniamo in possesso di un altro, ben più corposo,
dossier ( con allegate fotocopie di fatture, planimetrie di lavori ed altra
documentazione)riguardante ben undici casi simili, tra i quali erano
ricompresi anche i due segnalati a suo tempo dal lavoratore al Presidente
della Bnl.

Nel momento culminante della campagna sul TFR, mentre ovunque si decantavano
“le magnifiche e progressive sorti dei Fondi Pensione”, decidemmo appunto di
pubblicare, sulla base del dossier ricevuto, il documento allegato. La
reazione sia della Bnl che del Fondo Pensioni fu quella di tentare di
ignorare questa pubblicazione, che nel frattempo aveva raggiunto via mail
migliaia di lavoratori Bnl ( e quindi soci del Fondo), trovato spazio su
decine di siti internet ed aveva avuto eco anche in articoli di alcuni
organi di stampa.

Addirittura, nello stesso periodo, il Fondo Pensioni Bnl comunicò ai
sindacati interni di aver denunciato organi di stampa ed il sindacato
Slai-Cobas che avevano, a vario titolo, espresso dubbi sulla sostenibilità
finanziaria dello stesso Fondo.

Ma, nello sporgere queste denuncie e nella stessa comunicazione ai
sindacati, si guardò bene dal citare anche il nostro documento che, a
differenza degli organismi denunciati ( saremmo curiosi di conoscere
comunque l’esito, se ce n’è stato qualcuno, di quelle denunce 
), non si era
limitato a generiche domande sulla sostenibilità dei bilanci e della
liquidità del Fondo Pensioni Bnl ma segnalava fatti precisi e
circostanziati.

Tra i sindacati interni alla Bnl ci risulta che soltanto la Falcri chiese a
Fondo e Banca il perché avessero ignorato proprio il documento più
“pesante”, ricevendo come risposta la stessa a suo tempo propinata al
lavoratore, più o meno “è tutto falso, l’Auditing Bnl ha verificato che è
tutto in regola” ....

Ma evidentemente il diavolo sa fare le pentole ma non i coperchi e, passato
almeno un altro anno, c’è una grossa novità.

Sulla genesi di questa novità non abbiamo certezze assolute ma ci limitiamo
a registrare quanto riferito dalla cosiddetta “radio Banca”.

Secondo la quale la nuova proprietà francese ( la Bnl è stata nel frattempo
acquisita da Bnp Paribas), arrivata anch’essa in possesso del documento da
noi prodotto ( internet non conosce confini pirenaici 
), pensò bene di
ordinare una ispezione VERA, fatta da una ditta “terza” che si avvale di
tecnici specializzati e che soprattutto non annoverava “amicizie”
nell’ambiente indagato.

Il risultato di questa ispezione, conclusa da poco, è stato inequivocabile,
TUTTO QUANTO DA NOI DENUNCIATO E’ RISULTATO VERO, PRECISO, E DEL TUTTO
INNEGABILE !

Si potrebbe dire che tutto è bene quel che finisce bene,che la verità
trionfa sempre o affermare altre simili frasi consolatorie.

Ma non è propriamente così.

Ignoriamo infatti quali provvedimenti in generale siano stati presi dalla
proprietà della nuova Bnl “made in France”,anche se ci sono giunte voci di
trasmissione di tutti gli atti alla magistratura, come sarebbe ovvio.

Ma di episodio certo ne conosciamo uno solo ed è del tutto inquietante.

E’ stato infatti aperto un procedimento disciplinare, il cui testo farebbe
larghe citazioni proprio del nostro documento, indovinate a chi ?

Proprio al lavoratore che nel 2005 aveva per primo denunciato, prendendosi
tutte le reprimende ( diciamo pure le minacce e le intimidazioni) che
dicevamo prima, alcune delle malversazioni di cui stiamo parlando.

Lavoratore accusato di aver apposto una sigla, cosa dalla quale non poteva
esimersi, su una delle fatture-fantasma fraudolentemente emesse ed ancora
più fraudolentemente pagate.

Semplicemente, non abbiamo parole ....

Ma qualche considerazione la facciamo lo stesso.

Tutto ciò è di una gravità inaudita, tanto più nel momento in cui Il Fondo
Pensioni Bnl sta per presentare un bilancio negativo che, oltre a falcidiare
il risparmio previdenziale di tutti i soci-lavoratori, porterà di fatto al
totale azzeramento del TFR degli anni 2007 e 2008 di pertinenza dei
malcapitati che a suo tempo avevano deciso di destinarlo appunto al Fondo
Pensioni.

Si vuole quindi creare un comodo capro espiatorio ? Ci si vuole vendicare di
un lavoratore che aveva doverosamente denunciato una vera e propria truffa
(certo con molti colpevoli già all’origine ma anche fin troppo evidentemente
con molti complici a posteriori) ai danni di tutti i dipendenti Bnl ?

O più semplicemente, e la cosa non sarebbe meno grave, anche nella Bnl “made
in France”, così come in quella precedente, spesso capita che la mano destra
non sa cosa faccia la sinistra.

Per cui nessuno è andato a controllare i cosiddetti “precedenti di pratica”

In ogni caso ci troviamo di fronte a qualcosa di veramente tragicomico 
 E
DI VERAMENTE INQUIETANTE !

Le riflessioni più ampie le lasciamo a chi ci legge 
.

INFOXOA – Rivista di quotidiano movimento

Roma 27 Aprile 2009

P.S. – Terremo regolarmente informati i nostri lettori, anche quelli
d’Oltralpe, sugli ulteriori sviluppi della squallida vicenda

 
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