[Redditolavoro] milano Report presidio lavoratori uniti sotto prefettura Milano e incontro 19 giugno

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Tue Jun 16 16:55:38 CEST 2009



Report del Coordinamento Lavoratori della scuola 3 ottobre del presidio lavoratori uniti 13 giugno sotto la Prefettura di Milano contro precarietà, tagli, licenziamenti, in difesa dello stato sociale e dei diritti fondamentali

ecco un nostro piccolo resoconto del presidio sotto la prefettura di sabato 13  lanciato da:

Coordinamento Lavoratori della Scuola “3 ottobre”, Rete dei Lavoratori, Cobas Scuola, Slai Cobas per il Sindacato di classe - Sanità, altri lavoratori di diversi settori pubblici e privati. 


La partecipazione è stata di quasi un centinaio di persone, molti insegnanti precari e di ruolo, alcuni ata, lavoratori della sanità, redattori precari e altri lavoratori di altri settori e dato l'umore nero che si respira in giro tutto sommato non è male. Gli operai invece hanno dato buca, ma in compenso le forze dell'ordine come sempre erano molto numerose.
Durante il presidio, oltre agli interventi di vari lavoratori che hanno spiegato le ragioni del presidio, si è svolta una performance teatrale in cui la Gelmini, l'Aprea, Tremonti, Brunetta e Maroni mangiavano una povera precaria. Sul blog potete trovare alcune foto http://coordinamentoscuola3ottobre.blogspot.com

Una delegazione di lavoratori dei vari settori è andata sù a portare le nostre rivendicazioni al prefetto


Report del Coordinamento Lavoratori della scuola 3 ottobre incontro delegazione lavoratori uniti dal Prefetto.
 
Donato (sanità), Andrea, Massimiliano (appena entrato nel 3 ottobre), un ATA dell'Itsos Steiner di cui non ricordo il nome ed io siamo stati ricevuti dal Vice-Prefetto, dott. Tortora.
 
Gli abbiamo esposto i motivi della nostra iniziativa e della nostra lotta: la contrarietà ai tagli nel settore pubblico e ai licenziamenti nel settore privato, l'assenza o l'inadeguatezza degli ammortizzatori sociali, il totale disinteresse del governo (e i toni sprezzanti di alcuni ministri) nei confronti delle elementari esigenze dei lavoratori. Più precisamente, abbiamo esposto i problemi specifici dei due settori rappresentati dai delegati. Donato ha denunciato la politica di privatizzazione della sanità, il problema del precariato e la prevalenza di logiche privatistiche e di profitto nella politica sanitaria italiana e lombarda in particolare. Gli altri hanno sostenuto la necessità di invertire rotta nella politica scolastica, di aumentare gli investimenti nell'istruzione, anziché ridurli drasticamente e hanno denunciato gli effetti dei tagli previsti in finanziaria: licenziamento di decine di migliaia di lavoratori, riduzione della qualità didattica e della sicurezza nelle scuole, probabile aumento della dispersione scolastica. 
 
Tortora ha ascoltato, preso appunti, affermato che avrebbe riportato i contenuti del nostro colloquio al prefetto e al governo. Poi ha cercato di blandirci e insieme di minimizzare i motivi di malcontento. Ha detto che ci troviamo in una grave crisi e che tutti devono fare sacrifici; che a quanto pare rappresentiamo soprattutto i precari, che costituiscono una porzione marginale dei lavoratori pubblici; che il settore privato è ancora più colpito dalla crisi di quello pubblico; che è necessario essere pronti ad ascoltare gli interlocutori istituzionali.
In un secondo giro di interventi, abbiamo sottolineato che proprio quegli interlocutori hano mostrato di non voler ascoltare i lavoratori, che l'approvazione della legge 133 ha preceduto le prime avvisaglie di crisi, che il taglio alle risorse destinate all'istruzione è strutturale, che l'investimento nella ricerca è centrale proprio per uscire dalla crisi, che il precariato è tutt'altro che marginale nella scuola e in molti altri settori, che i lavoratori stanno pagando la crisi molto più duramente di chi ha provocato la crisi.
Tortora ha quindi cambiato strategia. Ha detto di voler parlare in veste personale, più che istituzionale, assicurandoci di capire la nostra situazione, la frustrazione dei precari, la preoccupazione dei lavoratori. Ha detto che ci sono sprechi nel settore pubblico, in particolare nelle Prefetture, ma che, come spesso capita, quando si decide di tagliare la spesa si colpiscono i settori che avrebbero invece bisogno di maggiori investimenti. Per avvalorare questa sovversiva tesi ed accreditarsi ai nostri occhi, il compagno Tortora ha infine citato la trasmissione "report" (in realtà si trattava di "presa diretta"), laddove mostrava alcuni esempi della politica scolastica svedese, che prevede maggiori investimenti nelle scuole di frontiera, al contrario di quanto avviene in Italia.

Coordinamento Lavoratori della scuola 3 ottobre 














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