[Redditolavoro] LE MENZOGNE SULLA STRAGE DI PIAZZA FONTANA

Vittoria OLIVA huambos at virgilio.it
Wed Jul 8 19:13:58 CEST 2009


SALUTO I COMPAGNI CHE NON PIEGANO LA TESTA CON DIGNITA' E COERENZA SEMPRE!!!
vittoria
  ----- Original Message ----- 
  From: Emiliano Laurenzi 
  To: redditolavoro at lists.ecn.org 
  Sent: Wednesday, July 08, 2009 6:51 PM
  Subject: [Redditolavoro] LE MENZOGNE SULLA STRAGE DI PIAZZA FONTANA


        CON RICHIESTA DI DIFFUSIONE E PARTECIPAZIONE, GRAZIE


        PIAZZA FONTANA STRAGE DI STATO




        Giovedì 9 luglio, alle ore 21:00, nel giardino del Circolo Anarchico Ponte della Ghisolfa (viale Monza 255, fermata M1 Precotto, Milano), nell'anniversario della morte di Pietro Valpreda - che insieme a Giuseppe Pinelli, ucciso nei locali della questura di Milano - fu accusato immediatamentte ed ingiustamente dell'attentato a Milano, in piazza Fontana, alla Banca dell'Agricoltura, il 12 dicembre 1969 - si terrà un incontro per ribattere, presenti testimoni e protagonisti diretti della vicenda, alle ulteriori ed insopportabili fandonie, calunnie e menzogne che si stanno spargendo per coprire la verità storica sulla strage di Piazza Fontana. Una strage che era e rimane strage di Stato, ideata, organizzata e messa in atto da apparati dello Stato e da manovalanza fascista. Con quel massacro perpetrato dallo Stato contro i suoi stessi cittadini - cercando di offrire come capri espiatori gli anarchici - si inaugurò la "strategia delle stragi", protrattasi fino al 2 agosto 1980 con il massacro della bomba alla stazione di Bologna. Una scia di sangue volta alla normalizzazione del paese ed alla chiusura di qualsiasi concreta possibilità di cambiamento degli assetti sociali, economici e di potere in Italia.

        Da settimane circola infatti sui giornali, più o meno asserviti al potere del regime, più o meno conformi all'idea del potere istituzionale, un'ennesima versione della strage di Piazza Fontana e della morte di Pinelli; una versione che come anarchici ci appare vergognosa, inaccettabile, offensiva per le vittime della strage, compresa la diciassettesima vittima: Giuseppe Pinelli.

        Una strage che era e rimane strage di Stato, uno Stato autoassoltosi che il 3 maggio 2005, a conclusione dell'ennesimo processo, per la precisione il settimo, ha chiuso la partita legale. In Cassazione infatti sono state confermate le assoluzioni anche per gli ennesimi imputati ed è stato imposto ai familiari delle vittime della l'obbligo del pagamento delle spese processuali.

        Occorre tenere ben distinta la verità storica dalle menzogne della propaganda di regime, perché la memoria delle vittime non può essere cndivisa dai carnefici. Perché

        All'incontro parteciperanno e testimonieranno degli eventi Roberto Gargamelli, amico e compagno di Valpreda, col quale condivise il carcere per la vicenda; Pasquale Valitutti (che interverrà in audio e che fu l'ultimo compagno a vedere vivo Pinelli), Saverio Ferrari dell'Osservatorio democratico sulle nuove destre, Francesco Barilli di Reti invisibili e Mauro Decortes del Circolo Anarchico Ponte della Ghisolfa

        L'Italia di oggi viene da una storia precisa, e all'intelligenza ed alla consapevolezza delle vicende di questa storia deve rivolgersi chi si ponga in maniera antagonista alle logiche del potere. Per capire, per tenere vivo un pensiero lucido, combattivo, non riducibile, che sia libero dalle imposizioni di una cultura politica criminale e dalle sue menzogne. L'addomesticamento della memoria, la falsificazione revisionista con cui si vuole costruire sul sangue dei vinti e delle vittime l'ennesima retorica patriottica, l'ennesimo oltraggio alla memoria e dunque al presente ed al futuro delle generazioni, fanno parte di queste logiche di dominio. 

        Nell'ottobre del 2006 la casa editrice Odradek ha pubblicato, per la quarta edizione, La strage di Stato. Controinchiesta, l'opera di quindici anonimi compagni che all'epoca non solo contribuì alla scarcerazione dell'innocente Valpreda, ma diede un contributo storico alla ricostruzione degli eventi, delle responsabilità storiche, del contesto di conflitto sociale in cui venne architettata e messa in atto la strage di Piazza Fontana. Riporto le parole iniziali e conclusive dell'introduzione editoriale che ci riconsegna questo testo, e ci introduce allo spirito dell'incontro che si terrà. Un incontro volto non solo a ribadire la verità storica, ma anche a contestualizzare gli eventi dell'epoca sottraendoli alle strumentalizzazioni ed alle letture di comodo del potere odierno.

        «La strage di piazza Fontana ha cambiato la storia d'Italia. Su questo non esiste praticamente difformità di opinione tra nessuno dei principali o secondari soggetti politici, osservatori, politologi, storici attendibili o contafrottole di bassa lega. Le bombe esplose il 12 dicembre inaugurarono la "strategia delle stragi" prolungatasi fino al 1980 - quella con il bilancio più alto di vittime, il 2 agosto, alla stazione di Bologna. Tutte incontrovertibilmente stragi di Stato, ovvero stragi compiute da uomini facenti parte direttamente degli apparati più "coperti" dello Stato, oppure da fascisti da loro personalmente organizzati, indirizzati, finanziati, protetti - senza alcuna eccezione - fino al momento di andare in tipografia con questa nuova edizione.
        Il libro La strage di Stato. Controinchiesta ha a sua volta cambiato la storia di questo paese. Non la "mentalità della sinistra", ma proprio la Storia in senso stretto. Ha infatti impedito che la strage di piazza Fontana raggiungesse il suo scopo: far scattare un "riflesso d'ordine" nel paese, chiudere il biennio rosso '68-'69, rinchiudere nuovamente gli studenti nel ghetto delle scuole e gli operai nell'inferno delle fabbriche, senza più resistenze, contestazioni, antagonismo.
        [...]
        Un libro, dunque, non per "ricordare". Leggere La strage di Stato serve a capire l'oggi, da dove viene questo paese, da quale storia sorge il presente, di quali infamie sia capace il potere pur di conservarsi. Un libro, ma soprattutto un metodo. Che non è l'esercizio della "memoria" - costa moltissimo e dura sempre troppo poco - ma un modo di guardare il presente. Una diffidenza vigile, una convinzione non contingente nelle proprie ragioni, un'interrogarsi costante. Guardare con gli occhi bene aperti, non credere alle favole dei media, imparare a distinguere sempre (tra il compagno ingenuamente estremista e l'agente provocatore infiltrato, per esempio!). Perché l'antagonismo ha bisogno di intelligenza, soprattutto. Di "rabbia" è fin troppo pieno questo schifo di mondo.»

        Mi auguro che partecipiate all'incontro, contribuendo a sostenere il Circolo per finanziare le iniziative del 40° di Piazza Fontana..

        saluti libertari
        Emiliano
       




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