[Redditolavoro] Due pesi due misure: riconoscere il terrorismo dello Stato d'Israele (analisi storica)

fra frengo at anche.no
Sun Jan 11 13:22:29 CET 2009


Due pesi due misure:
riconoscere il terrorismo dello Stato d'Israele
di Paolo Barnard (giornalista di Report, Rai3), tratto da 
www.peacelink.it <http://www.peacelink.it> 

Si tratta di una cronologia che dimostra come il Terrorismo sia stato da 
sempre uno strumento proprio sia dei sionisti che dello Stato di 
Israele, e dunque non una prerogativa esclusivamente palestinese e/o 
islamica.
Come sapete, oggi la "narrativa" ufficiale sul Medioriente non riconosce 
questa verità storica, e solo ai palestinesi viene ufficialmente chiesto 
di fermare il Terrorismo. Noi tutti sappiamo quanto questo sia non solo 
ingiusto, ma anche controproducente per ogni speranza di pace. Non ci 
sarà pace senza verità. Purtroppo però tanti di noi, dai giovani 
attivisti ai semplici cittadini di buon senso, non sono in grado di 
sostenere queste tesi con argomentazioni inoppugnabili o senza timore di 
essere accusati di faziosità o, peggio, di antisemitismo.
Il mio documento offre uno STRUMENTO accessibile a tutti per poter 
sostenere e divulgare senza timore di smentite ciò che sappiamo essere 
più vicino alla verità e soprattutto più utile alla pace. Si badi bene, 
il documento non pretende di avere valore storiografico. Non e' scritto 
per l'esperto. E' scritto per le persone comuni, e si basa su fonti al 
di sopra delle parti: l'ONU e Amnesty International principalmente. 
Queste fonti sono la sua forza.
Ve lo offro sperando che lo divulghiate il più possibile, perché quella 
"narrativa" distorta sul Terrorismo in Palestina sta causando tragedie 
all'infinito. Dobbiamo rettificarla, assolutamente, come primo passo per 
la pace.
Nell'introduzione troverete maggiori dettagli.
Grazie
Paolo Barnard, giornalista di Report, RAI3.

*Introduzione.*
In Medioriente dilaga il fenomeno del Terrorismo. A noi e' 
particolarmente noto il Terrorismo palestinese e/o islamico, ma c'e' 
anche il Terrorismo israeliano. Il primo e' internazionalmente 
riconosciuto, il secondo no. E qui sta il problema.
Prima di continuare e per sgombrare il campo da possibili equivoci, 
ribadiamo con decisione che non v'e' dubbio che per decenni alcuni 
gruppi palestinesi si siano macchiati, e ancora oggi si macchino, di 
orrendi crimini terroristici che non trovano alcuna giustificazione 
politica ne' morale. La condanna di questi crimini, che storicamente 
colpiscono soprattutto lo Stato di Israele, deve essere assoluta.
Eppure, rimane il fatto che in occidente si fatica ad ammettere che 
Israele ha praticato e pratica il terrorismo. Taluni rigettano questa 
nozione radicalmente, anche se la Storia lo dimostra in maniera 
incontrovertibile.
Ciò ha dato origine a una impostazione ideologica errata e catastrofica 
nelle sue conseguenze, a causa della quale ogni approccio internazionale 
al conflitto israelo-palestinese viene fatalmente viziato da un sistema 
di "due pesi due misure": solo ai palestinesi viene formalmente chiesto 
di abbandonare le pratiche terroristiche, a Israele mai. Questo produce 
continui fallimenti.
Tale pregiudizio trova appoggio in vaste fasce delle opinioni pubbliche 
occidentali. Infatti, alle parole "Terrorismo mediorientale" noi 
associamo d'istinto i volti dei guerriglieri palestinesi, libanesi o 
iraniani, ovvero del fanatismo islamico armato; ma non ci viene 
altrettanto spontaneo associarvi i volti dei soldati d'Israele, o quelli 
dei loro leader politici. Questo e' potuto accadere perché l'Occidente 
ha intenzionalmente alterato la "narrativa" del conflitto 
israelo-palestinese, per tutelare i propri interessi nell'area. Lo 
dimostra lo stesso linguaggio mediatico internazionale: da anni in tv o 
sulle prime pagine dei giornali gli attacchi palestinesi contro i civili 
israeliani sono sempre definiti (a ragione) "terroristici", ma quelli 
altrettanto terrorizzanti delle Forze di Difesa Israeliane contro i 
civili palestinesi sono sovente chiamati "di autodifesa"; le azioni dei 
kamikaze di Hamas sono "massacri", mentre le centinaia di omicidi 
extragiudiziali commessi dai Servizi Segreti israeliani vengono definiti 
"esecuzioni capitali mirate", e così all'infinito (Chomsky-Fisk-Said et 
al.).
Tutto ciò ci ha lentamente resi incapaci di riconoscere l'esistenza del 
Terrorismo di matrice israeliana, assieme alle atrocità che causa e che 
ha causato.
E' imperativo rettificare questo pregiudizio, iniziando dalla 
accettazione, da parte della comunità internazionale impegnata nel 
processo di pace, della verità storica. Questo significa che mentre 
giustamente condanniamo il Terrorismo palestinese, dobbiamo abbandonare 
il nostro rifiuto di riconoscere e di censurare il Terrorismo di Israele.
Se ciò non accadrà, non vi è speranza di pace in Medioriente.
A prova di quanto affermato sopra, sono di seguito elencati alcuni fra i 
peggiori atti di Terrorismo commessi in Medioriente dalla comunità 
sionista prima e da Israele o da israeliani poi, con una scrupolosa 
bibliografia. Le fonti sono principalmente i documenti dell'ONU e di 
Amnesty International; questo perché siamo consapevoli che nell'esporre 
un tema tanto controverso ci si deve affidare a fonti assolutamente e 
storicamente al di sopra delle parti. Abbiamo di proposito scartato ogni 
fonte che potesse anche vagamente essere accusata di partigianeria, e 
per tale motivo siamo stati costretti a non includere in questo 
documento centinaia di "atti di Terrorismo israeliani" riportati nella 
letteratura sul Medioriente.
Lo ribadiamo: questo lavoro non e' un atto di accusa contro Israele fine 
a sé stesso, perché se così fosse sarebbe un esercizio sterile. Esso 
vuole aiutare il pubblico a rettificare quella "narrativa" distorta che 
basandosi su "due pesi due misure" condanna il Medioriente a una 
violenza senza fine. Ai lettori il giudizio.

*SINTESI STORICA ESSENZIALE PER LA COMPRENSIONE DEL DOCUMENTO.
*Al declino dell'impero Ottomano, a partire dal 1880, gruppi di ebrei 
europei emigrarono in Palestina dove stabilirono alcune colonie. 
Fondarono il movimento Sionista, da cui presero il nome di sionisti.
Nel 1914, gli immigranti sionisti in Palestina erano 85.000, gli arabi 
musulmani e cristiani erano 500.000, ai quali si aggiungevano gli ebrei 
cosiddetti Ottomani (già presenti da tempo in Palestina e perfettamente 
integrati).
Nel 1916 le potenze europee siglarono l'accordo di Sikes-Picot: si 
trattava del piano alleato per dividere l'impero Ottomano (in 
disfacimento). Gli inglesi di fatto divennero la potenza coloniale in 
Palestina.
Nel 1921 cominciarono gli scontri fra arabi ed ebrei (a Jaffa 200 morti 
ebrei e 120 morti arabi).
Nel 1922 l'Inghilterra ricevette dalla Lega delle Nazioni il Mandato per 
la Palestina.
I rapporti fra arabi e sionisti si deteriorano, e nel frattempo le 
tensioni vengono peggiorate dalla ulteriore ondata di immigrazione di 
ebrei che fuggono dalla furia genocida di Hitler.
Cominciano le proposte inglesi di formazione di 2 Stati separati. Esse 
scontentano sia gli arabi che i sionisti, e le violenze nel frattempo 
aumentano. E' a questo punto che i sionisti si organizzano in gruppi di 
guerriglia.
Nel 1947 gli Inglesi rinunciano al Mandato e passano la palla all'ONU.
Nel Maggio 1948 gli Stati arabi mandano truppe in aiuto ai palestinesi. 
Ma già le truppe ebraiche avevano conquistato grandi fette di territorio 
designato dall'ONU come Arabo, provocando la fuga di 300.000 rifugiati 
palestinesi. Lo Stato d'Israele viene proclamato il 14 maggio 1948. La 
guerra continua, e all' inizio del 1949 Israele vince conquistando il 
73% della Palestina. I rifugiati palestinesi sono ora 725.000.
Ai palestinesi, alla fine della guerra, rimane Gaza e la Cisgiordania. 
Nel 1956, Israele attacca l'Egitto conquistando Gaza e il Sinai, ma gli 
USA li convincono a ritirasi un anno dopo.
Nel 1964 gli Stati arabi creano l'Organizzazione per la Liberazione 
della Palestina (OLP).
Nel Maggio 1967 il presidente egiziano Nasser stringe un patto di difesa 
con la Giordania. Ma Israele non aspetta, e nel Giugno 1967 attacca 
l'Egitto. E' la nota Guerra dei 6 Giorni. In un baleno Israele occupa il 
Sinai, Gaza, la Cisgiordania, parte del Golan siriano e Gerusalemme Est.
Nel Novembre 1967 il Consiglio di Sicurezza dell'ONU condanna la 
conquista dei territori da parte di Israele con la risoluzione 242, che 
specificamente chiede il ritiro israeliano dai territori occupati nella 
Guerra dei 6 Giorni.
1973, attacco egiziano e siriano a sorpresa contro Israele (guerra del 
Kippur). Israele e' in seria difficoltà, e solo grazie a un massiccio 
aiuto militare americano si riprende e addirittura avanza nel Golan.
La base della guerriglia dell'OLP si sposta nel Libano del sud. Nel 1978 
Israele invade il sud del Libano. Di nuovo il Consiglio di Sicurezza 
dell'ONU condanna l'invasione con la risoluzione 425, e tenta di 
separare i belligeranti con un contingente di caschi blu (UNIFIL).
Nel Settembre 1978 il presidente egiziano Sadat va a Camp David negli 
USA, dove firma i famosi accordi con Israele. Israele in cambio si 
ritira dal Sinai. Sadat firma a Washington il 26 marzo 1979 la pace con 
Israele, primo Stato arabo a farlo. Nel 1982 Israele reinvade il Libano, 
e arriva fino a Beirut. Gli USA mediano nella fuga da Beirut dell'OLP e 
di Arafat, ma nessuno protegge i civili palestinesi: strage nel campo 
profughi di Sabra e Chatila. Israele si ritirerà dal Libano (esclusa una 
fascia al sud) nel 1985. Dicembre 1987. Nei territori occupati il pugno 
di ferro di Israele trova ora un fronte unito, e i giovani palestinesi 
si lanciano nell'Intifada (sollevazione).
Nel 1988 Arafat rinuncia ufficialmente al Terrorismo e accetta la 
risoluzione 242, implicitamente riconoscendo l'esistenza di Israele. 
1993: a Oslo si svolgono colloqui segreti fra l'OLP e il laborista 
israeliano Shimon Perez con mediazione norvegese di Joan Jorgen Holst.
Il 9 Settembre 1993 Arafat firma la lettera di riconoscimento dello 
Stato di Israele, e Israele il 10 Settembre riconosce l'OLP come il 
legittimo rappresentante dei palestinesi.
Lunedì 13 Settembre 1993 Arafat e Rabin a Washington firmano una 
Dichiarazione di Principi, che comprende il mutuo riconoscimento di 
Israele e dell'OLP, il ritiro israeliano da Gaza e da Jerico, e un non 
meglio specificato ritiro israeliano da alcune aree della Cisgiordania 
entro 5 
anni (accordi di "Oslo"). A partire dal 1999 il premier israeliano Barak 
concede ad Arafat alcuni territori in più, e a metà del 2000 l'Autorità 
Palestinese si trova a controllare il 40% della Cisgiordania e il 65% di 
Gaza. Ma stiamo parlando di pezzetti di territorio palestinese 
scollegati e interamente circondati da insediamenti ebraici, e 
controllati giorno e notte da cordoni di militari israeliani.
Nel luglio del 2000 il presidente americano Clinton convince Arafat e il 
premier israeliano Barak ad andare a Camp David (USA) per finalizzare 
gli accordi di Oslo. L'incontro naufraga in un nulla di fatto.
28 Settembre 2000. Ariel Sharon, leader dell'opposizione israeliana, 
sfila a piedi presso la moschea di Al Aqsa a Gerusalemme, che è uno dei 
luoghi più sacri della religione musulmana. Questo viene visto come un 
oltraggio imperdonabile, e i palestinesi si lanciano nella seconda 
Intifada. Nel febbraio 2001 il laborista Barak perde le elezioni e 
diviene premier Ariel Sharon del partito Likud.

*IL TERRORISMO SIONISTA: 
*La prima fase dal 1942 al 1947, prima della nascita dello Stato di Israele.
* I testi virgolettati sono traduzioni di documenti originali. Le 
spiegazioni del redattore sono in corsivo.
1942.
"Durante gli anni della Seconda Guerra Mondiale anche la comunità 
sionista (in Palestina) adottò metodi violenti di lotta. L'uso del 
Terrorismo da parte loro e' descritto in un documento ufficiale del 
governo britannico di allora": 'Nel 1942 un piccolo gruppo di estremisti 
sionisti, guidati da Abraham Stern, si fece notare per una serie di 
omicidi e di rapine politicamente motivati" (1)
***
1944.
"Il Ministro inglese per il Medioriente, Lord Moyne, viene assassinato 
da due membri del gruppo Stern, al Cairo. Sempre nello stesso anno il 
gruppo fuorilegge sionista Irgun Tzeva'i Leumi distrugge numerose 
proprietà del governo britannico. Le azioni terroristiche dei gruppi 
Stern e Irgun sono state condannate dallo stesso portavoce della 
Comunità Ebraica". (1)
***
1946.
"Il 22/7/1946, la campagna condotta delle organizzazioni terroristiche 
(sioniste) raggiunse nuovi livelli, con una esplosione che distrusse 
un'ala dell'hotel King David di Gerusalemme, che conteneva gli uffici 
della Segreteria del governo e il quartier generale britannico, 
uccidendo 86 
impiegati, arabi ebrei e inglesi, e 5 passanti". (1)
***
1946.
"Altre attività terroristiche (sioniste) includono: il rapimento di un 
giudice inglese e di alcuni ufficiali, e l'attentato dinamitardo a un 
Club di Ufficiali inglesi a Gerusalemme con grave perdita di vite 
umane". (1)
***
"Menachem Begin (futuro premier israeliano) fu definito dagli inglesi un 
"leader terrorista" per aver fatto esplodere l'hotel King David a 
Gerusalemme, che a quel tempo venne considerato uno dei peggiori atti 
terroristici del secolo." (1bis)
***
Un altro documento ufficiale britannico del 1946 dichiara:
"Il Governo di Sua Maestà britannica e' arrivato alle seguenti 
conclusioni: che il gruppo (sionista) Haganah e il suo associato Palmach 
lavorano sotto il controllo politico dei membri della Agenzia Ebraica; e 
che essi sono responsabili di sabotaggi e di violenze..." (2)
***
"Questa campagna terroristica contro gli arabi palestinesi e contro gli 
inglesi raggiunse tali proporzioni che Churchill, un forte sostenitore 
dei sionisti e a quel tempo Primo Ministro inglese, dichiarò alla Camera 
dei Comuni: "Se i nostri sogni per il sionismo devono finire nel fumo 
delle pistole degli assassini e se i nostri sforzi per il futuro del 
sionismo devono produrre un nuovo gruppo di delinquenti degni della 
Germania nazista, molti come me dovranno riconsiderare le posizioni 
tenute così a lungo". (3)

*ALCUNI COMMENTI STORICI SU QUESTO PERIODO.
*
"Il grande umanista sionista Ahad Ha'am lanciò un allarme contro la 
violazione dei diritti dei palestinesi (da parte dei sionisti): 'E cosa 
sta facendo la nostra gente in Palestina? Erano servi nelle terre della 
Diaspora e d'improvviso si trovano con una libertà senza limiti, e 
questo cambiamento ha risvegliato in loro un'inclinazione al despotismo. 
Essi trattano gli arabi con ostilità e crudeltà, gli negano i diritti, 
li offendono senza motivo, e persino si vantano di questi atti. E 
nessuno fra di noi si oppone a queste tendenze ignobili e pericolose" (4)
***
Dichiarazione di Lord Sydenham alla Camera dei Lord di Londra sul 
Mandato britannico in Palestina (1922):
"Il danno prodotto dall'aver riversato una popolazione aliena (i 
sionisti immigrati in Palestina) su una terra araba forse non si 
riparerà mai più...Ciò che abbiamo fatto, facendo concessioni non agli 
ebrei ma ad un gruppo di estremisti sionisti, è stato di aprire una 
ferita in Medioriente, e nessuno può predire quanto essa si allargherà". (5)
***
Dichiarazione della Commissione Shaw del governo inglese, a proposito 
delle violenze fra arabi e sionisti nel 1929:
"...prima della Grande Guerra (1915-18) gli arabi e gli ebrei vivevano 
fianco a fianco, se non in amicizia, almeno con tolleranza... negli 80 
anni precedenti (alla Grande Guerra) non ci sono memorie di scontri 
violenti (come quelli iniziati nel 1920)." (6)
***
"L'espansione territoriale (sionista) attraverso l'uso della forza 
produsse un grande esodo di rifugiati (palestinesi) dalle zone degli 
scontri. I palestinesi sostengono che questa era un politica precisa che 
mirava all'espulsione degli arabi per far posto agli immigrati 
(sionisti) e citano, fra le altre, le dichiarazioni del leader sionista 
Theodor Herzl":
"Tenteremo di sospingere la popolazione (palestinese) in miseria oltre 
le frontiere procurandogli impieghi nelle nazioni di transito, mentre 
gli negheremo qualsiasi lavoro sulla nostra terra... Sia il processo di 
espropriazione che l'espulsione dei poveri (palestinesi) devono essere 
condotti con discrezione e con attenzione..." (7)
***
Da un documento delle Nazioni Unite:
"La comunità ebraica della Palestina ancora si rifiuta pubblicamente di 
aiutare l'Amministrazione (ONU) a reprimere il Terrorismo (sionista), e 
cita come ragione il fatto che le politiche dell'Amministrazione 
sarebbero contrarie agli interessi ebraici." (8)

*IL TERRORISMO SIONISTA-ISRAELIANO: 
*La seconda fase, dal 1947 al 1977, attraverso la nascita dello Stato di 
Israele.

"Uno dei più scabrosi atti di Terrorismo (sionista) contro la 
popolazione civile (palestinese) si registra, secondo fonti palestinesi 
ma anche secondo altre fonti, nell'aprile 1948 a Deir Yassin, un 
villaggio palestinese vicino a Gerusalemme. Un ex governatore militare 
israeliano di Gerusalemme scrive in proposito":
"Il 9 aprile abbiamo subito una sconfitta morale, quando le due gang 
Stern ed Etzel (sionisti) lanciarono un attacco immotivato contro il 
villaggio di Deir Yassin... Si trattava di un villaggio pacifico, che 
non aveva aiutato le truppe arabe di oltre frontiera e che non aveva mai 
attaccato le zone ebraiche. Le gang (sioniste) lo avevano scelto solo 
per ragioni politiche. Si e' trattato di un atto di puro Terrorismo... 
Alle donne e ai bambini non fu dato tempo di fuggire... e molti di loro 
furono fra le 254 vittime assassinate, secondo l'Alto Comitato Arabo... 
Quell'evento fu un disastro in tutti i sensi... (le gang) si 
guadagnarono la condanna della maggioranza degli ebrei di Gerusalemme". (9)
***
Alcuni leader sionisti negarono la strage di Deir Yassin, ma anche nella 
negazione ammisero esplicitamente di aver usato l'arma del Terrorismo 
psicologico, che non e' meno letale. Scrisse Menachem Begin (futuro 
premier di Israele):
"Il panico travolse gli arabi nella Terra di Israele e iniziarono a 
fuggire in preda al terrore. Non ciò che accadde a Deir Yassin, ma ciò 
che fu inventato su Deir Yassin ci aiutò a vincere...in particolare 
nella conquista di Haifa, dove le forze ebraiche avanzarono come un 
coltello nel burro mentre gli arabi fuggivano nel panico gridando 'Deir 
Yassin!'." (10)
***
Menachem Begin fu però ritenuto uno dei responsabili della strage di 
Deir Yassin:
"Il 9 aprile un'atrocità di enormi proporzioni fu perpetrata a Deir 
Yassin... furono massacrate 254 persone da membri della gang di Menachem 
Begin. Alcuni uomini del villaggio furono trascinati attraverso 
Gerusalemme prima di essere uccisi." (11)
***
"Quante atrocità furono commesse (dai sionisti) forse non si saprà mai, 
ma furono sufficienti a spingere l'allora Ministro israeliano 
dell'agricoltura, Aharon Cizling, ad affermare: 'Adesso anche gli ebrei 
si sono comportati come nazisti e tutta la mia anima ne è 
scossa...Ovviamente dobbiamo nascondere al pubblico questi fatti...Ma 
devono essere indagati". (12)
***
1948. "Folke Bernadotte fu nominato mediatore (in Palestina) 
dall'Assemblea Generale dell'ONU...ma prima che l'ONU potesse 
considerare le sue osservazioni fu assassinato dalla gang (sionista) 
Stern, una delle tante organizzazioni terroristiche le cui azioni erano 
diventate più spudorate dalla fine del Mandato (britannico). Il rapporto 
delle Nazioni Unite sull'assassinio disse che il governo provvisorio di 
Israele doveva assumersi la piena responsabilità di queste uccisioni... 
Il Consiglio di Sicurezza dell'ONU chiese al governo di Israele di 
indagare e di presentare un rapporto, ma nessun rapporto fu mai 
presentato...Gli assassini di Bernadotte vestivano uniformi 
dell'esercito israeliano." (12 bis)
***

Dalla proclamazione dello Stato di Israele (14/05/1948) e durante il 
trentennio successivo il Terrorismo israeliano nei territori occupati si 
esprime in una miriade di atti criminosi, in particolare rivolti alla 
popolazione palestinese dei territori occupati, al punto da richiedere 
nel 1977 l'intervento ufficiale e indignato dell'ONU con una risoluzione 
di condanna che parla chiaro: "L'Assemblea Generale ha ripetutamente 
votato risoluzioni che criticano le azioni di Israele nei territori 
occupati. La risoluzione votata nel 1977, che riflette i toni di quelle 
precedenti, dichiara che l'Assemblea": 'Condanna le seguenti politiche e 
pratiche israeliane: a)... b)... c) L'evacuazione, deportazione, 
espulsione, e trasferimento degli abitanti arabi dei territori occupati 
e la negazione del loro diritto di ritorno 
- d) L'espropriazione e confisca delle proprietà arabe nei territori 
occupati 
- e) La distruzione e demolizione delle case (arabe) - f) Gli arresti di 
massa e i maltrattamenti della popolazione araba 
- g) I maltrattamenti e le torture dei detenuti (arabi)...''(La 
Commissione dell'ONU per i Diritti Umani) deplora ancora una volta le 
continue violazioni da parte di Israele delle norme della legalità 
internazionale nei territori arabi occupati... in particolare le gravi 
violazioni di Israele della Convenzione di Ginevra per la Protezione dei 
Civili in stato di guerra, che sono considerate crimini di guerra e un 
affronto all'umanità.' (13)

*IL TERRORISMO ISRAELIANO: 
*La terza fase, dal 1977 al 1988.
Israele, col pretesto di combattere il Terrorismo palestinese, bombarda 
e attacca il sud del Libano dal 1973 al 1978, causando enormi sofferenze 
fra i civili e la fuga verso Beirut di centinaia di profughi shiiti. 
(14) Poi, nel 1978, alcuni terroristi palestinesi provenienti dal Libano 
meridionale si infiltrano in Israele e massacrano trentasette turisti 
israeliani su una spiaggia di Haifa. In reazione a questo crimine 
Israele invade il sud del Libano, causando circa 2000 morti, la 
maggioranza civili. (15) Di nuovo il Consiglio di Sicurezza dell'ONU 
condanna l'invasione con la risoluzione 425, e tenta di separare i 
belligeranti con un contingente di caschi blu ONU (UNIFIL). L'UNIFIL 
però dovrà fare i conti con la presenza nell'area libanese sotto 
occupazione israeliana delle spietate milizie mercenarie della South 
Lebanese Army, che erano interamente sotto il controllo di Israele e che 
per conto di Israele conducevano azioni militari e ogni sorta di atto 
terroristico, come quello qui descritto:
"I soldati irlandesi (dell'UNIFIL) Derek Smallhorn, Thomas Barrett e 
John O'Mahony stavano scortando due osservatori dell'ONU all'interno 
della zona di Haddad (leader della South Lebanese Army). Caddero in una 
imboscata di miliziani cristiani e furono portati a Bent Jbail, dove 
O'Mahony riuscì a fuggire... Smallhorn e Barrett furono visti da un 
osservatore americano dell'ONU mentre, terrorizzati, venivano sospinti 
su un'auto... un'ora più tardi venivano assassinati con un singolo colpo 
alla nuca... Gli Israeliani, che controllavano la zona, negarono di 
essere al corrente delle uccisioni... Ma ciò che infuriò gli ufficiali 
del 46esimo Battaglione irlandese (dell'UNIFIL) fu che ricevettero 
informazioni riservate secondo cui un agente dello Shin Bet (servizi 
segreti israeliani) era presente all'assassinio di Smallhorn e 
Barrett... il suo nome in codice era Abu Shawki... Una indagine dell'ONU 
identificò gli assassini... Ma Israele, che si definisce il cacciatore 
di 'Terroristi', non volle consegnarli, e non li condannò come 
'Terroristi'; al contrario, li aiutò a lasciare il Libano, attraverso 
Israele, e a stabilirsi a Detroit (Usa)". (16)
***
Nel 1982 Israele invade il Libano; il ministro della difesa di allora è 
Ariel Sharon (futuro premier). Uno dei più atroci crimini di guerra (e 
atto di Terrorismo) degli ultimi 50 anni accade proprio sotto gli occhi 
e con la connivenza piena delle truppe israeliane. (17) Parliamo del 
massacro di Sabra e Chatila, i cui esecutori materiali furono le milizie 
falangiste libanesi sotto il pieno controllo di Israele. (17)
"Il 15 settembre 1982 Bashir Gemayel, presidente del Libano, fu 
assassinato... Lo stesso giorno le forze israeliane avanzarono su Beirut 
ovest. Il 16 di settembre gli israeliani arrivarono a controllare quasi 
tutta Beirut ovest e circondarono i campi profughi palestinesi. Il 
giorno seguente il Consiglio di Sicurezza dell'ONU condannò la mossa di 
Israele con la risoluzione 520... IL 17 settembre giunse notizia che 
gruppi armati erano entrati nel campo profughi di Sabra e Chatila di 
Beirut ovest e ne stavano massacrando la popolazione civile. Il 18 
settembre fu confermato che una strage immane era stata compiuta. 
Centinaia di cadaveri di uomini donne e bambini furono scoperti, alcuni 
mutilati, altri apparentemente uccisi mentre tentavano di fuggire; molte 
case erano state fatte saltare in aria con dentro gli occupanti." (18)
***
Le responsabilità israeliane per quel massacro sono documentate oltre 
ogni dubbio. La commissione di inchiesta dello stesso governo 
israeliano, la Commissione Kahan, nel suo rapporto dell'8 febbraio 1983 
dichiara:"Menachem Begin (allora premier di Israele) fu responsabile di 
non aver esercitato una maggior influenza e consapevolezza nella 
questione dell'introduzione dei falangisti nei campi (profughi). Ariel 
Sharon (Min. Difesa di Isr.) fu responsabile di aver ignorato il 
pericolo di strage e di vendetta quando diede il permesso ai falangisti 
di entrare nei campi (profughi), ed è anche responsabile di non aver 
agito per impedire la strage... la nostra conclusione e' che il Ministro 
della Difesa è personalmente responsabile. Il Capo di Stato Maggiore 
(israeliano) Eitan non diede i giusti ordini per prevenire il massacro. 
La Commissione chiede che il Ministro della Difesa rassegni le sue 
dimissioni." (19)
***
L'invasione israeliana del Libano nel 1982 fu approvata dagli Stati 
Uniti (20), e costò la vita a circa 17.000 civili innocenti. (21)
***
Fra i crimini terroristici e di guerra dello Stato di Israele vi è anche 
la continua violazione di quasi tutte le fondamentali norme della 
legalità internazionale. Le seguenti parole esprimono una condanna 
agghiacciante della condotta di Israele nei territori occupati 
attraverso tutti gli anni '80:
"In particolare, le politiche (di Israele) e le sue azioni nei territori 
occupati continuano a costituire violazioni evidenti di una serie di 
precise norme di legalità internazionale. Queste norme sono: la Carta 
delle Nazioni Unite - la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani - la 
Convenzione di Ginevra per la Protezione dei Civili in stato di guerra 
del 12 agosto 1949 - la Convenzione di Ginevra per la Protezione dei 
Prigionieri di guerra del 12 agosto 1949... Le politiche di 
deportazione, le torture dei detenuti, gli arresti di massa, la 
demolizione delle case (palestinesi), i pestaggi arbitrari e gli omicidi 
di persone innocenti - fra cui bambini donne e anziani - oltre alle 
umiliazioni inflitte ai palestinesi nella loro vita quotidiana, sono 
state sistematicamente applicate dalle autorità israeliane nei territori 
occupati. Tutto ciò è stato aggravato dalla crescente violenza dei 
coloni (ebrei) armati contro la popolazione palestinese disarmata." (22)
***
Il Comitato Internazionale della Croce Rossa lancia le stesse accuse a 
Israele, aggiungendovi la condanna dell'odiosa pratica delle truppe 
israeliane di espellere i civili palestinesi dalle loro abitazioni e di 
murarne le entrate, nonché la pratica di confiscare arbitrariamente le 
loro terre e dichiararle proprietà di Israele. (23)
***
Le condanne internazionali di Israele si susseguono in un coro continuo, 
ma Israele le ignora totalmente. Come già nel 1977, nel 1985 di nuovo la 
Commissione dell'ONU per i Diritti Umani vota una risoluzione (1985/1A) 
di forte condanna in cui si legge: "...Israele si rifiuta di permettere 
al Comitato Speciale di avere accesso ai territori occupati... la 
Commissione conferma la sua dichiarazione secondo cui le violazioni 
israeliane della Quarta Convenzione di Ginevra sono crimini di guerra e 
un insulto 
all'umanità." (24)
***
Nel 1988, in piena Intifada (sollevazione) palestinese, la Commissione 
dell'ONU per i Diritti Umani vota una risoluzione che denuncia ancora il 
Terrorismo di Israele: "Nella risoluzione 1988/1A, la Commissione ripete 
la sua condanna delle politiche israeliane di violenza nei territori 
occupati, dove vengono spezzate le ossa ai bambini, alle donne e agli 
uomini, e dove le donne abortiscono a causa dei pestaggi. (La 
Commissione) condanna altre pratiche violente e sistematiche di Israele, 
fra cui le uccisioni, i ferimenti, gli arresti e le torture... e i 
rapimenti di bambini palestinesi." (25)
***
"Nel corso dell'anno (1988) Israele continuò a reprimere i palestinesi 
nei territori occupati... culminando con l'assassinio a Tunisi, commesso 
da un commando israeliano il 16 aprile, di Khalil al-Wazir, vice 
comandante in capo delle forze palestinesi e membro del Comitato 
centrale dell'OLP... Il 25 aprile il Consiglio di Sicurezza dell'ONU 
adottò la risoluzione 611... in cui si condanna Israele per 
l'aggressione contro la sovranità e l'integrità territoriale della 
Tunisia, in violazione flagrante della Carta delle Nazioni Unite, della 
legalità internazionale e delle norme di condotta." (26)
***
"L'assassinio di Khalil al-Wazir... corrispondeva perfettamente alla 
definizione del Dipartimento di Stato americano di cosa sia il 
'Terrorismo internazionale', ma nessun dipartimento del governo USA 
suggerì che Israele fosse colpevole di Terrorismo." (27)

*ISRAELE E L'USO DELLA TORTURA.
*
Come si e' già visto, nei rapporti della Commissione dell'ONU per i 
Diritti Umani si accusa spesso Israele di praticare la tortura, che è 
uno strumento di Terrore universalmente condannato. Lo Stato di Israele 
non solo pratica la tortura, ma è persino arrivato a legalizzarla, unica 
fra le democrazie mondiali. Lo afferma Amnesty International:
"Lo Stato di Israele ha a tutti gli effetti legalizzato la tortura, 
nonostante sia un firmatario della Convenzione Contro la Tortura 
(dell'ONU). Israele ha fatto questo in tre modi: primo, l'uso da parte 
dello Shin Bet (Servizio di Sicurezza) di 'quantitativi moderati di 
pressioni fisiche (sui detenuti) fu permesso dal rapporto della 
Commissione Landau nel 1987 e approvato dal governo... secondo, 
dall'ottobre 1994 il Comitato Ministeriale di Controllo dello Shin Bet, 
organo del governo di Israele, ha rinnovato il diritto di praticare (sui 
detenuti) un uso ancor maggiore della forza fisica... e terzo, nel 1996 
la Suprema Corte di Israele ha emesso una sentenza che permette a 
Israele di continuare nell'uso della forza fisica contro specifici 
detenuti." (28)
***
B'Tselem, forse la più autorevole organizzazione per i Diritti Umani 
d'Israele, scrive:
"Nel 1995 un detenuto palestinese è morto a causa degli 'strattonamenti' 
(sotto interrogatorio). Il Primo Ministro di allora, Yitzhak Rabin, 
affermò in quella occasione che quel metodo di pressione fisica era 
stato usato contro 8.OOO detenuti... Neppure la morte di quel detenuto 
convinse il governo a proibire quei metodi brutali durante gli 
interrogatori." (29)
***
"Esiste una montagna di prove sull'uso israeliano della tortura. 
Chiunque ne dubiti dovrebbe chiedere di avere accesso al 'Complesso 
Russo' dei servizi segreti israeliani a Gerusalemme, oppure ai 
prigionieri della prigione di Khiam, nella (ex) zona occupata da Israele 
nel sud del Libano." (30)

*ISRAELE E GLI OMICIDI POLITICI, LE DEMOLIZIONI, IL TERRORISMO MILITARE, 
FINO AI NOSTRI GIORNI.
*
Lo Stato di Israele ha legittimizzato la pratica di ammazzare presunti o 
sospetti "terroristi" senza neppure arrestarli, senza dunque sottoporli 
ad alcun procedimento legale, senza diritto di difesa o di appello. 
Semplicemente li ammazza. Scrive Amnesty International:
"L'uso degli omicidi politici. Israele non solo ha praticato la condanna 
a morte extragiudiziale per trent'anni, ma ha anche ufficialmente 
approvato questa pratica. Dal 9 dicembre 1987 al 13 settembre 1993 circa 
1.070 civili palestinesi sono stati uccisi dalle forze di sicurezza 
israeliane nei territori occupati... il tentato omicidio di Khaled 
Mesh'al ad Amman e' una flagrante violazione del diritto alla vita... ma 
il rapporto della commissione di inchiesta del governo israeliano (su 
questo evento) e' scioccante nel suo disprezzo per la legalità... 
Continua a esserci una impunità quasi totale per gli omicidi 
extragiudiziali inflitti ai palestinesi da parte delle forze di 
sicurezza israeliane. Le forze di sicurezza israeliane che praticano la 
condanna a morte extragiudiziale non portano prove di colpevolezza 
(delle vittime), ne' concedono il diritto di difesa." (31)
***
Questo è l'amaro commento su queste pratiche dell'organizzazione 
israeliana per i Diritti Umani B'Tselem:"Gli omicidi sono stati parte 
integrante delle politiche di sicurezza israeliane per molti anni. 
Israele e' l'unica nazione democratica che considera legittime queste 
pratiche." (32)
***
Abbiamo già parlato della distruzione arbitraria di abitazioni civili 
palestinesi da parte delle forze di sicurezza israeliane nei territori 
occupati. Questo crimine e' continuato fino ai giorni nostri, al punto 
che Amnesty International nel 1999 ha pubblicato un rapporto dove la 
durezza della condanna espressa e' marcatamente superiore al passato:
"Dal 1967, anno dell'occupazione israeliana della Cisgiordania, di 
Gerusalemme est e di Gaza, migliaia di case palestinesi sono state 
distrutte... si tratta di abitazioni ammobiliate, occupate sovente da 
più famiglie con molti bambini, cui spesso vengono dati solo 15 minuti 
per raccogliere le proprie cose e andarsene. Ma la politica di Israele 
e' basata sulla discriminazione. I palestinesi vengono colpiti per 
nessun'altra ragione a parte il fatto di essere palestinesi. Nel fare 
ciò gli Israeliani hanno violato la Quarta Convenzione di Ginevra." (33)
***
"Nell'ambito dell'operazione militare israeliana denominata "Grapes of 
Wrath", l'esercito di Israele ha attaccato la sede ONU di Qana con la 
morte di 102 civili." (34)
***
Una dei più gravi atti terroristici israeliani, in violazione di ogni 
norma morale e di legalità internazionale, e' l'indiscriminato attacco 
armato agli operatori medici e paramedici che vanno in soccorso ai 
civili e ai militari palestinesi feriti o uccisi durante gli scontri. 
Questa ignobile pratica e' documentata oltre ogni dubbio:"Le Forze di 
Difesa israeliane hanno sparato sui veicoli che tentavano di raggiungere 
gli ospedali, con conseguenti morti e feriti. Medici e personale 
paramedico sono stati uccisi da colpi di arma da fuoco (israeliani) 
mentre viaggiavano sulle ambulanze, in chiara violazione della legalità 
internazionale. (35)
***
"Durante l'operazione "Grapes of Wrath", l'esercito di Israele, secondo 
il nostro rapporto, ha attaccato un'ambulanza che trasportava civili, 
uccidendone sei." (36)
***
"E' stata mostrata in televisione la morte di Muhammad al-Dura, di 12 
anni (palestinese), colpito a morte all'incrocio Netzarim il 30 
settembre a Gaza, mentre il padre tentava di proteggerlo. L'ambulanza 
che e' corsa a soccorrere Muhammad al-Dura e suo padre fu bersagliata di 
colpi d'arma da fuoco e l'autista fu ucciso." (37)
***
Anche la Croce Rossa Internazionale e' duramente intervenuta nel 
condannare questi atti di terrorismo militare:
"Il 2 aprile 2002 Il Comitato Internazionale delle Croce Rossa 
'...urgentemente e solennemente fa appello a tutti coloro che fanno uso 
di armi di rispettare la Quarta Convenzione di Ginevra relativa alla 
Protezione dei Civili in stato di Guerra." (38)
***
La negazione di soccorso medico urgente alla popolazione palestinese da 
parte dell'esercito di Israele non si limita all'attacco alle ambulanze 
in situazioni di conflitto. Ai posti di blocco israeliani, disseminati 
su tutti i territori occupati, avvengono fatti gravi. La denuncia e' 
sempre di Amnesty International:
"Altri ostacoli sono stati messi al diritto dei pazienti palestinesi di 
recarsi in ospedale, con ritardi ai posti di blocco o con il rifiuto di 
passare imposto dai soldati israeliani... secondo B'Tselem (forse la più 
autorevole organizzazione per i Diritti Umani d'Israele) ciò ha prodotto 
dei decessi. La Quarta Convenzione di Ginevra relativa alla Protezione 
dei Civili in stato di Guerra e' stata continuamente violata 
dall'esercito di Israele." (39)
***
"Almeno 29 sono stati i decessi in seguito al rifiuto (da parte dei 
soldati israeliani ai posti di blocco) di concedere il passaggio verso i 
centri medici, o a causa dei ritardi... ci sono stati diversi casi di 
parto ai posti di blocco." (39 bis)

*GLI ULTIMI GRAVI SVILUPPI NEI TERRITORI OCCUPATI. ISRAELE DI NUOVO 
SOTTO ACCUSA PER GRAVI VIOLAZIONI E PER TERRORISMO MILITARE.*

A conclusione di questa inquietante cronologia di eventi, che dimostra 
ampiamente l'uso israeliano, sia come Stato che come individui, del 
Terrorismo, proponiamo alcuni spezzoni relativi agli ultimi tragici 
sviluppi nei territori occupati. Sono tratti anche dai media 
internazionali e non pretendono di dare un quadro completo delle 
presunte atrocità commesse da Israele in questi giorni, per due motivi: 
perché non sono state ancora indagate ufficialmente e perché l'offensiva 
israeliana e' ancora in corso.

Commenti sui fatti di questi giorni (aprile 2002)
"In ogni caso, le Forze di Difesa israeliane hanno agito come se il loro 
principale scopo fosse quello di punire tutti i palestinesi. Le Forze di 
Difesa israeliane hanno compiuto atti che non avevano nessuna importanza 
militare ovvia; molti di questi, come gli omicidi extragiudiziali, la 
distruzione delle case (palestinesi), la detenzione arbitraria (di 
palestinesi) e le torture, violano i Diritti Umani internazionalmente 
sanciti e la legalità internazionale... L'esercito di Israele, oltre a 
uccidere i palestinesi armati, ha anche colpito e ucciso medici e 
giornalisti, ha sparato alla cieca sulle case e sulla gente per la 
strada... I delegati di Amnesty International che dal 13 al 21 di marzo 
hanno visitato i territori occupati hanno visto una scia di 
devastazione... Le Forze di Difesa israeliane hanno deliberatamente 
tagliato l'elettricità, l'acqua, i telefoni, lasciando isolate intere 
aree per almeno 9 giorni. Hanno negato l'accesso alle agenzie umanitarie 
dell'ONU che volevano portare soccorso, e persino ai diplomatici che 
volevano rendersi conto dell'accaduto... Hanno vietato alle ambulanze, 
incluse quelle del Comitato Internazionale delle Croce Rossa, di 
muoversi, o hanno causato loro ritardi che mettevano in pericolo la vita 
dei pazienti. Hanno sparato ai medici che tentavano di aiutare i feriti, 
che sono morti dissanguati per le strade." (40)
***
"Scrive Aviv Lavie sul giornale Ha'aretz (israeliano): 'Un viaggio 
attraverso i media israeliani mette in mostra un enorme e imbarazzante 
vuoto fra quello che ci viene raccontato e quello che invece il mondo 
vede, legge e sente. Sui canali televisivi arabi, ma non solo su quelli, 
si possono vedere le immagini dei soldati israeliani che invadono gli 
ospedali (palestinesi), che distruggono i macchinari medici, che 
danneggiano i farmaci, e che rinchiudono i medici lontano dai loro 
pazienti.' (41)
***
Zbigniev Brzezinski, ex Consigliere per la Sicurezza Nazionale del 
Presidente USA Jimmy Carter, ha detto:
"La realtà e' che i morti palestinesi sono tre volte quelli israeliani, 
e fra loro un numero relativamente piccolo erano veramente guerriglieri. 
La maggior parte erano civili. Alcune centinaia erano bambini." (42)
***
"Per reprimere la resistenza palestinese, un ufficiale israeliano di 
alto rango ha sollecitato l'esercito 'ad analizzare e a far proprie le 
lezioni su come l'esercito tedesco combatté nel Ghetto di Varsavia'. A 
giudicare dal recente massacro dell'esercito di Israele nella 
Cisgiordania - ha colpito le ambulanze e i medici palestinesi, ha ucciso 
dei bambini palestinesi "per sport" (scritto da Chris Hedges, New York 
Times, ex capo della redazione al Cairo), ha rastrellato, ammanettato e 
incappucciato tutti gli uomini palestinesi dai 14 ai 45 anni, cui sono 
stati stampati i numeri di riconoscimento sulle braccia, ha torturato 
indiscriminatamente, ha negato l'acqua, l'elettricità, il cibo e 
l'assistenza medica ai civili palestinesi, ha usato dei palestinesi come 
scudi umani e ha abbattuto le loro case con gli abitanti ancora 
all'interno - sembra che l'esercito di Israele abbia seguito i 
suggerimenti di quell'ufficiale. Ma se gli israeliani non voglio essere 
accusati di essere come i nazisti, devono semplicemente smettere di 
comportarsi da nazisti." (43)
***
"I palestinesi devono essere colpiti, e provare molto dolore. Dobbiamo 
infliggergli delle perdite, delle vittime, così che paghino un prezzo 
pesante." (dichiarazione dell'attuale Primo Ministro di Israele, Ariel 
Sharon, a una conferenza stampa del 5 marzo 2002.)

*Bibliografia.
*1. ONU: La questione palestinese. British Government, The political 
history of Palestine (Memorandum to the United Nations Special Committee 
on Palestine, Jerusalem 1947, p.30)
1 bis. Robert Fisk, "Pity the Nation", Oxford University Press, 1990, p. 280
2. ONU: La questione palestinese. British Government, Palestine: 
Statement relating to acts of violence, Cmd. 6873 (1946), p.3
3. ONU: La questione palestinese. British Government, survey of 
Palestine, vol. 1, p.73
4. ONU: La questione palestinese. Kohn, Hans, "Ahad Ha'am: Nationalists 
with a difference" in Smith, Gary (ed.): Zionism: the Dream and the 
Reality (New York, Harper and Row, 1974), pp. 31-32
5. ONU: La questione palestinese. British Government, Hansard's reports, 
House of Lords, 21 june 1922, p. 1025
6. ONU: La questione palestinese. Report of the Commission on the 
Palestine Disturbances of august 1929, Cmd.3530 (1930), p.150
7. ONU: La questione palestinese. Herzl, Theodore, "The complete 
diaries" (N.Y. Herzl Press, 1969) vol. I, p.88
8. ONU: La questione palestinese. Official records of the General 
Assembly, Second Session, Supplement No. 11, document A/364, vol. II, p.28
9. ONU: La questione palestinese. Joseph, Dov, "The Faithful City" (N.Y. 
Simon & Schuster, 1960), pp. 71-72
10. ONU: La questione palestinese. Begin, op. cit., pp. 164-165
11. David McDowall, "Palestine and Israel", I.B. Tauris & Co Ltd, 1989, 
p.194
12. David McDowall, "Palestine and Israel", I.B. Tauris & Co Ltd, 1989, 
p.195
12 bis. ONU: La questione palestinese. Official records of the Security 
Council, Third Year, Supplement for October 1948, pp. 4-9, documents S/1018
13. ONU: La questione palestinese. General Assembly resolutions 32/91 C 
of 13 december 1977 & Commission on Human Rights resolution 1 (XXXIII) 
of 15 
february 1977
14. David McDowall, "Palestine and Israel", I.B. Tauris & Co Ltd, 1989, 
p. 33
15. & 16 Robert Fisk, "Pity the Nation", Oxford University Press, 1990, 
p. 123 & p.p. 151-152
17. Rapporto della Commissione d'Inchiesta Kahan sugli eventi nei campi 
profughi di Beirut (8 febbraio 1983)
18. The Origins and Evolution of the Palestine Problem, United Nations, 
N.Y. 1990
19. Rapporto della Commissione d'Inchiesta Kahan sugli eventi nei campi 
profughi di Beirut (8 febbraio 1983)
20. Ze'ev Schiff, "Green Light, Lebanon" Foreign Policy, Spring 1983
21. Robert Fisk, "The Awesome Cruelty of a Doomed People", The 
Independent, 12/09/2001, p.6
22. ONU: La questione palestinese. Report of the Special Committee to 
Investigate Israeli practices affecting Human Rights of the population 
of the Occupied Territories (A/43/694), paras.499 and 619
23. ICRC Annual Reports: 1984, pp. 66-68; 1985, pp. 72-73; 1986, pp. 
71-72; and 1987, pp. 83-85
24. ONU: La questione palestinese. 41esima Sessione a Ginevra della 
Commissione ONU per i Diritti Umani, febbraio 1985
25. ONU: La questione palestinese. Commissione ONU per i Diritti Umani, 
rapporto alla 44esima Sessione, marzo 1988
26. Consiglio di Sicurezza dell'ONU, 21-25 aprile 1988, risol. 611
27. Robert Fisk, "Pity the Nation", Oxford University Press, 1990, p. 441
28. Amnesty International Reports, London. 53rd UN Commission on Human 
Rights (1997): Statements and press releases by AI
29. B'Tselem, Israel, "Legitimizing Torture", Special Report,January 1997
30. Robert Fisk, "Pity the Nation", Oxford University Press, 1990, p. 403
31. 54th UN Commission on Human Rights (1998): Statements and Press 
Releases issued by Amnesty International. ISRAEL AND THE OCCUPIED 
TERRITORIES State assassinations and other unlawful killings 02/2001
32. Israeli Assassination Policy : extra-judicial executions. Written by 
Yael Stein, B'Tselem, Israel
33. Amnesty International Reports, London. AI 12/1999 ISRAEL AND THE 
OCCUPIED TERRITORIES "Demolition and Dispossession"
34. Amnesty International Reports, London. AI 1996-2002
35. Amnesty International Reports, London. ISRAEL/OCCUPIED TERRITORIES 
03/2002, "Attacks on health personnel and disrupted health care"
36. Amnesty International Reports, London. AI 1996-2002
37. Amnesty International Reports, London. 11/2000 MEDICAL LETTER 
WRITING ACTION, "Killing and disrupted helth care in the context of the 
palestinian uprising"
38. Amnesty International Reports, London. MEDICAL LETTER WRITING 
ACTION, "Update on attacks on health personnel and disrupted health 
care", ISRAEL/OCCUPIED TERRITORIES/PALESTINIAN AUTHORITY
39. Amnesty International Reports, London. ISRAEL/OCCUPIED TERRITORIES 
03/2002, "Attacks on health personnel and disrupted health care"
39 bis. Marton R., Weingarten M. Response from Physicians for Human 
Rights-Israel
40. Amnesty International Reports, London. ISRAEL AND THE OCCUPIED 
TERRITORIES, "The heavy price of Israeli incursions", 12/04/2002
41. Alexander Cockburn, "Sharon's wars", American Journal, 09/04/2002
42. Zbigniev Brzezinski, intervistato al Lehrer News Hour, PBS, USA
43. Norman G. Finkelstein, "First the Carrot, Then the Stick: behind the 
carnage in Palestine", 14/04/2002 & Ha'aretz, 25/01/2002, 01/02/2002



More information about the Redditolavoro mailing list