[Redditolavoro] Due pesi due misure: riconoscere il terrorismo
dello Stato d'Israele (analisi storica)
fra
frengo at anche.no
Sun Jan 11 13:22:29 CET 2009
Due pesi due misure:
riconoscere il terrorismo dello Stato d'Israele
di Paolo Barnard (giornalista di Report, Rai3), tratto da
www.peacelink.it <http://www.peacelink.it>
Si tratta di una cronologia che dimostra come il Terrorismo sia stato da
sempre uno strumento proprio sia dei sionisti che dello Stato di
Israele, e dunque non una prerogativa esclusivamente palestinese e/o
islamica.
Come sapete, oggi la "narrativa" ufficiale sul Medioriente non riconosce
questa verità storica, e solo ai palestinesi viene ufficialmente chiesto
di fermare il Terrorismo. Noi tutti sappiamo quanto questo sia non solo
ingiusto, ma anche controproducente per ogni speranza di pace. Non ci
sarà pace senza verità. Purtroppo però tanti di noi, dai giovani
attivisti ai semplici cittadini di buon senso, non sono in grado di
sostenere queste tesi con argomentazioni inoppugnabili o senza timore di
essere accusati di faziosità o, peggio, di antisemitismo.
Il mio documento offre uno STRUMENTO accessibile a tutti per poter
sostenere e divulgare senza timore di smentite ciò che sappiamo essere
più vicino alla verità e soprattutto più utile alla pace. Si badi bene,
il documento non pretende di avere valore storiografico. Non e' scritto
per l'esperto. E' scritto per le persone comuni, e si basa su fonti al
di sopra delle parti: l'ONU e Amnesty International principalmente.
Queste fonti sono la sua forza.
Ve lo offro sperando che lo divulghiate il più possibile, perché quella
"narrativa" distorta sul Terrorismo in Palestina sta causando tragedie
all'infinito. Dobbiamo rettificarla, assolutamente, come primo passo per
la pace.
Nell'introduzione troverete maggiori dettagli.
Grazie
Paolo Barnard, giornalista di Report, RAI3.
*Introduzione.*
In Medioriente dilaga il fenomeno del Terrorismo. A noi e'
particolarmente noto il Terrorismo palestinese e/o islamico, ma c'e'
anche il Terrorismo israeliano. Il primo e' internazionalmente
riconosciuto, il secondo no. E qui sta il problema.
Prima di continuare e per sgombrare il campo da possibili equivoci,
ribadiamo con decisione che non v'e' dubbio che per decenni alcuni
gruppi palestinesi si siano macchiati, e ancora oggi si macchino, di
orrendi crimini terroristici che non trovano alcuna giustificazione
politica ne' morale. La condanna di questi crimini, che storicamente
colpiscono soprattutto lo Stato di Israele, deve essere assoluta.
Eppure, rimane il fatto che in occidente si fatica ad ammettere che
Israele ha praticato e pratica il terrorismo. Taluni rigettano questa
nozione radicalmente, anche se la Storia lo dimostra in maniera
incontrovertibile.
Ciò ha dato origine a una impostazione ideologica errata e catastrofica
nelle sue conseguenze, a causa della quale ogni approccio internazionale
al conflitto israelo-palestinese viene fatalmente viziato da un sistema
di "due pesi due misure": solo ai palestinesi viene formalmente chiesto
di abbandonare le pratiche terroristiche, a Israele mai. Questo produce
continui fallimenti.
Tale pregiudizio trova appoggio in vaste fasce delle opinioni pubbliche
occidentali. Infatti, alle parole "Terrorismo mediorientale" noi
associamo d'istinto i volti dei guerriglieri palestinesi, libanesi o
iraniani, ovvero del fanatismo islamico armato; ma non ci viene
altrettanto spontaneo associarvi i volti dei soldati d'Israele, o quelli
dei loro leader politici. Questo e' potuto accadere perché l'Occidente
ha intenzionalmente alterato la "narrativa" del conflitto
israelo-palestinese, per tutelare i propri interessi nell'area. Lo
dimostra lo stesso linguaggio mediatico internazionale: da anni in tv o
sulle prime pagine dei giornali gli attacchi palestinesi contro i civili
israeliani sono sempre definiti (a ragione) "terroristici", ma quelli
altrettanto terrorizzanti delle Forze di Difesa Israeliane contro i
civili palestinesi sono sovente chiamati "di autodifesa"; le azioni dei
kamikaze di Hamas sono "massacri", mentre le centinaia di omicidi
extragiudiziali commessi dai Servizi Segreti israeliani vengono definiti
"esecuzioni capitali mirate", e così all'infinito (Chomsky-Fisk-Said et
al.).
Tutto ciò ci ha lentamente resi incapaci di riconoscere l'esistenza del
Terrorismo di matrice israeliana, assieme alle atrocità che causa e che
ha causato.
E' imperativo rettificare questo pregiudizio, iniziando dalla
accettazione, da parte della comunità internazionale impegnata nel
processo di pace, della verità storica. Questo significa che mentre
giustamente condanniamo il Terrorismo palestinese, dobbiamo abbandonare
il nostro rifiuto di riconoscere e di censurare il Terrorismo di Israele.
Se ciò non accadrà, non vi è speranza di pace in Medioriente.
A prova di quanto affermato sopra, sono di seguito elencati alcuni fra i
peggiori atti di Terrorismo commessi in Medioriente dalla comunità
sionista prima e da Israele o da israeliani poi, con una scrupolosa
bibliografia. Le fonti sono principalmente i documenti dell'ONU e di
Amnesty International; questo perché siamo consapevoli che nell'esporre
un tema tanto controverso ci si deve affidare a fonti assolutamente e
storicamente al di sopra delle parti. Abbiamo di proposito scartato ogni
fonte che potesse anche vagamente essere accusata di partigianeria, e
per tale motivo siamo stati costretti a non includere in questo
documento centinaia di "atti di Terrorismo israeliani" riportati nella
letteratura sul Medioriente.
Lo ribadiamo: questo lavoro non e' un atto di accusa contro Israele fine
a sé stesso, perché se così fosse sarebbe un esercizio sterile. Esso
vuole aiutare il pubblico a rettificare quella "narrativa" distorta che
basandosi su "due pesi due misure" condanna il Medioriente a una
violenza senza fine. Ai lettori il giudizio.
*SINTESI STORICA ESSENZIALE PER LA COMPRENSIONE DEL DOCUMENTO.
*Al declino dell'impero Ottomano, a partire dal 1880, gruppi di ebrei
europei emigrarono in Palestina dove stabilirono alcune colonie.
Fondarono il movimento Sionista, da cui presero il nome di sionisti.
Nel 1914, gli immigranti sionisti in Palestina erano 85.000, gli arabi
musulmani e cristiani erano 500.000, ai quali si aggiungevano gli ebrei
cosiddetti Ottomani (già presenti da tempo in Palestina e perfettamente
integrati).
Nel 1916 le potenze europee siglarono l'accordo di Sikes-Picot: si
trattava del piano alleato per dividere l'impero Ottomano (in
disfacimento). Gli inglesi di fatto divennero la potenza coloniale in
Palestina.
Nel 1921 cominciarono gli scontri fra arabi ed ebrei (a Jaffa 200 morti
ebrei e 120 morti arabi).
Nel 1922 l'Inghilterra ricevette dalla Lega delle Nazioni il Mandato per
la Palestina.
I rapporti fra arabi e sionisti si deteriorano, e nel frattempo le
tensioni vengono peggiorate dalla ulteriore ondata di immigrazione di
ebrei che fuggono dalla furia genocida di Hitler.
Cominciano le proposte inglesi di formazione di 2 Stati separati. Esse
scontentano sia gli arabi che i sionisti, e le violenze nel frattempo
aumentano. E' a questo punto che i sionisti si organizzano in gruppi di
guerriglia.
Nel 1947 gli Inglesi rinunciano al Mandato e passano la palla all'ONU.
Nel Maggio 1948 gli Stati arabi mandano truppe in aiuto ai palestinesi.
Ma già le truppe ebraiche avevano conquistato grandi fette di territorio
designato dall'ONU come Arabo, provocando la fuga di 300.000 rifugiati
palestinesi. Lo Stato d'Israele viene proclamato il 14 maggio 1948. La
guerra continua, e all' inizio del 1949 Israele vince conquistando il
73% della Palestina. I rifugiati palestinesi sono ora 725.000.
Ai palestinesi, alla fine della guerra, rimane Gaza e la Cisgiordania.
Nel 1956, Israele attacca l'Egitto conquistando Gaza e il Sinai, ma gli
USA li convincono a ritirasi un anno dopo.
Nel 1964 gli Stati arabi creano l'Organizzazione per la Liberazione
della Palestina (OLP).
Nel Maggio 1967 il presidente egiziano Nasser stringe un patto di difesa
con la Giordania. Ma Israele non aspetta, e nel Giugno 1967 attacca
l'Egitto. E' la nota Guerra dei 6 Giorni. In un baleno Israele occupa il
Sinai, Gaza, la Cisgiordania, parte del Golan siriano e Gerusalemme Est.
Nel Novembre 1967 il Consiglio di Sicurezza dell'ONU condanna la
conquista dei territori da parte di Israele con la risoluzione 242, che
specificamente chiede il ritiro israeliano dai territori occupati nella
Guerra dei 6 Giorni.
1973, attacco egiziano e siriano a sorpresa contro Israele (guerra del
Kippur). Israele e' in seria difficoltà, e solo grazie a un massiccio
aiuto militare americano si riprende e addirittura avanza nel Golan.
La base della guerriglia dell'OLP si sposta nel Libano del sud. Nel 1978
Israele invade il sud del Libano. Di nuovo il Consiglio di Sicurezza
dell'ONU condanna l'invasione con la risoluzione 425, e tenta di
separare i belligeranti con un contingente di caschi blu (UNIFIL).
Nel Settembre 1978 il presidente egiziano Sadat va a Camp David negli
USA, dove firma i famosi accordi con Israele. Israele in cambio si
ritira dal Sinai. Sadat firma a Washington il 26 marzo 1979 la pace con
Israele, primo Stato arabo a farlo. Nel 1982 Israele reinvade il Libano,
e arriva fino a Beirut. Gli USA mediano nella fuga da Beirut dell'OLP e
di Arafat, ma nessuno protegge i civili palestinesi: strage nel campo
profughi di Sabra e Chatila. Israele si ritirerà dal Libano (esclusa una
fascia al sud) nel 1985. Dicembre 1987. Nei territori occupati il pugno
di ferro di Israele trova ora un fronte unito, e i giovani palestinesi
si lanciano nell'Intifada (sollevazione).
Nel 1988 Arafat rinuncia ufficialmente al Terrorismo e accetta la
risoluzione 242, implicitamente riconoscendo l'esistenza di Israele.
1993: a Oslo si svolgono colloqui segreti fra l'OLP e il laborista
israeliano Shimon Perez con mediazione norvegese di Joan Jorgen Holst.
Il 9 Settembre 1993 Arafat firma la lettera di riconoscimento dello
Stato di Israele, e Israele il 10 Settembre riconosce l'OLP come il
legittimo rappresentante dei palestinesi.
Lunedì 13 Settembre 1993 Arafat e Rabin a Washington firmano una
Dichiarazione di Principi, che comprende il mutuo riconoscimento di
Israele e dell'OLP, il ritiro israeliano da Gaza e da Jerico, e un non
meglio specificato ritiro israeliano da alcune aree della Cisgiordania
entro 5
anni (accordi di "Oslo"). A partire dal 1999 il premier israeliano Barak
concede ad Arafat alcuni territori in più, e a metà del 2000 l'Autorità
Palestinese si trova a controllare il 40% della Cisgiordania e il 65% di
Gaza. Ma stiamo parlando di pezzetti di territorio palestinese
scollegati e interamente circondati da insediamenti ebraici, e
controllati giorno e notte da cordoni di militari israeliani.
Nel luglio del 2000 il presidente americano Clinton convince Arafat e il
premier israeliano Barak ad andare a Camp David (USA) per finalizzare
gli accordi di Oslo. L'incontro naufraga in un nulla di fatto.
28 Settembre 2000. Ariel Sharon, leader dell'opposizione israeliana,
sfila a piedi presso la moschea di Al Aqsa a Gerusalemme, che è uno dei
luoghi più sacri della religione musulmana. Questo viene visto come un
oltraggio imperdonabile, e i palestinesi si lanciano nella seconda
Intifada. Nel febbraio 2001 il laborista Barak perde le elezioni e
diviene premier Ariel Sharon del partito Likud.
*IL TERRORISMO SIONISTA:
*La prima fase dal 1942 al 1947, prima della nascita dello Stato di Israele.
* I testi virgolettati sono traduzioni di documenti originali. Le
spiegazioni del redattore sono in corsivo.
1942.
"Durante gli anni della Seconda Guerra Mondiale anche la comunità
sionista (in Palestina) adottò metodi violenti di lotta. L'uso del
Terrorismo da parte loro e' descritto in un documento ufficiale del
governo britannico di allora": 'Nel 1942 un piccolo gruppo di estremisti
sionisti, guidati da Abraham Stern, si fece notare per una serie di
omicidi e di rapine politicamente motivati" (1)
***
1944.
"Il Ministro inglese per il Medioriente, Lord Moyne, viene assassinato
da due membri del gruppo Stern, al Cairo. Sempre nello stesso anno il
gruppo fuorilegge sionista Irgun Tzeva'i Leumi distrugge numerose
proprietà del governo britannico. Le azioni terroristiche dei gruppi
Stern e Irgun sono state condannate dallo stesso portavoce della
Comunità Ebraica". (1)
***
1946.
"Il 22/7/1946, la campagna condotta delle organizzazioni terroristiche
(sioniste) raggiunse nuovi livelli, con una esplosione che distrusse
un'ala dell'hotel King David di Gerusalemme, che conteneva gli uffici
della Segreteria del governo e il quartier generale britannico,
uccidendo 86
impiegati, arabi ebrei e inglesi, e 5 passanti". (1)
***
1946.
"Altre attività terroristiche (sioniste) includono: il rapimento di un
giudice inglese e di alcuni ufficiali, e l'attentato dinamitardo a un
Club di Ufficiali inglesi a Gerusalemme con grave perdita di vite
umane". (1)
***
"Menachem Begin (futuro premier israeliano) fu definito dagli inglesi un
"leader terrorista" per aver fatto esplodere l'hotel King David a
Gerusalemme, che a quel tempo venne considerato uno dei peggiori atti
terroristici del secolo." (1bis)
***
Un altro documento ufficiale britannico del 1946 dichiara:
"Il Governo di Sua Maestà britannica e' arrivato alle seguenti
conclusioni: che il gruppo (sionista) Haganah e il suo associato Palmach
lavorano sotto il controllo politico dei membri della Agenzia Ebraica; e
che essi sono responsabili di sabotaggi e di violenze..." (2)
***
"Questa campagna terroristica contro gli arabi palestinesi e contro gli
inglesi raggiunse tali proporzioni che Churchill, un forte sostenitore
dei sionisti e a quel tempo Primo Ministro inglese, dichiarò alla Camera
dei Comuni: "Se i nostri sogni per il sionismo devono finire nel fumo
delle pistole degli assassini e se i nostri sforzi per il futuro del
sionismo devono produrre un nuovo gruppo di delinquenti degni della
Germania nazista, molti come me dovranno riconsiderare le posizioni
tenute così a lungo". (3)
*ALCUNI COMMENTI STORICI SU QUESTO PERIODO.
*
"Il grande umanista sionista Ahad Ha'am lanciò un allarme contro la
violazione dei diritti dei palestinesi (da parte dei sionisti): 'E cosa
sta facendo la nostra gente in Palestina? Erano servi nelle terre della
Diaspora e d'improvviso si trovano con una libertà senza limiti, e
questo cambiamento ha risvegliato in loro un'inclinazione al despotismo.
Essi trattano gli arabi con ostilità e crudeltà, gli negano i diritti,
li offendono senza motivo, e persino si vantano di questi atti. E
nessuno fra di noi si oppone a queste tendenze ignobili e pericolose" (4)
***
Dichiarazione di Lord Sydenham alla Camera dei Lord di Londra sul
Mandato britannico in Palestina (1922):
"Il danno prodotto dall'aver riversato una popolazione aliena (i
sionisti immigrati in Palestina) su una terra araba forse non si
riparerà mai più...Ciò che abbiamo fatto, facendo concessioni non agli
ebrei ma ad un gruppo di estremisti sionisti, è stato di aprire una
ferita in Medioriente, e nessuno può predire quanto essa si allargherà". (5)
***
Dichiarazione della Commissione Shaw del governo inglese, a proposito
delle violenze fra arabi e sionisti nel 1929:
"...prima della Grande Guerra (1915-18) gli arabi e gli ebrei vivevano
fianco a fianco, se non in amicizia, almeno con tolleranza... negli 80
anni precedenti (alla Grande Guerra) non ci sono memorie di scontri
violenti (come quelli iniziati nel 1920)." (6)
***
"L'espansione territoriale (sionista) attraverso l'uso della forza
produsse un grande esodo di rifugiati (palestinesi) dalle zone degli
scontri. I palestinesi sostengono che questa era un politica precisa che
mirava all'espulsione degli arabi per far posto agli immigrati
(sionisti) e citano, fra le altre, le dichiarazioni del leader sionista
Theodor Herzl":
"Tenteremo di sospingere la popolazione (palestinese) in miseria oltre
le frontiere procurandogli impieghi nelle nazioni di transito, mentre
gli negheremo qualsiasi lavoro sulla nostra terra... Sia il processo di
espropriazione che l'espulsione dei poveri (palestinesi) devono essere
condotti con discrezione e con attenzione..." (7)
***
Da un documento delle Nazioni Unite:
"La comunità ebraica della Palestina ancora si rifiuta pubblicamente di
aiutare l'Amministrazione (ONU) a reprimere il Terrorismo (sionista), e
cita come ragione il fatto che le politiche dell'Amministrazione
sarebbero contrarie agli interessi ebraici." (8)
*IL TERRORISMO SIONISTA-ISRAELIANO:
*La seconda fase, dal 1947 al 1977, attraverso la nascita dello Stato di
Israele.
"Uno dei più scabrosi atti di Terrorismo (sionista) contro la
popolazione civile (palestinese) si registra, secondo fonti palestinesi
ma anche secondo altre fonti, nell'aprile 1948 a Deir Yassin, un
villaggio palestinese vicino a Gerusalemme. Un ex governatore militare
israeliano di Gerusalemme scrive in proposito":
"Il 9 aprile abbiamo subito una sconfitta morale, quando le due gang
Stern ed Etzel (sionisti) lanciarono un attacco immotivato contro il
villaggio di Deir Yassin... Si trattava di un villaggio pacifico, che
non aveva aiutato le truppe arabe di oltre frontiera e che non aveva mai
attaccato le zone ebraiche. Le gang (sioniste) lo avevano scelto solo
per ragioni politiche. Si e' trattato di un atto di puro Terrorismo...
Alle donne e ai bambini non fu dato tempo di fuggire... e molti di loro
furono fra le 254 vittime assassinate, secondo l'Alto Comitato Arabo...
Quell'evento fu un disastro in tutti i sensi... (le gang) si
guadagnarono la condanna della maggioranza degli ebrei di Gerusalemme". (9)
***
Alcuni leader sionisti negarono la strage di Deir Yassin, ma anche nella
negazione ammisero esplicitamente di aver usato l'arma del Terrorismo
psicologico, che non e' meno letale. Scrisse Menachem Begin (futuro
premier di Israele):
"Il panico travolse gli arabi nella Terra di Israele e iniziarono a
fuggire in preda al terrore. Non ciò che accadde a Deir Yassin, ma ciò
che fu inventato su Deir Yassin ci aiutò a vincere...in particolare
nella conquista di Haifa, dove le forze ebraiche avanzarono come un
coltello nel burro mentre gli arabi fuggivano nel panico gridando 'Deir
Yassin!'." (10)
***
Menachem Begin fu però ritenuto uno dei responsabili della strage di
Deir Yassin:
"Il 9 aprile un'atrocità di enormi proporzioni fu perpetrata a Deir
Yassin... furono massacrate 254 persone da membri della gang di Menachem
Begin. Alcuni uomini del villaggio furono trascinati attraverso
Gerusalemme prima di essere uccisi." (11)
***
"Quante atrocità furono commesse (dai sionisti) forse non si saprà mai,
ma furono sufficienti a spingere l'allora Ministro israeliano
dell'agricoltura, Aharon Cizling, ad affermare: 'Adesso anche gli ebrei
si sono comportati come nazisti e tutta la mia anima ne è
scossa...Ovviamente dobbiamo nascondere al pubblico questi fatti...Ma
devono essere indagati". (12)
***
1948. "Folke Bernadotte fu nominato mediatore (in Palestina)
dall'Assemblea Generale dell'ONU...ma prima che l'ONU potesse
considerare le sue osservazioni fu assassinato dalla gang (sionista)
Stern, una delle tante organizzazioni terroristiche le cui azioni erano
diventate più spudorate dalla fine del Mandato (britannico). Il rapporto
delle Nazioni Unite sull'assassinio disse che il governo provvisorio di
Israele doveva assumersi la piena responsabilità di queste uccisioni...
Il Consiglio di Sicurezza dell'ONU chiese al governo di Israele di
indagare e di presentare un rapporto, ma nessun rapporto fu mai
presentato...Gli assassini di Bernadotte vestivano uniformi
dell'esercito israeliano." (12 bis)
***
Dalla proclamazione dello Stato di Israele (14/05/1948) e durante il
trentennio successivo il Terrorismo israeliano nei territori occupati si
esprime in una miriade di atti criminosi, in particolare rivolti alla
popolazione palestinese dei territori occupati, al punto da richiedere
nel 1977 l'intervento ufficiale e indignato dell'ONU con una risoluzione
di condanna che parla chiaro: "L'Assemblea Generale ha ripetutamente
votato risoluzioni che criticano le azioni di Israele nei territori
occupati. La risoluzione votata nel 1977, che riflette i toni di quelle
precedenti, dichiara che l'Assemblea": 'Condanna le seguenti politiche e
pratiche israeliane: a)... b)... c) L'evacuazione, deportazione,
espulsione, e trasferimento degli abitanti arabi dei territori occupati
e la negazione del loro diritto di ritorno
- d) L'espropriazione e confisca delle proprietà arabe nei territori
occupati
- e) La distruzione e demolizione delle case (arabe) - f) Gli arresti di
massa e i maltrattamenti della popolazione araba
- g) I maltrattamenti e le torture dei detenuti (arabi)...''(La
Commissione dell'ONU per i Diritti Umani) deplora ancora una volta le
continue violazioni da parte di Israele delle norme della legalità
internazionale nei territori arabi occupati... in particolare le gravi
violazioni di Israele della Convenzione di Ginevra per la Protezione dei
Civili in stato di guerra, che sono considerate crimini di guerra e un
affronto all'umanità.' (13)
*IL TERRORISMO ISRAELIANO:
*La terza fase, dal 1977 al 1988.
Israele, col pretesto di combattere il Terrorismo palestinese, bombarda
e attacca il sud del Libano dal 1973 al 1978, causando enormi sofferenze
fra i civili e la fuga verso Beirut di centinaia di profughi shiiti.
(14) Poi, nel 1978, alcuni terroristi palestinesi provenienti dal Libano
meridionale si infiltrano in Israele e massacrano trentasette turisti
israeliani su una spiaggia di Haifa. In reazione a questo crimine
Israele invade il sud del Libano, causando circa 2000 morti, la
maggioranza civili. (15) Di nuovo il Consiglio di Sicurezza dell'ONU
condanna l'invasione con la risoluzione 425, e tenta di separare i
belligeranti con un contingente di caschi blu ONU (UNIFIL). L'UNIFIL
però dovrà fare i conti con la presenza nell'area libanese sotto
occupazione israeliana delle spietate milizie mercenarie della South
Lebanese Army, che erano interamente sotto il controllo di Israele e che
per conto di Israele conducevano azioni militari e ogni sorta di atto
terroristico, come quello qui descritto:
"I soldati irlandesi (dell'UNIFIL) Derek Smallhorn, Thomas Barrett e
John O'Mahony stavano scortando due osservatori dell'ONU all'interno
della zona di Haddad (leader della South Lebanese Army). Caddero in una
imboscata di miliziani cristiani e furono portati a Bent Jbail, dove
O'Mahony riuscì a fuggire... Smallhorn e Barrett furono visti da un
osservatore americano dell'ONU mentre, terrorizzati, venivano sospinti
su un'auto... un'ora più tardi venivano assassinati con un singolo colpo
alla nuca... Gli Israeliani, che controllavano la zona, negarono di
essere al corrente delle uccisioni... Ma ciò che infuriò gli ufficiali
del 46esimo Battaglione irlandese (dell'UNIFIL) fu che ricevettero
informazioni riservate secondo cui un agente dello Shin Bet (servizi
segreti israeliani) era presente all'assassinio di Smallhorn e
Barrett... il suo nome in codice era Abu Shawki... Una indagine dell'ONU
identificò gli assassini... Ma Israele, che si definisce il cacciatore
di 'Terroristi', non volle consegnarli, e non li condannò come
'Terroristi'; al contrario, li aiutò a lasciare il Libano, attraverso
Israele, e a stabilirsi a Detroit (Usa)". (16)
***
Nel 1982 Israele invade il Libano; il ministro della difesa di allora è
Ariel Sharon (futuro premier). Uno dei più atroci crimini di guerra (e
atto di Terrorismo) degli ultimi 50 anni accade proprio sotto gli occhi
e con la connivenza piena delle truppe israeliane. (17) Parliamo del
massacro di Sabra e Chatila, i cui esecutori materiali furono le milizie
falangiste libanesi sotto il pieno controllo di Israele. (17)
"Il 15 settembre 1982 Bashir Gemayel, presidente del Libano, fu
assassinato... Lo stesso giorno le forze israeliane avanzarono su Beirut
ovest. Il 16 di settembre gli israeliani arrivarono a controllare quasi
tutta Beirut ovest e circondarono i campi profughi palestinesi. Il
giorno seguente il Consiglio di Sicurezza dell'ONU condannò la mossa di
Israele con la risoluzione 520... IL 17 settembre giunse notizia che
gruppi armati erano entrati nel campo profughi di Sabra e Chatila di
Beirut ovest e ne stavano massacrando la popolazione civile. Il 18
settembre fu confermato che una strage immane era stata compiuta.
Centinaia di cadaveri di uomini donne e bambini furono scoperti, alcuni
mutilati, altri apparentemente uccisi mentre tentavano di fuggire; molte
case erano state fatte saltare in aria con dentro gli occupanti." (18)
***
Le responsabilità israeliane per quel massacro sono documentate oltre
ogni dubbio. La commissione di inchiesta dello stesso governo
israeliano, la Commissione Kahan, nel suo rapporto dell'8 febbraio 1983
dichiara:"Menachem Begin (allora premier di Israele) fu responsabile di
non aver esercitato una maggior influenza e consapevolezza nella
questione dell'introduzione dei falangisti nei campi (profughi). Ariel
Sharon (Min. Difesa di Isr.) fu responsabile di aver ignorato il
pericolo di strage e di vendetta quando diede il permesso ai falangisti
di entrare nei campi (profughi), ed è anche responsabile di non aver
agito per impedire la strage... la nostra conclusione e' che il Ministro
della Difesa è personalmente responsabile. Il Capo di Stato Maggiore
(israeliano) Eitan non diede i giusti ordini per prevenire il massacro.
La Commissione chiede che il Ministro della Difesa rassegni le sue
dimissioni." (19)
***
L'invasione israeliana del Libano nel 1982 fu approvata dagli Stati
Uniti (20), e costò la vita a circa 17.000 civili innocenti. (21)
***
Fra i crimini terroristici e di guerra dello Stato di Israele vi è anche
la continua violazione di quasi tutte le fondamentali norme della
legalità internazionale. Le seguenti parole esprimono una condanna
agghiacciante della condotta di Israele nei territori occupati
attraverso tutti gli anni '80:
"In particolare, le politiche (di Israele) e le sue azioni nei territori
occupati continuano a costituire violazioni evidenti di una serie di
precise norme di legalità internazionale. Queste norme sono: la Carta
delle Nazioni Unite - la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani - la
Convenzione di Ginevra per la Protezione dei Civili in stato di guerra
del 12 agosto 1949 - la Convenzione di Ginevra per la Protezione dei
Prigionieri di guerra del 12 agosto 1949... Le politiche di
deportazione, le torture dei detenuti, gli arresti di massa, la
demolizione delle case (palestinesi), i pestaggi arbitrari e gli omicidi
di persone innocenti - fra cui bambini donne e anziani - oltre alle
umiliazioni inflitte ai palestinesi nella loro vita quotidiana, sono
state sistematicamente applicate dalle autorità israeliane nei territori
occupati. Tutto ciò è stato aggravato dalla crescente violenza dei
coloni (ebrei) armati contro la popolazione palestinese disarmata." (22)
***
Il Comitato Internazionale della Croce Rossa lancia le stesse accuse a
Israele, aggiungendovi la condanna dell'odiosa pratica delle truppe
israeliane di espellere i civili palestinesi dalle loro abitazioni e di
murarne le entrate, nonché la pratica di confiscare arbitrariamente le
loro terre e dichiararle proprietà di Israele. (23)
***
Le condanne internazionali di Israele si susseguono in un coro continuo,
ma Israele le ignora totalmente. Come già nel 1977, nel 1985 di nuovo la
Commissione dell'ONU per i Diritti Umani vota una risoluzione (1985/1A)
di forte condanna in cui si legge: "...Israele si rifiuta di permettere
al Comitato Speciale di avere accesso ai territori occupati... la
Commissione conferma la sua dichiarazione secondo cui le violazioni
israeliane della Quarta Convenzione di Ginevra sono crimini di guerra e
un insulto
all'umanità." (24)
***
Nel 1988, in piena Intifada (sollevazione) palestinese, la Commissione
dell'ONU per i Diritti Umani vota una risoluzione che denuncia ancora il
Terrorismo di Israele: "Nella risoluzione 1988/1A, la Commissione ripete
la sua condanna delle politiche israeliane di violenza nei territori
occupati, dove vengono spezzate le ossa ai bambini, alle donne e agli
uomini, e dove le donne abortiscono a causa dei pestaggi. (La
Commissione) condanna altre pratiche violente e sistematiche di Israele,
fra cui le uccisioni, i ferimenti, gli arresti e le torture... e i
rapimenti di bambini palestinesi." (25)
***
"Nel corso dell'anno (1988) Israele continuò a reprimere i palestinesi
nei territori occupati... culminando con l'assassinio a Tunisi, commesso
da un commando israeliano il 16 aprile, di Khalil al-Wazir, vice
comandante in capo delle forze palestinesi e membro del Comitato
centrale dell'OLP... Il 25 aprile il Consiglio di Sicurezza dell'ONU
adottò la risoluzione 611... in cui si condanna Israele per
l'aggressione contro la sovranità e l'integrità territoriale della
Tunisia, in violazione flagrante della Carta delle Nazioni Unite, della
legalità internazionale e delle norme di condotta." (26)
***
"L'assassinio di Khalil al-Wazir... corrispondeva perfettamente alla
definizione del Dipartimento di Stato americano di cosa sia il
'Terrorismo internazionale', ma nessun dipartimento del governo USA
suggerì che Israele fosse colpevole di Terrorismo." (27)
*ISRAELE E L'USO DELLA TORTURA.
*
Come si e' già visto, nei rapporti della Commissione dell'ONU per i
Diritti Umani si accusa spesso Israele di praticare la tortura, che è
uno strumento di Terrore universalmente condannato. Lo Stato di Israele
non solo pratica la tortura, ma è persino arrivato a legalizzarla, unica
fra le democrazie mondiali. Lo afferma Amnesty International:
"Lo Stato di Israele ha a tutti gli effetti legalizzato la tortura,
nonostante sia un firmatario della Convenzione Contro la Tortura
(dell'ONU). Israele ha fatto questo in tre modi: primo, l'uso da parte
dello Shin Bet (Servizio di Sicurezza) di 'quantitativi moderati di
pressioni fisiche (sui detenuti) fu permesso dal rapporto della
Commissione Landau nel 1987 e approvato dal governo... secondo,
dall'ottobre 1994 il Comitato Ministeriale di Controllo dello Shin Bet,
organo del governo di Israele, ha rinnovato il diritto di praticare (sui
detenuti) un uso ancor maggiore della forza fisica... e terzo, nel 1996
la Suprema Corte di Israele ha emesso una sentenza che permette a
Israele di continuare nell'uso della forza fisica contro specifici
detenuti." (28)
***
B'Tselem, forse la più autorevole organizzazione per i Diritti Umani
d'Israele, scrive:
"Nel 1995 un detenuto palestinese è morto a causa degli 'strattonamenti'
(sotto interrogatorio). Il Primo Ministro di allora, Yitzhak Rabin,
affermò in quella occasione che quel metodo di pressione fisica era
stato usato contro 8.OOO detenuti... Neppure la morte di quel detenuto
convinse il governo a proibire quei metodi brutali durante gli
interrogatori." (29)
***
"Esiste una montagna di prove sull'uso israeliano della tortura.
Chiunque ne dubiti dovrebbe chiedere di avere accesso al 'Complesso
Russo' dei servizi segreti israeliani a Gerusalemme, oppure ai
prigionieri della prigione di Khiam, nella (ex) zona occupata da Israele
nel sud del Libano." (30)
*ISRAELE E GLI OMICIDI POLITICI, LE DEMOLIZIONI, IL TERRORISMO MILITARE,
FINO AI NOSTRI GIORNI.
*
Lo Stato di Israele ha legittimizzato la pratica di ammazzare presunti o
sospetti "terroristi" senza neppure arrestarli, senza dunque sottoporli
ad alcun procedimento legale, senza diritto di difesa o di appello.
Semplicemente li ammazza. Scrive Amnesty International:
"L'uso degli omicidi politici. Israele non solo ha praticato la condanna
a morte extragiudiziale per trent'anni, ma ha anche ufficialmente
approvato questa pratica. Dal 9 dicembre 1987 al 13 settembre 1993 circa
1.070 civili palestinesi sono stati uccisi dalle forze di sicurezza
israeliane nei territori occupati... il tentato omicidio di Khaled
Mesh'al ad Amman e' una flagrante violazione del diritto alla vita... ma
il rapporto della commissione di inchiesta del governo israeliano (su
questo evento) e' scioccante nel suo disprezzo per la legalità...
Continua a esserci una impunità quasi totale per gli omicidi
extragiudiziali inflitti ai palestinesi da parte delle forze di
sicurezza israeliane. Le forze di sicurezza israeliane che praticano la
condanna a morte extragiudiziale non portano prove di colpevolezza
(delle vittime), ne' concedono il diritto di difesa." (31)
***
Questo è l'amaro commento su queste pratiche dell'organizzazione
israeliana per i Diritti Umani B'Tselem:"Gli omicidi sono stati parte
integrante delle politiche di sicurezza israeliane per molti anni.
Israele e' l'unica nazione democratica che considera legittime queste
pratiche." (32)
***
Abbiamo già parlato della distruzione arbitraria di abitazioni civili
palestinesi da parte delle forze di sicurezza israeliane nei territori
occupati. Questo crimine e' continuato fino ai giorni nostri, al punto
che Amnesty International nel 1999 ha pubblicato un rapporto dove la
durezza della condanna espressa e' marcatamente superiore al passato:
"Dal 1967, anno dell'occupazione israeliana della Cisgiordania, di
Gerusalemme est e di Gaza, migliaia di case palestinesi sono state
distrutte... si tratta di abitazioni ammobiliate, occupate sovente da
più famiglie con molti bambini, cui spesso vengono dati solo 15 minuti
per raccogliere le proprie cose e andarsene. Ma la politica di Israele
e' basata sulla discriminazione. I palestinesi vengono colpiti per
nessun'altra ragione a parte il fatto di essere palestinesi. Nel fare
ciò gli Israeliani hanno violato la Quarta Convenzione di Ginevra." (33)
***
"Nell'ambito dell'operazione militare israeliana denominata "Grapes of
Wrath", l'esercito di Israele ha attaccato la sede ONU di Qana con la
morte di 102 civili." (34)
***
Una dei più gravi atti terroristici israeliani, in violazione di ogni
norma morale e di legalità internazionale, e' l'indiscriminato attacco
armato agli operatori medici e paramedici che vanno in soccorso ai
civili e ai militari palestinesi feriti o uccisi durante gli scontri.
Questa ignobile pratica e' documentata oltre ogni dubbio:"Le Forze di
Difesa israeliane hanno sparato sui veicoli che tentavano di raggiungere
gli ospedali, con conseguenti morti e feriti. Medici e personale
paramedico sono stati uccisi da colpi di arma da fuoco (israeliani)
mentre viaggiavano sulle ambulanze, in chiara violazione della legalità
internazionale. (35)
***
"Durante l'operazione "Grapes of Wrath", l'esercito di Israele, secondo
il nostro rapporto, ha attaccato un'ambulanza che trasportava civili,
uccidendone sei." (36)
***
"E' stata mostrata in televisione la morte di Muhammad al-Dura, di 12
anni (palestinese), colpito a morte all'incrocio Netzarim il 30
settembre a Gaza, mentre il padre tentava di proteggerlo. L'ambulanza
che e' corsa a soccorrere Muhammad al-Dura e suo padre fu bersagliata di
colpi d'arma da fuoco e l'autista fu ucciso." (37)
***
Anche la Croce Rossa Internazionale e' duramente intervenuta nel
condannare questi atti di terrorismo militare:
"Il 2 aprile 2002 Il Comitato Internazionale delle Croce Rossa
'...urgentemente e solennemente fa appello a tutti coloro che fanno uso
di armi di rispettare la Quarta Convenzione di Ginevra relativa alla
Protezione dei Civili in stato di Guerra." (38)
***
La negazione di soccorso medico urgente alla popolazione palestinese da
parte dell'esercito di Israele non si limita all'attacco alle ambulanze
in situazioni di conflitto. Ai posti di blocco israeliani, disseminati
su tutti i territori occupati, avvengono fatti gravi. La denuncia e'
sempre di Amnesty International:
"Altri ostacoli sono stati messi al diritto dei pazienti palestinesi di
recarsi in ospedale, con ritardi ai posti di blocco o con il rifiuto di
passare imposto dai soldati israeliani... secondo B'Tselem (forse la più
autorevole organizzazione per i Diritti Umani d'Israele) ciò ha prodotto
dei decessi. La Quarta Convenzione di Ginevra relativa alla Protezione
dei Civili in stato di Guerra e' stata continuamente violata
dall'esercito di Israele." (39)
***
"Almeno 29 sono stati i decessi in seguito al rifiuto (da parte dei
soldati israeliani ai posti di blocco) di concedere il passaggio verso i
centri medici, o a causa dei ritardi... ci sono stati diversi casi di
parto ai posti di blocco." (39 bis)
*GLI ULTIMI GRAVI SVILUPPI NEI TERRITORI OCCUPATI. ISRAELE DI NUOVO
SOTTO ACCUSA PER GRAVI VIOLAZIONI E PER TERRORISMO MILITARE.*
A conclusione di questa inquietante cronologia di eventi, che dimostra
ampiamente l'uso israeliano, sia come Stato che come individui, del
Terrorismo, proponiamo alcuni spezzoni relativi agli ultimi tragici
sviluppi nei territori occupati. Sono tratti anche dai media
internazionali e non pretendono di dare un quadro completo delle
presunte atrocità commesse da Israele in questi giorni, per due motivi:
perché non sono state ancora indagate ufficialmente e perché l'offensiva
israeliana e' ancora in corso.
Commenti sui fatti di questi giorni (aprile 2002)
"In ogni caso, le Forze di Difesa israeliane hanno agito come se il loro
principale scopo fosse quello di punire tutti i palestinesi. Le Forze di
Difesa israeliane hanno compiuto atti che non avevano nessuna importanza
militare ovvia; molti di questi, come gli omicidi extragiudiziali, la
distruzione delle case (palestinesi), la detenzione arbitraria (di
palestinesi) e le torture, violano i Diritti Umani internazionalmente
sanciti e la legalità internazionale... L'esercito di Israele, oltre a
uccidere i palestinesi armati, ha anche colpito e ucciso medici e
giornalisti, ha sparato alla cieca sulle case e sulla gente per la
strada... I delegati di Amnesty International che dal 13 al 21 di marzo
hanno visitato i territori occupati hanno visto una scia di
devastazione... Le Forze di Difesa israeliane hanno deliberatamente
tagliato l'elettricità, l'acqua, i telefoni, lasciando isolate intere
aree per almeno 9 giorni. Hanno negato l'accesso alle agenzie umanitarie
dell'ONU che volevano portare soccorso, e persino ai diplomatici che
volevano rendersi conto dell'accaduto... Hanno vietato alle ambulanze,
incluse quelle del Comitato Internazionale delle Croce Rossa, di
muoversi, o hanno causato loro ritardi che mettevano in pericolo la vita
dei pazienti. Hanno sparato ai medici che tentavano di aiutare i feriti,
che sono morti dissanguati per le strade." (40)
***
"Scrive Aviv Lavie sul giornale Ha'aretz (israeliano): 'Un viaggio
attraverso i media israeliani mette in mostra un enorme e imbarazzante
vuoto fra quello che ci viene raccontato e quello che invece il mondo
vede, legge e sente. Sui canali televisivi arabi, ma non solo su quelli,
si possono vedere le immagini dei soldati israeliani che invadono gli
ospedali (palestinesi), che distruggono i macchinari medici, che
danneggiano i farmaci, e che rinchiudono i medici lontano dai loro
pazienti.' (41)
***
Zbigniev Brzezinski, ex Consigliere per la Sicurezza Nazionale del
Presidente USA Jimmy Carter, ha detto:
"La realtà e' che i morti palestinesi sono tre volte quelli israeliani,
e fra loro un numero relativamente piccolo erano veramente guerriglieri.
La maggior parte erano civili. Alcune centinaia erano bambini." (42)
***
"Per reprimere la resistenza palestinese, un ufficiale israeliano di
alto rango ha sollecitato l'esercito 'ad analizzare e a far proprie le
lezioni su come l'esercito tedesco combatté nel Ghetto di Varsavia'. A
giudicare dal recente massacro dell'esercito di Israele nella
Cisgiordania - ha colpito le ambulanze e i medici palestinesi, ha ucciso
dei bambini palestinesi "per sport" (scritto da Chris Hedges, New York
Times, ex capo della redazione al Cairo), ha rastrellato, ammanettato e
incappucciato tutti gli uomini palestinesi dai 14 ai 45 anni, cui sono
stati stampati i numeri di riconoscimento sulle braccia, ha torturato
indiscriminatamente, ha negato l'acqua, l'elettricità, il cibo e
l'assistenza medica ai civili palestinesi, ha usato dei palestinesi come
scudi umani e ha abbattuto le loro case con gli abitanti ancora
all'interno - sembra che l'esercito di Israele abbia seguito i
suggerimenti di quell'ufficiale. Ma se gli israeliani non voglio essere
accusati di essere come i nazisti, devono semplicemente smettere di
comportarsi da nazisti." (43)
***
"I palestinesi devono essere colpiti, e provare molto dolore. Dobbiamo
infliggergli delle perdite, delle vittime, così che paghino un prezzo
pesante." (dichiarazione dell'attuale Primo Ministro di Israele, Ariel
Sharon, a una conferenza stampa del 5 marzo 2002.)
*Bibliografia.
*1. ONU: La questione palestinese. British Government, The political
history of Palestine (Memorandum to the United Nations Special Committee
on Palestine, Jerusalem 1947, p.30)
1 bis. Robert Fisk, "Pity the Nation", Oxford University Press, 1990, p. 280
2. ONU: La questione palestinese. British Government, Palestine:
Statement relating to acts of violence, Cmd. 6873 (1946), p.3
3. ONU: La questione palestinese. British Government, survey of
Palestine, vol. 1, p.73
4. ONU: La questione palestinese. Kohn, Hans, "Ahad Ha'am: Nationalists
with a difference" in Smith, Gary (ed.): Zionism: the Dream and the
Reality (New York, Harper and Row, 1974), pp. 31-32
5. ONU: La questione palestinese. British Government, Hansard's reports,
House of Lords, 21 june 1922, p. 1025
6. ONU: La questione palestinese. Report of the Commission on the
Palestine Disturbances of august 1929, Cmd.3530 (1930), p.150
7. ONU: La questione palestinese. Herzl, Theodore, "The complete
diaries" (N.Y. Herzl Press, 1969) vol. I, p.88
8. ONU: La questione palestinese. Official records of the General
Assembly, Second Session, Supplement No. 11, document A/364, vol. II, p.28
9. ONU: La questione palestinese. Joseph, Dov, "The Faithful City" (N.Y.
Simon & Schuster, 1960), pp. 71-72
10. ONU: La questione palestinese. Begin, op. cit., pp. 164-165
11. David McDowall, "Palestine and Israel", I.B. Tauris & Co Ltd, 1989,
p.194
12. David McDowall, "Palestine and Israel", I.B. Tauris & Co Ltd, 1989,
p.195
12 bis. ONU: La questione palestinese. Official records of the Security
Council, Third Year, Supplement for October 1948, pp. 4-9, documents S/1018
13. ONU: La questione palestinese. General Assembly resolutions 32/91 C
of 13 december 1977 & Commission on Human Rights resolution 1 (XXXIII)
of 15
february 1977
14. David McDowall, "Palestine and Israel", I.B. Tauris & Co Ltd, 1989,
p. 33
15. & 16 Robert Fisk, "Pity the Nation", Oxford University Press, 1990,
p. 123 & p.p. 151-152
17. Rapporto della Commissione d'Inchiesta Kahan sugli eventi nei campi
profughi di Beirut (8 febbraio 1983)
18. The Origins and Evolution of the Palestine Problem, United Nations,
N.Y. 1990
19. Rapporto della Commissione d'Inchiesta Kahan sugli eventi nei campi
profughi di Beirut (8 febbraio 1983)
20. Ze'ev Schiff, "Green Light, Lebanon" Foreign Policy, Spring 1983
21. Robert Fisk, "The Awesome Cruelty of a Doomed People", The
Independent, 12/09/2001, p.6
22. ONU: La questione palestinese. Report of the Special Committee to
Investigate Israeli practices affecting Human Rights of the population
of the Occupied Territories (A/43/694), paras.499 and 619
23. ICRC Annual Reports: 1984, pp. 66-68; 1985, pp. 72-73; 1986, pp.
71-72; and 1987, pp. 83-85
24. ONU: La questione palestinese. 41esima Sessione a Ginevra della
Commissione ONU per i Diritti Umani, febbraio 1985
25. ONU: La questione palestinese. Commissione ONU per i Diritti Umani,
rapporto alla 44esima Sessione, marzo 1988
26. Consiglio di Sicurezza dell'ONU, 21-25 aprile 1988, risol. 611
27. Robert Fisk, "Pity the Nation", Oxford University Press, 1990, p. 441
28. Amnesty International Reports, London. 53rd UN Commission on Human
Rights (1997): Statements and press releases by AI
29. B'Tselem, Israel, "Legitimizing Torture", Special Report,January 1997
30. Robert Fisk, "Pity the Nation", Oxford University Press, 1990, p. 403
31. 54th UN Commission on Human Rights (1998): Statements and Press
Releases issued by Amnesty International. ISRAEL AND THE OCCUPIED
TERRITORIES State assassinations and other unlawful killings 02/2001
32. Israeli Assassination Policy : extra-judicial executions. Written by
Yael Stein, B'Tselem, Israel
33. Amnesty International Reports, London. AI 12/1999 ISRAEL AND THE
OCCUPIED TERRITORIES "Demolition and Dispossession"
34. Amnesty International Reports, London. AI 1996-2002
35. Amnesty International Reports, London. ISRAEL/OCCUPIED TERRITORIES
03/2002, "Attacks on health personnel and disrupted health care"
36. Amnesty International Reports, London. AI 1996-2002
37. Amnesty International Reports, London. 11/2000 MEDICAL LETTER
WRITING ACTION, "Killing and disrupted helth care in the context of the
palestinian uprising"
38. Amnesty International Reports, London. MEDICAL LETTER WRITING
ACTION, "Update on attacks on health personnel and disrupted health
care", ISRAEL/OCCUPIED TERRITORIES/PALESTINIAN AUTHORITY
39. Amnesty International Reports, London. ISRAEL/OCCUPIED TERRITORIES
03/2002, "Attacks on health personnel and disrupted health care"
39 bis. Marton R., Weingarten M. Response from Physicians for Human
Rights-Israel
40. Amnesty International Reports, London. ISRAEL AND THE OCCUPIED
TERRITORIES, "The heavy price of Israeli incursions", 12/04/2002
41. Alexander Cockburn, "Sharon's wars", American Journal, 09/04/2002
42. Zbigniev Brzezinski, intervistato al Lehrer News Hour, PBS, USA
43. Norman G. Finkelstein, "First the Carrot, Then the Stick: behind the
carnage in Palestine", 14/04/2002 & Ha'aretz, 25/01/2002, 01/02/2002
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