[Redditolavoro] fiat sata- operai congelati e maltrattati

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Fri Feb 20 16:49:43 CET 2009


   |    info a cura slai cobas per il sindacato di classe
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 Operai Fiat «congelati» aspettando invano il bus



IL RACCONTO
«Siamo arrivati in paese alle 11 di mattina. È inaudito. Non possiamo essere 
trattati così dalle istituzioni, dimenticati da tutti» Il pullman è rimasto 
intrappolato nella neve all'altezza di Banzi







   . MELFI. Aspettare per ore sotto una pensilina, al freddo e al gelo. 
Sperando che finalmente arrivi qualcuno per riportarti a casa. È quanto 
avvenuto ieri mattina ad un gruppo di lavoratori di Genzano di Lucania.
   L'altra sera avevano sfidato la neve ed il ghiaccio per arrivare 
regolarmente alla Fiat di Melfi, per il turno di notte. Alle 6 del mattino, 
però, l'amara sorpresa: l'auotobus di linea che avrebbe dovuto riportarli a 
casa, nell'area industriale non era proprio arrivato. Era rimasto fermo all'altezza 
di Banzi, intrappolato nella neve. E gli operi del centro bradanico - una 
trentina in tutto - hanno dovuto pazientare per diverso tempo prima di 
riuscire a tornare a casa: alcuni sono arrivati a Genzano con un passaggio, 
molti altri hanno dovuto aspettare un nuovo autobus. Ed hanno messo piede in 
paese soltanto intorno alle 11 di mattina.
   «È inaudito, non possiamo essere trattati così dalle istituzioni, 
dimenticati da tutti», ci dice uno degli operai. «Siamo tornati a casa alle 
11 - aggiunge - dopo aver aspettato per ore al freddo ed aver lavorato per 
tutta la notte. Possibile che basti un po' di neve per bloccare un'in - tera 
regione?».
   Andrea Anobile, è un altro lavoratore di Genzano. Ieri mattina si era 
alzato regolarmente per andare a lavorare. Insieme ad un amico era montato 
in auto, ma all'altezza di Banzi aveva dovuto fare marcia indietro. Il 
motivo? Erano le 5 del mattino, e i due si erano imbattuti nell'autobus che 
sarebbe dovuto arrivare a San Nicola di Melfi, per accompagnare gli operai 
del primo turno e riprendersi a bordo quelli che avevano appena terminato 
«la notte». «Il pullman era di traverso sulla strada, bloccato dalla neve», 
racconta il giovane operaio.
   «Erano circa le 5 - prosegue - e siamo stati costretti a tornare 
indietro, perché non avevamo percorsi alternativi. Era tutto bloccato. 
Purtroppo - continua Andrea - non è la prima volta che capita una cosa del 
genere. Qui da noi bastano un paio di centimetri di neve per bloccare tutto. 
Come possono ancora esserci - si chiede - questi disservizi? Evidentemente 
il piano antineve non è mai entrato in funzione. Le istituzioni sono 
assenti. E noi siamo costretti a subirne le conseguenze».
   Non è andata meglio, ad altri operai dell'entroterra lucano. A Forenza, 
ad esempio, gli autobus sono arrivati con diverse ore di ritardo. «Siamo di 
fronte ad una situazione - commenta Giuseppe Cillis, segretario regionale 
della Fiom Cgil - veramente intollerabile. Non è possibile che a distanza di 
quindici anni dall'insediamento della Fiat, si continuino a verificare casi 
del genere. I sindaci, il Prefetto e le istituzioni provinciali e regionali 
facciano qualcosa per studiare un apposito piano di intervento». Dello 
stesso tenore, il commento di Marco Roselli, della Fismic, il quale 
sottolinea che «non è accettabile che un po' di neve blocchi un'area 
industriale grande ed importante come quella della Fiat. Sarebbe auspicabile 
una maggiore attenzione da parte delle istituzioni che ci governano».






 


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