[Redditolavoro] comunicato SLLna
CobasSindacatodiClasse
cobasta at libero.it
Sat Feb 7 10:46:53 CET 2009
Sindacato Lavoratori in Lotta - per il sindacato di classe
Corso Garibaldi 46 - Tel:
081.287829 - Fax: 081.5637815
e-mail: sllna at libero.it -
website: HYPERLINK "http://www.sll-na.it" www.sll-na.it
Napoli, 06.02.09
CORRADO GABRIELE CALA LA MASCHERA DA IMBONITORE DEL POPOLO
E SGUINZAGLIA LA POLIZIA CONTRO I LAVORATORI!
Questa mattina un folto gruppo di lavoratori della Recam si è recato al
Centro Direzionale presidiando il palazzo dove sono situati gli uffici dell'Assessorato
al Lavoro della Regione Campania. Una delegazione di RSA del Sindacato
Lavoratori in Lotta- per il sindacato di classe, tra cui diversi membri del
coordinamento generale del sindacato, sono entrati nel palazzo per chiedere
udienza all'Assessore Regionale di Rifondazione Comunista, Corrado Gabriele,
ed ottenere così risposte alle domande che con insistenza da mesi si
rincorrono circa non solo gli stipendi di febbraio ma il futuro di oltre
400 famiglie. Ma chiedendo di essere ricevuti dall'Assessore, l'unica
risposta ottenuta è stata "L'Assessore non c'è". A questo punto i nostri
compagni hanno deciso di entrare nell'ufficio dell'Assessore e di
aspettarlo lì, ma i soli ad arrivare celermente sono stati gli sbirri. Prima
due agenti del commissariato hanno minacciato i compagni e i lavoratori per
mandarli via subito, poi a seguito dell'ostinazione dei nostri compagni
venti poliziotti in tenuta anti sommossa sono entrati nel palazzo con fare
terroristico, seminando il panico tra gli impiegati della Regione, hanno
aggredito e picchiato i nostri compagni e tra loro una compagna è svenuta.
Intanto fuori del palazzo altre tre camionette di polizia seguite da varie
volanti si aggiungevano alle due precedenti e scendevano altri poliziotti
abbardati di scudi e manganelli per fare meglio la guerra con i lavoratori
presenti al presidio. Una volta circuiti i delegati sindacali e costretti
con la forza ad uscire dal palazzo ci sono stati attimi di tensione tra i
lavoratori, che volevano difendere i propri delegati sindacali e la polizia,
che li aveva tratti in arresto. Quindi la DIGOS ha "mediato" denunciandone
"solo" 8 per lesione, devastazione e resistenza a pubblico ufficiale.
Insomma dopo la vile aggressione di ieri agli operai della Fiat di
Pomigliano D'Arco, oggi il governo e la questura hanno "concertato" un altro
sodalizio!
Questo è il bollettino di un'altra giornata di guerra non dichiarata, una
guerra che diventa sempre più aspra nel caso specifico dei Recam e in
particolare contro il Sindacato Lavoratori in Lotta da sempre principale
promotore della lotta dei lavoratori di questo settore.
Oggi abbiamo avuto la concreta dimostrazione che:
Tra la Banda Berlusconi, un manipolo di fascisti mafiosi e speculatori, e il
circo Bassolino non ci sono sostanziali differenze: entrambi gli
schieramenti perseguono gli interessi di intrallazzatori, camorristi e
affaristi di ogni risma a discapito, con ogni mezzo necessario, dei
lavoratori.
I governi del PD in Campania, col sostegno dell'allora PRC, in combutta con
il centro destra, da Forza Italia ad Alleanza Nazionale passando per Verdi e
Italia dei Valori, hanno speculato sulla pelle di milioni di lavoratori e di
cittadini per fare affari loro e i loro amici, legali e illegali. La Recam
fino a qualche mese fa era un'azienda mista (capitale pubblico e gestione
privata), mentre ora è diventata 100x100 un'azienda pubblica regionale. Il
governo Bassolino ha finanziato centinaia e centinaia di euro per questa
azienda che deve occuparsi di monitoraggio ambientale, mentre la sua
"presunta opposizione" di centro destra ha gestito l'affare nei consigli di
amministrazione. Come già in altre occasioni abbiamo ribadito, non è un caso
che proprio dopo il fallimento raggiunto grazie alla gestione di due
amministratori delegati quali il signor Rivellini (attualmente consigliere
regionale di Alleanza Nazionale) e il signor Raccuglia (coordinatore
regionale di Italia Lavoro), gli uffici della Recam siano stati dati alle
fiamme facendo di fatto sparire documenti evidentemente scottanti che una
gestione pubblica avrebbe potuto rischiare di portare alla luce. Ecco chi
sono i veri devastatori!
Corrado Gabriele- Assessore del Partito della Rifondazione Comunista alle
politiche del lavoro della Regione Campania con piena delega della giunta
regionale a "risolvere" il caso Recam- al di là delle belle chiacchiere
sulla democrazia e il popolo che ama fare per imbonirsi ancora qualche
elettore sprovveduto è al carro dei peggiori reazionari e fascisti, nei
fatti non ha esitato a scagliare i cani da guardia della Questura contro dei
lavoratori che volevano interrogarlo circa i loro diritti.
Corrado Gabriele, come Bassolino e Ganapini (Assessore all'ambiente della
Regione Campania), sta comprendo gli interessi di chi ha dato fuoco agli
uffici della Recam per coprire le magagne e le ruberie che si sono consumate
in questi anni e che oggi stanno portando 400 famiglie alla fame.
Corrado Gabriele, come Bassolino e Ganapini, ha escogitato un bel modo per
liquidare la questione Recam nominando tutti "uomini di loro fiducia":
Gabriele ha personalmente nominato un addetto ai rapporti col sindacato,
Elio Barba, anch'egli del PRC che per presentarsi ha detto "se non avessi
fatto il politico, avrei fatto il guappo".ma poco dopo non si è più fatto
vedere; Bassolino e Ganapini hanno provveduto ad individuare i consiglieri
del nuovo consiglio di amministrazione sono il signor Semplice, ex sindaco
di Caivano per il PD, e il signor Gallico, amministratore della
Conai-azienda privata di riciclaggio dei rifiuti, mentre il nuovo
amministratore delegato è Santoro, già noto alla classe operaia del nostro
paese per i suoi precedenti in qualità di "liquidatore" della Montedison e
dell'Italsider!
Corrado Gabriele ha pensato bene di chiamare la Questura per risolvere la
"contraddizione", tra sé e i lavoratori. Infatti i telegiornali di oggi
hanno mostrato le immagini di presunte devastazioni dell'ufficio di Gabriele
ad opera dei lavoratori in protesta, mentre possiamo affermare che è stata
opera della questura per fornire alibi alla loro operazione da polizia
cilena e giustificare coì lo spirito "democratico" di Gabriele. Quest'ultimo
così ha pensato bene di contribuire meglio all'opera di criminalizzazione
del Sindacato Lavoratori in Lotta e della linea di cui il sindacato si fa
portatore: tutto per gli interessi dei lavoratori, nessuna concertazione
nel rispetto di presunti bilanci aziendali, lotta per il rinnovamento del
movimento sindacale in Italia. L'SLL infatti è già sotto processo per aver
difeso e lottato a favore del miglioramento delle condizioni di vita e di
lavoro alla Recam, e su 4 suoi dirigenti pende l'infamante accusa di aver
"estorto" il contratto riconosciuto poi come legittimo per i lavoratori.
Nonostante intimidazioni, pestaggi, denuncie e processi il Sindacato
Lavoratori in Lotta- per il sindacato di classe andrà avanti sulla strada
della lotta per difendere il posto di lavoro e stabilizzarlo
definitivamente. Continueremo a presentarci a testa alta ai processi e
continueremo a smascherare i ladroni e i saccheggiatori dei lavoratori.
Continueremo a dare solidarietà militante a tutti i lavoratori che resistono
all'avanzare della crisi dei padroni e dei loro governi, e a tutti coloro
che lottano per un mondo migliore. Continueremo a lavorare per unire le
forze e cacciare così la Banda Berlusconi e la Banda Bassolino, promuoveremo
la partecipazione allo sciopero del 13 febbraio per promuovere la difesa e l'affermazione
degli interessi dei lavoratori contro la crisi dei padroni e per sviluppare
l'unità d'azione della sinistra sindacale interna ai sindacati di regime e i
sindacati di base.
Continueremo a lavorare nel nostro piccolo per cacciare via i padroni dalle
aziende e dalle istituzioni che gli tengono banco, affinchè sia realizzabile
un governo di Blocco Popolare nelle aziende come nelle istituzioni e anche
nel nostro paese si avvii concretamente un processo di trasformazione del
sistema economico tale che non ci saranno più esuberi né disoccupati o
aziende che chiudono, ma lavoro e diritti per tutti. Continueremo a lottare
per ottenere ciò che ci spetta di diritto e pretendere tutto ciò che ancora
non abbiamo.
Non pagheremo noi la crisi dei padroni!
Nessuna azienda deve essere chiusa!
Nessun lavoratore deve essere licenziato!
Difendiamoci per prendere tutto: una società senza sfruttamento e senza
padroni! I padroni senza lavoratori non possono niente! I lavoratori senza
padroni possono fare tutto e meglio!
Basta con gli avvelenatori, gli speculatori e gli squali. Cacciare il
governo della banda Berlusconi e della Banda Bassolino è possibile! E'
possibile dare una legnata ai banchieri, agli speculatori e ai padroni e
cacciarli dal governo del paese!
Un governo di Blocco Popolare: è la soluzione d'emergenza per far fronte
alla crisi in cui i padroni ci hanno ficcato!
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