[Redditolavoro] storia della Innse e non solo
Vittoria OLIVA
huambos at virgilio.it
Wed Aug 5 17:17:59 CEST 2009
http://www.uto.splinder.com/post/20511316
"I.R.I = Istituto per la Ricostruzione Industriale
ridefiniamola
I.D.I ... = Istituto per la Distruzione Industriale
Nel dopoguerra allargò progressivamente i suoi settori di intervento e fu
l'ente che modernizzò e rilanciò l'economia italiana durante soprattutto gli
anni '50 e '60; nel 1980 l'IRI era un gruppo di circa 1.000 società con più
di 500.000 dipendenti. Per molti anni l'IRI fu la più grande azienda
industriale al di fuori degli Stati Uniti d'America; nel 1992 chiudeva
l'anno con 75.912 miliardi di fatturato ma con 5.182 miliardi di perdite.
Ancora nel 1993 l'IRI si trovava al settimo posto nella classifica delle
maggiori società del mondo per fatturato con 67.5 miliardi di dollari di
vendite.
Trasformato in società per azioni nel 1992, cessò di esistere nel 2002.
La liquidazione
Le poche aziende (Finmeccanica, Fincantieri, Fintecna, Alitalia e RAI)
rimaste in mano all'IRI furono trasferite sotto il diretto controllo del
Tesoro. Nonostante alcune proposte di mantenerlo in vita, trasformandolo in
una non meglio precisata "agenzia per lo sviluppo", il 27 giugno 2000 l'IRI
fu messo in liquidazione e nel 2002 fu incorporato in Fintecna, scomparendo
definitivamente.
*v*
Cose ignobili da far sapere:
la RESISTENZA dei dipendenti dell'INNSE.
Fabbriche, svendite d'imprese IRI, svendita dell'I.R.I. stessa e incentivi
del governo Prodi (ex presidente I.R.I.) per rilanciare imprese già
precedentemente svendute ... dal presidente IRI.
L'epoca Prodi
Nel 1982 il governo affidò la presidenza dell'IRI a Romano Prodi. La nomina
di un economista alla guida dell'IRI costituiva in effetti un segno di
discontinuità rispetto al passato. La ristrutturazione dell'IRI durante la
presidenza Prodi portò a:
la cessione di 29 aziende del gruppo, tra le quali la più grande fu l'Alfa
Romeo, privatizzata nel 1986;
la diminuzione dei dipendenti, grazie alle cessioni ed a numerosi
prepensionamenti, soprattutto nella siderurgia e nei cantieri navali;
la liquidazione di Finsider, Italsider ed Italstat;
lo scambio di alcune aziende tra STET e Finmeccanica;
la tentata vendita della SME al gruppo CIR di Carlo De Benedetti, che venne
fortemente ostacolata dal governo di Bettino Craxi. Fu organizzata una
cordata di imprese, comprendente anche Silvio Berlusconi che avanzarono
un'offerta alternativa per bloccare la vendita. L'offerta non venne poi
onorata per carenze finanziarie, ma intanto la vendita della SME sfumò.
Prodi fu accusato di aver stabilito un prezzo troppo basso (vedi vicenda
SME ). (ndr - vedi Processo SME )
Il risultato fu che nel 1987, per la prima volta da più di un decennio,
l'IRI riportò il bilancio in utile, e di questo Prodi fece sempre un vanto,
anche se a proposito di ciò Enrico Cuccia affermò:
« (Prodi) nel 1988 ha solo imputato a riserve le perdite sulla siderurgia,
perdendo come negli anni precedenti. »
( S.Bocconi, I ricordi di Cuccia. E quella sfiducia sugli italiani, Corriere
della Sera, 12 novembre 2007)
È comunque indubbio che in quegli anni l'IRI aveva per lo meno cessato di
crescere e di allargare il proprio campo di attività, come invece aveva
fatto nel decennio precedente, e per la prima volta i governi cominciarono a
parlare di "privatizzazioni". "
La Innse passò di "mano in mano": dalla Innocenti , quella dei tubi e della
Lambretta fino alle mani giapponesi: Nel febbraio 2006 con l'intervento di
Castelli , osservando la legge Prodi, Silvano Genta se la compra per solo
700mila euro, altro protagonista di questo trasferimento di proprietà
l'assessore al lavoro Bruno Castaldi di rifondazione comunista.
i 153 mano d'opera sopravvissuti a questi passaggi di mano in mano possono
tornare al tornio.
Eh, non ce li vuole tenere Genta al tornio! che lemme lemme si vende i
macchinari , riuscendo a realizzare due milioni e mezzo di euro vendendone
sette, e il rofondarolo Casatti, troppo ingenuo! dice "Solo dopo, troppo
tardi, abbiamo scoperto che era un rottamaio!".
E non solo i rottamai ci sono in questa storia, e questo è il paese dei
palazzinari! in questo caso l'Aedes spa, che è proprietaria dei terreni dove
sorgono i capannoni: le aree le trovi in tutte le storie che fetono,
dall'immondizia, alle baracche dei rom da abbattere!
L'Aedes spa sta alquanto in "crisi" per la..crisi immobiliare; Genta si è
fatto milioni di euro facendo il rottamaio, però deve dei crediti a l'Aedes
per mancato pagamento d'affitto...le "bolle" si intrecciano a tutti i
livelli! che l'Aedes pure lei ha bella "esposizione" con le banche,
azionisti: Intesa San Paolo e Monti dei Paschi e la Fininvest di Berlusconi,
oh ce li trovi tutti!!!
A fine luglio la Consob approva un aumento di capitale di 150milioni di euro
"L'Aedes può ripartire!" finalmente!!!! a spese della Innse e delle tute
blu: all'alba del 2 agosto di questo anno arrivò la polizia per smantellare
l'area dagli "ingombri" di macchinari rimasti e delle tute blu.
Circolano voci che al posto dei capannoni sorgeranno altre cose: un polo
universitario? dei residence? un business park? o la creatività di Fuksas?,
si parla anche della vendita a fondi arabi per risanare i debiti.
Le tute blu stanno sulle gru a fare la loro lotta, coi loro debiti, con il
salario che non fa arrivare a fine mese, coi loro mutui da pagare e le
famiglie da sostenere.
e a chi si fanno i crediti a favore?
a questi:
http://finanza.repubblica.it/News_Dettaglio.aspx?del=20090803&fonte=TLB&codnews=669
Banche: Abi, siglato accordo su credito a favore Pmi - nota
(Teleborsa) - Roma, 3 ago - È stato firmato oggi a Milano l'Avviso comune
tra l'Abi e le altre rappresentanze dell'Osservatorio permanente sui
rapporti banche-imprese, con cui si condividono alcuni impegni a favore
delle Pmi che a causa della crisi registrano difficoltà finanziarie
temporanee. In particolare: una sospensione del pagamento della quota
capitale delle rate di mutuo vantate dalle banche nei confronti delle Pmi e
misure volte al miglioramento della patrimonializzazione delle imprese.
L'Avviso comune individua nello specifico i seguenti interventi:
- operazioni di sospensione per 12 mesi del pagamento della quota capitale
delle rate di mutuo;
- operazioni di sospensione per 12 mesi ovvero per 6 mesi del pagamento
della quota capitale implicita nei canoni di operazioni di leasing
rispettivamente "immobiliare" ovvero "mobiliare";
- operazioni di allungamento a 270 giorni delle scadenze del credito a breve
termine per sostenere le esigenze di cassa, con riferimento alle operazioni
di anticipazione su crediti certi e esigibili;
- un contributo al rafforzamento patrimoniale delle imprese di piccole e
medie dimensioni, prevedendo un apposito finanziamento o altre forme di
intervento per chi realizza processi di rafforzamento patrimoniale.
L'Avviso prevede in particolare che:
- sono ammissibili alla richiesta di sospensiva del pagamento le rate, per
la parte di quota capitale, dei finanziamenti bancari a medio e lungo
termine (mutui) e le operazioni delle operazioni di leasing finanziario in
essere alla data della firma dell'Avviso. Le rate devono essere in scadenza
o già scadute (non pagate o pagate solo parzialmente) da non più di 180
giorni alla data di presentazione della domanda;
- possono effettuare la domanda di sospensione le imprese che alla data del
30 settembre 2008 avevano esclusivamente posizioni classificate dalla banca
"in bonis" e che al momento della presentazione della domanda per
l'attivazione della sospensione o dell'allungamento dell'anticipazione su
crediti non hanno posizioni classificate come "ristrutturate" o "in
sofferenza" ovvero procedure esecutive in corso;
- per le imprese che alla data della presentazione della domanda sono ancora
classificate "in bonis" e che non hanno ritardati pagamenti, la richiesta si
intende ammessa dalla banca che ha aderito all'Avviso, salvo esplicito e
motivato rifiuto;
- la sospensione della quota capitale delle rate determina la traslazione
del piano di ammortamento per periodo analogo. Gli interessi sul capitale
sospeso sono corrisposti alle scadenze originarie.
- le domande potranno essere presentate fino al 30 giugno 2010. L'Avviso ha
validità per le operazioni che presentano caratteristiche pari a quelle
descritte o migliorative per il cliente della banca.
L'accordo non comporta l'applicazione di ulteriori costi per le imprese,
fatti salvi gli interessi calcolati sulla base del contratto originario, né
la richiesta di garanzie aggiuntive.
Abi si è detta particolarmente soddisfatta per il raggiungimento di
un'intesa che va ad aggiungersi a tutte le altre realizzate negli ultimi
mesi con imprese e istituzioni e che serviranno ad affrontare e superare
questo difficile periodo. L'Abi ha confermato la piena disponibilità del
sistema bancario a collaborare nella difficile sfida della ripresa, in un
contesto in cui la recessione lascia prevedere pesanti effetti sugli
andamenti economici del settore. L'Abi ha auspicato, altresì, un intervento
di miglioramento strutturale della tassazione a carico delle banche per
ridurre lo svantaggio competitivo rispetto ai principali concorrenti europei
non appena ciò sarà possibile.
oh tute blu lo fanno per il bene vostro! hanno detto che così tornate al
tornio, dicono......
e ci tornerete con la paga magari dimezzata ma ci tornerete!
vittoria
L'Avamposto degli Incompatibili
www.controappunto.org
http://www.youtube.com/watch?v=TUZPlw7LQMk&feature=related
http://www.youtube.com/watch?v=CUeoPu7bAC4
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