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Mon Apr 27 18:49:38 CEST 2009
Bologna | 27 aprile 2009
Cofferati condannato per comportamento antisindacale. Il sindaco: faremo
reclamo
Condannato per comportamento antisindacale, lui che per anni è stato il
leader del principale sindacato nazionale: la Cgil. Sergio Cofferati,
oggi sindaco di Bologna, si è visto arrivare la brutta notizia a pochi
giorni dalla fine del suo mandato come primo cittadino. Il sindaco, che
ha già comunicato che non si ricandiderà, è stato ritenuto colpevole
circa un esposto dei rappresentanti dei lavoratori del Teatro Comunale
di Bologna, nel suo ruolo di presidente della Fondazione Lirica. A dare
la notizia sono state la Fistel-Cisl e Fisals-Cisal, che hanno convocato
una conferenza stampa.
Secondo l'accusa accolta dal tribunale del lavoro, Cofferati avrebbe
violato il 22 marzo scorso l'articolo 28 dello statuto dei lavoratori,
in occasione della prima delle quattro giornate di sciopero che
impedirono la messa in scena della "Gazza Ladra" al teatro Comunale.
Nell'occasione sulla bacheca del teatro comparve un avviso che i
sindacati hanno giudicato illegittimo. C'era scritto, ricorda
l'avv.Renzo Cristiani che tutela Fisal e Fistel, che nel caso di
sciopero non sarebbero stati pagati nemmeno coloro che allo sciopero non
aderivano. L'avviso fu giudicato come un "atto intimidatorio" dai
sindacati di categoria. Cofferati ha sempre sostenuto che in base allo
statuto il responsabile in questo caso non è il presidente della
Fondazione, ma il sovrintendente, Mario Tutino. E che comunque in
occasione di questi scioperi veniva violato da parte degli scioperanti
uno dei principi cardine di una corretta lotta sindacale: e cioè che al
danno inflitto al datore di lavoro con lo stop alle attività,
corrispondesse un danno dei lavoratori, con la perdita della paga nelle
ore di sciopero. Secondo Cofferati, in alcuni casi, in quel teatro era
sufficiente che una sola categoria di dipendenti, magari gli addetti
alle luci, alcune unità, bloccasse il lavoro di tutti. Col risultato che
il danno era massimo per il teatro, mentre alle altre decine di
dipendenti doveva essere riconosciuto per intero lo stipendio. In questo
modo, aggiunge in sindaco, diventava molto facile scioperare. Secondo il
suo difensore, Mario Jacchia, il ricorso non stava in piedi, perché
quello che fu fatto dal teatro era stato solo un esercizio di trasparenza.
Resta la beffa per lo storico sindacalista che nel 2002 difese
strenuamente lo statuto dei lavoratori, in particolare l'articolo 18,
con la grande manifestazione che vide arrivare al Circo Massimo di Roma
tre milioni di lavoratori. Oggi, a causa dello stesso statuto, Cofferati
è stato condannato dal tribunale del lavoro.
*Cofferati: faremo reclamo*
La Fondazione del Teatro Comunale di Bologna farà reclamo contro il
provvedimento di sospensione urgente emanato nei suoi confronti dal
Tribunale del Lavoro. Lo ha annunciato il sindaco di Bologna e
presidente del teatro Sergio Cofferati, aggiungendo che "chiederemo che
il magistrato si pronunci con una sentenza di primo grado che entri nel
merito del 'tema vero', ovvero se sia giusto o meno applicare
l'art.1.256 del codice civile.
Per Cofferati, infatti, il provvedimento riguarda solamente la
pubblicazione di avvisi nella bacheca del teatro, che è stato giudicato
dal giudice Palladino "comportamento antisindacale", ma non entra nel
merito del loro contenuto, ovvero l'applicazione dell'articolo 1.256 che
prevede, secondo il sindaco, nel caso di una mancata messa in scena
degli spettacoli, la decurtazione dello stipendio per tutti i
lavoratori, compresi chi non ha aderito allo sciopero. Cofferati ha
ribadito che l'affissione "è stata da parte del teatro un gesto di
trasparenza, lealtà e correttezza verso i dipendenti del Comunale",
perché, ha aggiunto, "era la prima volta che veniva applicato
quell'articolo, che invece è da sempre in uso alla Scala di Milano".
http://www.rainews24.rai.it/notizia.asp?newsid=116372
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-(Rapt)-
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