[Redditolavoro] Fw: comunicato NAZIONALE- nuova stesura

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Tue Apr 21 15:08:15 CEST 2009











Comunicato della rete nazionale per la sicurezza sui posti di lavoro

Dopo la Thyssen...oltre la Thyssen...la linea di classe unitaria e di massa
Il metodo della Rete vince la sfida e prosegue il suo cammino.

In 5000 a Taranto (1000 per la questura e parte della stampa e tv locali che
hanno dato grande risalto alla manifestazione) in una forte e spettacolare
manifestazione e in una bella e toccante assemblea finale in piazza.
Un lungo serpentone colorato di bandiere rosse guidato da donne proletarie e
centinaia di scatenatissimi giovani operai dell'Ilva, mai scesi in piazza
prima d'ora così compatti e combattivi convinti dalla linea e dalla prassi
unitaria e intransigente applicata nella costruzione della manifestazione di
Taranto.
E' stata una manifestazione realmente nazionale con lavoratori e
associazioni arrivati da Palermo e da Trento, da Torino e da Taranto,
Marghera, Bologna, Ravenna, Perugia, Molfetta, Roma, Bari e Napoli.
Tutti insieme, operai e lavoratori diverse organizzazioni sindacali,
associazioni di familiari delle vittime del lavoro e centri sociali,
militanti di partiti e organizzazioni e le punte avanzate delle università
in lotta nei mesi scorsi. Una manifestazione difficile da realizzare in una
città del "profondo" sud. Un grande  spinta dal basso in forma totalmente
autorganizzata tra le diverse forme dello sfruttamento che si sono
ricomposte in unica posizione di classe.

Abbiamo anche reso la "questione Riva" una battaglia nazionale. Un padrone
che i compagni di Taranto della nostra rete dello slai cobas per il
sindacato di classe avevano sfidato da tempo quasi in solitudine numeri e
cifre alla mano. Lo slogan "Riva assassino", gridato spontaneamente da
centinaia di tarantini alla manifestazione, fanno capire perchè il padrone
aveva giustamente percepito come un pericolo quella denuncia. Ora bisogna
farne una questione nazionale e di classe piena insieme ai molti comitati di
lotta dei lavoratori, comitati di quartiere e strutture territoriali
ambientaliste presenti alla manifestazione.
Il ponte simbolico tra la Thyssen di Torino e l'Ilva di taranto, che
sembrava impossibile, è divantato sabato 18 aprile realtà in carne e ossa
formato dagli operai che si sono incontrati al di fuori degli accordi o
sostregni del sindacalismo sia confederale che di base colpevolmente
"distratti" su questa mobilitazione dal basso che va avanti da mesi e che
proseguirà il proprio percorso.

Sabato si sono finalmente incontrati in piazza e non in televisione i
familiari di alcune delle più importanti realtà delle morti sul lavoro
(Thyssen, ILVA, Umbria Olii, ecc...). Ma abbiamo anche formalizzato un nesso
pratico e di lotta tra le morti sul lavoro e la lotta contro precarietà,
cassintegrazione, nuova contrattazione nazionale, attacco al diritto di
sciopero e estensione dei diritti ai precari.
La presenza del Sindaco di Taranto è stato un ulteriore successo di questa
manifestazione perchè ha simbolizzato il sostegno della città alla Rete e ha
rappresentato anche un ulteriore sostegno e riconoscimento della battaglia
dei familiari degli operai morti sul lavoro.

Siamo consapevoli che abbiamo vinto solo un'altra battaglia che rappresenta
una tappa di un percorso di lunga durata.
Stiamo costruendo la rete passo dopo passo rispetto una prassi parolaia di
addetti ai lavori e di sole denunce mediatiche su un tema così drammatico e
centrale nella lotta contro il sistema di sfruttamento capitalistico ed i
suoi governi.
Abbiamo dato a tutti, senza alcuna discriminazione e con la massima buona
intenzione, la possibilità di schierarsi e tanti lo hanno fatto con adesioni
massicce andate anche oltre quelle già significative della riuscita
manifestazione del 6 dicembre scorso. Ma soprattutto vogliamo sotolineare
una partecipazione, al di là delle adesioni formali, ancora più combattiva e
solida in una manifestazione in cui tutti si sono sentiti protagonisti e
promotori. Con il metodo e la linea che questa Rete ha scelto sin
dall'inizio.

A Taranto ora siamo più forti e autorevoli nella battaglia in quella che è
attualmente la più grande fabbrica del nostro paese (per operi diretti e
indotto), il primo stabilimento siderurgico d'Europa e uno dei primi 10 al
mondo. In una città dove c'è anche l'ENI e la più grande Base militare
italiana che si affaccia nel mediterraneo a sostegno delle guerre USA e
Nato. In una regione segnata dai petrolchimici assassini e semi-dismessi di
Manfredonia e Brindisi.


Ma ora dobbiamo ulteriormente rilanciare il percorso a livello nazionale
verso nuove scadenze e fronti di lotta.

Dalla manifestazione di taranto siamo usciti con l'impegno a rilanciare la
piattaforma della manifestazione e della Rete verso uno sciopero generale
nazionale.
Allargheremo ulteriormente il lavoro sul campo in queste settimane a partire
dalle manifestazioni del 1° maggio e in tutte le scadenze e iniziative di
lotta previsti (dai processi esemplari contro la Thyssen, Eternit, Umbria
Olii e tutti gli altri).
Avvieremo la costruzione di una nuova assemblea nazionale per il 27 giugno a
Roma con incontri preparatori territoriali e regionali a Palermo, Taranto,
Napoli, Roma, Ravenna, Milano, Bergamo, Marghera, Torino, e ovunque sarà
possibile, per pianificare in autunno nuove iniziative nazionali. In
particolare pensiamo a una lotta sul "caso Eternit" a Casal Monferrato e una
nuova giornata di lotta con mobilitazione nella prima decade di dicembre.
Da questa assemblea dobbiamo uscire con la definizione di questi
appuntamenti, ma anche con nuove proposte per la costruzione della rete e
della lotta tra i lavoratori immigrati e per formare una struttura di
servizio
----- > la Rete nazionale per la sicurezza sui posti di lavoro
> bastamortesullavoro at domeus.it
> per a mail diretta continuiamo a usare fino a nuova comunicazione
> manifestazione18aprile at gmail.com
> 20 aprile 2009
>
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