[Redditolavoro] cpt privati...
Emiliano Laurenzi
emiliano_laurenzi at yahoo.it
Fri Sep 5 05:08:16 CEST 2008
Comincia la privatizzazione delle strutture penali per la criminalizzazione del disagio sociale.
Magari ci diranno che queste strutture creano posti di lavoro. Che hanno un intento umanitario.
Prima si creano leggi speciali che trattano da un esclusivo punto di vista penale e carcerario l'immigrazione, e creato l'indotto del controllo sociale, lo si inizia ad appaltare alle associazioni caritatevoli che gestiscono il business. Con incassi morali e finanziari.
Se si imbocca questa via...
Cpt fai-da-te
di Fabrizio GattiRaddoppiano gli sbarchi. Aumentano le richieste di asilo. E per ospitare gli immigrati, il governo improvvisa nuovi centri. Gestiti da privati. Spesso all'insaputa di sindaci e cittadini
L'importante è che sindaci e cittadini non sappiano nulla. Anche il ministro dell'Interno e della Lega, Roberto Maroni, deve fare i conti con le crisi umanitarie e gli obblighi internazionali. Scavalcando gli umori di elettori e amministratori locali, ha autorizzato l'apertura di 30 centri di accoglienza per rifugiati che in questi mesi hanno chiesto asilo in Italia: duemilacinquecento posti letto dal Friuli Venezia Giulia alla Sicilia gestiti da associazioni religiose, private o di volontariato. Non è finita: il numero dei richiedenti asilo è in aumento con in testa cittadini in fuga da Iraq, Afghanistan, Somalia ed Eritrea. E proprio per questo il Viminale sta per far aprire altri centri. Una sorta di Cpt fai-da-te, dove gli ospiti hanno possibilità di uscire e l'obbligo di rientrare la sera. Strutture improvvisate che a volte si sono rivelate inadatte. È il caso dei 117 stranieri messi a dormire nella scuola alberghiera di Aviano, in provincia di
Pordenone, e sfrattati in questi giorni perché tra poco ricominceranno le lezioni. Ma proprio su questa vicenda, il Nord Est ha mostrato la sua solidarietà: ben 219 sindaci della regione hanno risposto all'appello dell'Anci, l'Associazione nazionale dei Comuni, per dare ospitalità. Si tratta di persone che, per la loro condizione, non possono essere espulse anche se sono entrate in Italia da clandestine. Come i profughi eritrei in fuga dal regime totalitario di Isaias Afeworki: un presidente-dittatore che ha tra i suoi sostenitori internazionali Alleanza nazionale e la giunta della Regione Lombardia, con gli stessi assessori in prima linea nella campagna nazionale contro l'immigrazione.
In altri Stati europei, come la Svizzera, i centri di accoglienza comunali per rifugiati e richiedenti asilo sono una normalità da anni accettata. In Italia si fa in segreto. Così l'operazione, diretta dal ministero dell'Interno, è rimasta a lungo sotto silenzio. Fino a pochi giorni fa, quando a Roma si è scoperto che nemmeno il sindaco Gianni Alemanno era stato informato. Il motivo di tanta riservatezza lo spiega un funzionario del Viminale: "Se avessimo aspettato il parere dei sindaci, oggi avremmo duemila persone abbandonate per strada e centri come quelli di Lampedusa, Crotone e Foggia in condizioni esplosive. Su questi temi purtroppo decide la piazza. Nessun sindaco si mette contro i propri elettori. Anche se la legge, il buon senso e il diritto internazionale imporrebbero il contrario".
Curioso che sia stato un ministro leghista a dover decidere questo. La xenofobia dei Comuni è anche il risultato di oltre dieci anni di propaganda a senso unico, in cui proprio la Lega ha diretto il coro. Lo si è visto ad Aviano quando in luglio gli abitanti, il Municipio e la Regione hanno saputo a cose fatte dell'accordo tra il ministero dell'Interno e l'Ente friulano di assistenza di don Luigi Fabbro. La Lega: "Siamo arrivati al business dei clandestini". Alleanza nazionale: "La preoccupazione è tantissima. soprattutto di ordine pubblico per la sicurezza". Perfino il Pd: "La gestione dell'ospitalità deve essere improntata a una logica che eviti di ghettizzare e di scaricare su una sola comunità l'onere dell'assistenza".
Gli accordi diretti tra il ministero dell'Interno e associazioni private sono la conseguenza dello stato di emergenza esteso a tutta Italia da Maroni a fine luglio. "L'ordinanza", aveva spiegato il ministro, "si propone unicamente di dare assistenza ai clandestini, togliendoli dalle tende, per alloggiarli in strutture adeguate e in case con tetto". Non si trattava solo di immigrati arrivati in Italia in cerca di lavoro. Ma di persone in fuga da zone di guerra. Proprio in quei giorni i Cara, i centri di accoglienza per richiedenti asilo a Crotone, Foggia, Caltanissetta, Trapani, Gradisca d'Isonzo in provincia di Gorizia e Milano non avevano più posti disponibili. Al Sud centinaia di persone erano state sistemate in tendopoli allestite accanto ai container delle strutture di accoglienza. La dichiarazione dello stato di emergenza ha autorizzato il governo a spendere i fondi straordinari della Protezione civile. E a trovare soluzioni provvisorie.
(04 settembre 2008)
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