[Redditolavoro] attenzione

matilde matilde at inventati.org
Sun Oct 26 11:13:55 CET 2008


si, sono molto in ansia per i ragazzi! mi ricordo di genova, che sembrava tutto rose e fiori per l'entusiasmo che c'era. Qalcosa dovremmo avere imparato, da allora, ma anche da tanto tempo prima, durante le guerre o, più precisamente, in loro preparazione. Insomma, capitemi: sono una mamma e nonna. 
----- Original Message ----- 
From: "clochard" <spartacok at alice.it>
To: "redditolavoro" <redditolavoro at ecn.org>
Cc: "matilde" <matilde at inventati.org>
Sent: Sunday, October 26, 2008 10:54 AM
Subject: Re: [Redditolavoro] attenzione


Ciao Matilde,

è giusto che le informazioni circolino. Ma tu cosa ti proponevi? Spero 
portare l'attenzione sull'inevitabile lavorio degli apparati repressivi 
dello stato!!!
Un abbraccio!

enrico


----- Original Message ----- 
From: "matilde" <matilde at inventati.org>
To: <redditolavoro at ecn.org>
Sent: Sunday, October 26, 2008 10:02 AM
Subject: [Redditolavoro] attenzione


> ATTENZIONE
> Ospite
>
>      Inviato: Dom 26 Ott 2008 - 9:17 am    Oggetto: Scuola, nei cortei 
> "rischio infiltrazioni Br"
>
> --------------------------------------------------------------------------
>
>      Scuola, nei cortei "rischio infiltrazioni Br"
>
>      Studenti indignati o professionisti della protesta? Chi sono davvero 
> i personaggi, in divisa no-global d'ordinanza, alla testa dei cortei di 
> universitari che in questi giorni occupano aule, piazze e talk show? 
> Alcuni di loro sono diventati a tempo di record personaggi mediatici. Ma, 
> dopo gli scontri violenti di Milano, le forze dell'ordine hanno 
> scandagliato più a fondo il passato di alcuni giovani. E quel che è emerso 
> non è tranquillizzante. Perché insieme a studenti «veri» (anche se spesso 
> un po' in arretrato con gli esami) compaiono giovani con curriculum pieni 
> di denunce e, peggio, estremisti e anche personaggi da tempo sotto 
> attenzione per la loro contiguità con l'eversione rossa.
>      A far sentire la loro presenza nei cortei di questi giorni ci sono 
> anche gli esponenti di una realtà cui da tempo le forze di polizia 
> guardano con preoccupazione: una struttura «informale» chiamata Olga (la 
> sigla sta per «Ora di liberarci da tutte le galere») che ha tra i suoi 
> ideatori Maurizio Paolo Ferrari, già militante (non pentito) delle Brigate 
> Rosse, e che ha tra i suoi obiettivi primari la saldatura tra i gruppi 
> «antagonisti» e il mondo del carcere. Vicini all'Olga sarebbero Lorenzo 
> Minani, Gianpaolo Plona, Claudio Ceccato, Mattia Zanotti e Gabriele 
> Marchetti, tutti e cinque studenti a Scienze politiche e assai attivi in 
> questi giorni.
>      E nell'orbita dell'Olga gravita - secondo alcuni rapporti - anche uno 
> dei personaggi-chiave della rivolta anti-Gelmini: il greco Ioannis 
> Fourkas, studente fuori corso di Scienze politiche. Anche lui ha 
> collezionato denunce di vario tipo in occasione di manifestazioni non 
> autorizzate e scontri. Ma l'episodio che getta sul leader studentesco la 
> luce più inquietante risale al 23 giugno dello scorso anno quando a Padova 
> scese in piazza, insieme ai «duri» del Centro sociale Gramigna, in difesa 
> dei militanti delle Nuove Brigate Rosse arrestati su richiesta del pm Ilda 
> Boccassini nell'ambito delle indagini sui tentativi di ricostituzione del 
> «partito armato». Terroristi in grado di uccidere, secondo la Procura. 
> «Militanti rivoluzionari» secondo il corteo cui partecipò Fourkas.
>      Ce n'è abbastanza, insomma, perché gli analisti di polizia e 
> carabinieri non diano per scontato che la protesta resti pacifica. Il 
> timore è - come sempre in questi casi - che la protesta nonviolenta degli 
> studenti in buona fede non riesca ad arginare la deriva radicale imposta 
> dagli agit-prop. Alcuni dei quali hanno dalla loro anche esperienze che 
> gli vengono dalla famiglia: al corteo di giovedì scorso è apparso per la 
> prima volta Valerio Ferrandi, 23 anni, militante dell'Autonomia milanese, 
> denunciato per occupazioni abusive e violenze varie. Nonchè figlio di Mara 
> Aldrovandi, che negli anni Ottanta stava col nome di battaglia «Stefania» 
> nei Reparti comunisti d'attacco, e di Mario Ferrandi detto «Coniglio», 
> militante del gruppo di fuoco di Prima Linea, arrestati nel 1981 e quasi 
> immediatamente pentitosi.
>      E a proposito di personaggi mediatici, il più in vista, nei cortei e 
> nelle trasmissioni tv, è indubbiamente Leon Blanchard, ventidue anni, 
> studente in Scienze politiche. Carino, buon lessico, figlio di una coppia 
> della alta borghesia milanese (il gallerista Giovanni Blanchard e la 
> giornalista Maria Pace Ottieri), casa nella aristocratica via Pontaccio, 
> Blanchard si presenta come la faccia «pulita» del Movimento. In realtà il 
> suo certificato dei carichi pendenti è spesso quattro pagine. E - se in 
> diversi casi si tratta di reati "pacifici" come la manifestazione non 
> autorizzata o le grida sediziose - a suo carico risultano denunce per una 
> sfilza di episodi di violenza privata e violenza a pubblico ufficiale.
>      Ma a colpire è soprattutto l'intensità e la varietà dell'impegno del 
> giovanotto: a partire dal 2003 Leon Emanuele Kremen Blanchard (questo 
> l'impegnativo nome per esteso) viene denunciato in occasione di proteste 
> per le cause più disparate. Dall'Assolombarda a Blockbuster, dall'Alitalia 
> all'Associazione editori, dalla Best Western ai Centri di prima 
> accoglienza, da Trenitalia alla guerra in Iraq, sono pochi i «nemici» 
> contro cui il rampollo di via Pontaccio non è sceso in campo senza tanti 
> riguardi per il codice penale. Un attivismo che, va detto, non impedisce a 
> Blanchard di studiare, visto che ha annunciato di essere pronto per 
> discutere la tesi a novembre.
>      Accanto a Blanchard, nelle foto di testa dei cortei compare quasi 
> sempre Teo Todeschini, 23 anni, studente di Scienze umanitarie alla 
> Statale. Anche lui è uno stakanovista delle proteste e delle denunce: 
> occupazioni abusive, deturpamenti, manifestazioni non autorizzate. 
> D'altronde Todeschini fa parte del gruppo che nelle università costituisce 
> il «nocciolo duro» della sinistra radicale: si fanno chiamare «Gli 
> Inflessibili» e vengono guardati con un misto di timore e rispetto dagli 
> studenti più «morbidi». Degli «Inflessibili» fanno parte anche Luca 
> Minghinelli e Dario Sigari, entrambi di Scienze politiche, entrambi più 
> volte denunciati e presenze fisse nei cortei di questi giorni; 
> «Inflessibile» è anche Matteo Tunesi, 19 anni, che in agosto partecipò 
> all'attacco alla scuola di polizia di Senigallia.
>
> Ospite
>
>      Inviato: Dom 26 Ott 2008 - 9:51 am    Oggetto:
>
> --------------------------------------------------------------------------
>
>      E DI BLACK BLOCK CHE SCENDONO DAI FURGONI DEI CARABINIERI
>
> passante
> Ospite
>
>      Inviato: Dom 26 Ott 2008 - 9:58 am    Oggetto: provocatori
>
> --------------------------------------------------------------------------
>
>            Anonymous ha scritto:
>            E DI BLACK BLOCK CHE SCENDONO DAI FURGONI DEI CARABINIERI
>
>
>      Pensate che a un amico mio un amico ha detto: Se vinco la lotteria, 
> faccio saltare tutti i ponti!
>      Mettete che lui avesse risposto: vengo anch'io .....
>
>
>
> "Stanca sarei io s'io non avessi caminato". Marcolfa. Giulio Cesare Croce
>
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