[Redditolavoro] Torino. Protesta alla farmaspia Bosio

Federazione Anarchica Torinese - FAI fat at inrete.it
Fri Oct 24 12:19:45 CEST 2008


Torino. Protesta alla farmaspia Bosio

In via Garibaldi 26 c’è la farmacia Bosio. Nobile ingresso, testone di
Galeno con tanto di scritta in greco, bei lampadari. La Bosio è una delle
15 farmaspie pioniere, dove dal 1° ottobre si raccolgono le informazioni
su poveri, mendicanti, rom, posteggiatori abusivi, senza casa. L’accordo
tra Comune e Rete delle farmacie prevede una prima fase sperimentale di
tre mesi e poi l’estensione della pratica del farmacista spia alle altre
280 farmacie.
Un bell’esperimento di delazione anonima di massa mascherata da servizio
agli anziani. In un primo tempo i farmacisti si sono dichiarati
entusiasti, presentandosi a La Stampa e ad Epolis come ultima trincea
contro la criminalità.
Da qualche tempo sono meno sicuri di se, minimizzano, negano l’evidenza,
cercano di cambiare le carte già smazzate in tavola. I volantini,
manifesti e comunicati di denuncia, nonché le chiamate indignate di
numerosi cittadini sono state il segnale di un disagio diffuso di fronte
ad un esperimento di controllo sociale che ricorda da vicino le pratiche
della dittatura fascista.
Nel pomeriggio del 23 ottobre un gruppetto di antirazzisti si è radunato
di fronte alla farmacia Bosio, aprendo uno striscione “boicotta le
farmacie spia”, facendo interventi dal megafono e distribuendo un
volantino che riportiamo sotto.
Nonostante le irritate proteste della farmacista i passanti si fermavano
curiosi, chiedevano informazioni, e spesso esprimevano la loro
indignazione.
Un piccolo segnale di rivolta contro la cappa ossessiva di controllo cui
siamo quotidianamente sottoposti.
Spropositata la reazione della polizia che in pochi minuti ha adunato
nella via una quindicina di agenti della Digos mentre una camionetta
dell’antisommossa stazionava nella limitrofa piazza Arbarello.
La campagna contro le farmaspie continua


Per tutti gli interessati la prossima riunione dell’Assemblea Antirazzista
di Torino si terrà martedì 28 ottobre. Dalle 19 alle 21 presso la FAI in
corso Palermo 46. Dalle 21 in poi presso radio Blackout in via Cecchi 21.

Di seguito il volantino distribuito ieri in via Garibaldi.

Farmacisti o Spie?
In 15 farmacie di Torino si esperimenta il Dottore/Spia. Dal 1° ottobre le
confidenze anonime dei clienti vengono raccolte in farmacia e passate ai
vigili urbani.
Dicono che serve a farci sentire più sicuri. Dicono che il nemico è chi
chiede l’elemosina, chi si arrangia vendendo in strada o lavando vetri:
nemici sono i poveri, gli immigrati, i senza casa.
Nel mirino stanno gli ultimi ma la libertà la portano via a tutti.
La nostra vita è ogni momento sotto controllo ossessivo.
A Torino ci sono migliaia di telecamere – 3000 solo quelle pubbliche -,
oltre a uomini in armi (poliziotti, carabinieri, guardia di finanza,
vigili, soldati) che tengono sott’occhio ogni angolo della città.
Adesso, come nel ventennio, si introduce la spia di quartiere: allora
c’erano i capo fabbricato, ora è il turno dei Dottori di farmacia.
Ma di sicurezza, quella vera, non si parla mai, perché significherebbe
aprire la piaga dolente di un sistema sociale dove pochi lucrano sulla
vita di noi tutti.
Non c’è lavoro e quello che c’è ammala e ammazza, non ci sono asili e nidi
per i nostri figli, quel poco di scuola che resta lo stanno demolendo,
negli ambulatori e negli ospedali una visita o un ricovero sono come le
estrazioni del lotto: il numero buono esce ogni sei mesi. Un ammalato
spende buona parte del suo reddito – magari una pensione da fame – per
medicine, ticket; chi riesce si paga il medico privato. A Torino le
risorse sono usate per i nuovi manganelli dei vigili, per altre telecamere
ad ogni angolo, non per i trasporti, la salute, la scuola.

Vogliamo vivere in una città dove tutti spiano tutti? Vogliamo fare delle
nostre vite una galera quotidiana? Abbiamo voglia che il nostro farmacista
diventi una spia?
Per ora i farmacisti orecchiuti sono solo 15 ma da gennaio, se
l’esperimento funziona, potrebbe essere esteso a tutte le 280 farmacie di
Torino.
Ma qualsiasi esperimento può fallire.
Andiamo nelle farmacie dei pionieri della delazione e diciamo che chi fa
la spia non ci piace, che andremo da un'altra parte con le nostre ricette.
Per segnalare il nostro dissenso può bastare una telefonata di protesta.
Se saremo tanti forse qualcuno di questi spioni volontari cambierà idea,
forse altri saranno indotti a riflettere e si rifiuteranno. Forse questa
città non è ancora strangolata dalla paura. Forse. Dipende da noi tutti.

Di seguito l’elenco delle 15 farmacie spione:
Bosio – via Garibaldi 26 0114369636; Comunale n. 43 – piazza Statuto 4
tel. 011 5214581; Rossi – corso Sebastopoli 202b tel. 011 350010;
Annunziata – via Stradella 198 tel. 011 290449; Cavanna – via Mosca 1 tel.
011 212932; Regina Margherita – via Pietro Cossa 280 tel. 011 4559904;
Vela – corso Potenza 92 tel. 011 252803; Comunale n. 2 – via Slataper
25bis tel. 011 735814; Lucento – via Oglianico 4 tel. 011 732815; Robino –
via Palestrina 49 011855966; Santissimi angeli Custodi – corso Vercelli
195 tel. 011 2464437; Comunale 20 – via Ivrea 47/49 tel. 011 2621325;
Madonna delle rose – piazza Galimberti 7 tel. 011 3195700; Monviso – corso
Giambone 19 tel. 011 3175105; Steffannone – corso Unione Sovietica 397
tel. 011 614220

A cura dell’Assemblea Antirazzista di Torino
Info: assembleaantirazzistatorino at autistici.org



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