Re: [Redditolavoro] FRA LA BORSA E LA VITA: 95 TESI SULLA PRECARIETÀ
matilde
matilde at inventati.org
Sat Oct 18 13:32:57 CEST 2008
scusate ma le ho riviste e posto qualche punto interrogativo a margine
Traggo dal Manifesto della Borsa quello che ci serve in questa sede e ringrazio gli autori per il sostegno:
N.1 LA PRECARIETÀ UCCIDE
N.2 LA PRECARIETÀ È ESISTENZIALE OLTRE CHE LAVORATIVA
N.3 LA PRECARIETÀ È STRUTTURALE
N.4 LA PRECARIETÀ È GENERALIZZATA
N.5 LA PRECARIETÀ È PRIVAZIONE DI SPAZIO, DI TEMPO
N.6 ANCHE CHI HA UN CONTRATTO STABILE È PRECARIO
N.7 LA PRECARIETÀ È DI CASA, QUANDO SI DEVONO PAGARE AFFITTI STELLARI
N.8 OGNI FLESSIBILITÀ SENZA GARANZIE E REDDITO SI TRASFORMA IN PRECARIETÀ
N.9 LA PRECARIETÀ È TUTTO INTORNO A TE, OVUNQUE
N.10 LA PRECARIETÀ È CONDIZIONE INTIMA ALLA METROPOLI
N.11 LA PRECARIETÀ È L'EUROPA DEL PROFITTO
N.12 LA PRECARIETÀ È NELLA SOCIETÀ, DOVE C'È IL DOMINIO DELL'ESSERE UMANO SULL'ESSERE UMANO
N.13 LA PRECARIETÀ È NEL CORPO, E SPEGNE IL CERVELLO
N.14 LA PRECARIETÀ È DONNA
N.15 LA PRECARIETÀ È GIOVANE MA NON SOLO
N.16 COMBATTERE LA PRECARIETÀ SIGNIFICA CONOSCERE LE DINAMICHE DEL POTERE E COME SI PRODUCE RICCHEZZA
N.17 COMBATTERE LA PRECARIETÀ SIGNIFICA SUPERARE LE PAURE INDIVIDUALI PER COSTRUIRE FIDUCIA COLLETTIVA
N.18 LA CRISI FINANZIARIA È ALIMENTATA DALLA PRECARIETÀ
N.19 STOLTO È CHI CREDE CHE SIANO I PRECARI A CAUSARE LA CRISI FINANZIARIA
N.20 LA CRISI FINANZIARIA È MADRE E SORELLA DELLE CRISI AMBIENTALI
N.21 DOVE CI SONO SOLDI PER SALVARE LE BANCHE CI SARANNO ANCHE PER DARE UN'ESISTENZA DEGNA AI PRECARI
N.22 I PRECARI AMANO, SOFFRONO, CREANO, VIVONO; LE BANCHE SPECULANO
N.23 I BROKER NON FANNO I BABY SITTER NEGLI ASILO NIDO
N.24 ANCHE I BROKER PIANGONO: CIÒ NON CI INTRISTISCE
N.25 GLI AMMORTIZZATORI SOCIALI NON DEVONO SERVIRE AD AMMORTIZZARE LE PERDITE DEGLI SPECULATORI
N.26 LA CRISI FINANZIARIA VE LA PAGATE
N.27 FRA LA BORSA E LA VITA SCEGLIAMO LA VITA
N.28 LA PRECARIETÀ È POTENZIALMENTE SOVVERSIVA
N.29 LA PRECARIETÀ È NELLE NOSTRE VITE
N.30 LA PRECARIETÀ È UNA BRUTTA VITA
N.31 LA PRECARIETÀ È IL SENTIMENTO D' IMPOTENZA
N.32 LA PRECARIETÀ SI ALIMENTA CON IL CONSENSO E IL RICATTO
N.33 LA LOTTA CONTRO LA PRECARIETA' E' GIOIA
N.34 SE LA PRECARIETÀ È PENITENZA, LA COSPIRAZIONE FRA PRECARI È IL RISCATTO
N.35 COSPIRARE È RESPIRARE INSIEME
N.36 IL LAVORO È MIGRANTE È TRANSNAZIONALE
N.37 NELLA CONDIZIONE MIGRANTE VI È L'APOTEOSI DELLA PRECARIETÀ
N.38 IL LEGAME TRA PERMESSO DI SOGGIORNO E CONTRATTO DI LAVORO PRECARIZZA E RICATTA I LAVORATORI E LE
LAVORATRICI MIGRANTI
N.39 SE I MIGRANTI SONO RICATTABILI, TUTTO IL LAVORO SI PRECARIZZA
N.40 LA BOSSI-FINI È UNA LEGGE SUL LAVORO E PRODUCE PRECARIETÀ
N.41 LA BOSSI-FINI PRODUCE CLANDESTINITÀ
N.42 ANCHE SE NON TUTTI POSSIAMO ESSERE ESPULSI SE PERDIAMO IL LAVORO, SIAMO TUTTI CLANDESTINI
N.43 NESSUNA PERSONA NASCE CLANDESTINA
N.44 IL RAZZISMO NON È SOLO CULTURA, MA UNA SCELTA POLITICA VOLUTA
N.45 IN ITALIA E IN EUROPA, OVUNQUE, IL RAZZISMO C'È: LO PRATICANO GOVERNI E ISTITUZIONI.
N.46 IL RAZZISMO ISTITUZIONALE RENDE POSSIBILE LO SFRUTTAMENTO DEL LAVORO MIGRANTE
N.47 LA COSCIENZA DELLA PRECARIETÀ DISTRUGGE IL CONSENSO
N.48 LA GARANZIA DI REDDITO INTACCA IL RICATTO
N.49 I SOLDI PUBBLICI DEVONO CREARE SERVIZI PER LA COLLETTIVITÀ
N.50 LA PRECARIETÀ SI RIBALTA IN LIBERTÀ, SOLO SE C'È GARANZIA DI REDDITO, CASA, SAPERE, MOVIMENTO, SALUTE, SOCIALITÀ, AMORE
N.51 IL REDDITO NON È CONSUMO IO, SE CE L'HO, ME LO CONSUMO TUTTO
N.52 REDDITO SIGNIFICA SCELTA
N.53 POTER SCEGLIERE EQUIVALE A POTER RIFIUTARE
N.54 VOGLIAMO POTER RIFIUTARE UN BRUTTO LAVORO
N.55 VOGLIAMO RIFIUTARE UN BRUTTO AMBIENTE DI LAVORO
N.56 VOGLIAMO POTER RIFIUTARE SFAVOREVOLI CONDIZIONI DI LAVORO
N.57 VOGLIAMO RIFIUTARE IL LAVORO PERCHÈ È BRUTTO IN SÈ A ME GUSTA UN SACCO
N.58 NON VOGLIAMO CHE NESSUNO LAVORI AL NOSTRO POSTO
N.59 NON VOGLIAMO CHE QUALCUN ALTRO VIVA SFRUTTANDO IL NOSTRO LAVORO
N.60 LAVORIAMO PER VIVERE
N.61 NON VIVIAMO PER LAVORARE
N.62 POTER RIFIUTARE SIGNIFICA POTER PRETENDERE
N.63 PRETENDERE È RIVENDICARE
N.64 RIVENDICARE VUOL DIRE MIGLIORARE
N.65 MIGLIORARE SIGNIFICA VIVERE MEGLIO
N.66 UNA VITA MIGLIORE È UNA VITA PIÙ DEGNA
N.67 UNA SOVVENZIONE PUBBLICA PER PAGARE UN SALARIO DA FAME IN CAMBIO DEL LAVORO DI CURA DI UNA DONNA MIGRANTE NON E' WELFARE.
N.68 I DIRITTI SONO PER TUTTI/E, NEL LAVORO, OLTRE IL LAVORO
N.69 I SALARI DEVONO GARANTIRE UNA VITA VERA E NON DI SACRIFICI
N.70 I CONTRATTI DEVONO ESSERE POCHI E CHIARI
N.71 IL PROFITTO DELLE IMPRESE È PRECARIETÀ IN CHE TERMINI?
N.72 DIMINUIRE IL PROFITTO DELLE AZIENDE È DIMINUIRE LA PRECARIETÀ VOLETE PROPRIO SCORAGGIARMI A DIVENTARE AUTONOMA? DIVENTERO' NEMICA QUINDI, E SCHIFOSISSIMA PADRONA, SE MI METTO A FARE LE GRATTACHECCHE?
N.73 LA RENDITA È PRECARIETÀ
N.74 LA PRECARIETÀ È SCHIAVITÙ AI BRAND
N.75 SAN PRECARIO È IL SANTO LAICO DEI PRECARI NON MI PIACE PERCHE' STA IN GINOCCHIO
N.76 SAN PRECARIO È UN BENE COMUNE VEDI SOPRA
N.77 SAN PRECARIO È UNA 'ISTITUZIONE DELL'IMMAGINARIO COLLETTIVO VEDI SOPRA
N.78 LA PROPRIETÀ DEI SAPERI È PRECARIETÀ
N.79 LA CONDIVISIONE DEI SAPERI È LIBERTÀ
N.80 IL PEER TO PEER È LIBERAZIONE
N.81 OPEN NON È FREE
N.82 LA CONDIVISIONE DEI PENSIERI/SAPERI È POTENZA
N.83 LA CONDIVISIONE È RICCHEZZA
N.84 LA SCUOLA È IL LABORATORIO DELLA CONDIVISIONE
N.85 LA SCUOLA È UN BENE COMUNE
N.86 LA SCUOLA PUBBLICA È UN BALUARDO CONTRO LA BARBARIE
N.87 LA SCUOLA È CONTAMINAZIONE DI CULTURE, MESCOLANZA DI ESPERIENZA,
N.88 LA SCUOLA È LA PROFEZIA DEL FUTURO
N.89 SE SFREGI LA SCUOLA, TI GIOCHI IL DOMANI
N.90 GELMINI NON FA RIMA CON SCUOLA LE TESI VANNO OLTRE I TEMPI DI UN GOVERNO, QUINDI I NOMI DOVREBBERO ESSERE OMESSI
N.91 PRECARIETÀ NON FA RIMA CON SICUREZZA
N.92 ESERCITO NON FA RIMA CON SICUREZZA
N.93 I CENTRI DI PERMANENZA PER MIGRANTI SONO DEI LAGER
N.94 L' EUROMAYDAY È CONFORME ALLE 95 TESI E SI BATTE PER ESSE
N.95 OGNI APPARENTE CONTRADDIZIONE È A CARICO DELLA PRECARIETÀ
sottoscrivo con riserva per punti interrogativi posti
----- Original Message -----
From: "clochard" <spartacok at alice.it>
To: "redditolavoro" <redditolavoro at ecn.org>
Sent: Friday, October 17, 2008 10:40 AM
Subject: [Redditolavoro] FRA LA BORSA E LA VITA: 95 TESI SULLA PRECARIETÀ
Da altra lista
FRA LA BORSA E LA VITA: 95 TESI SULLA PRECARIETÀ
31 ottobre 1517: Martin Lutero affigge sulla porta della chiesa di
Ognissanti a Wittenberg (Germania) 95 tesi sulle indulgenze.
17 ottobre 2008: a quasi 500 anni di distanza, San Precario affigge sulla
porta della Cattedrale di Ognisoldi di Milano (Italia) 95 tesi sulla
precarietà.
Sappiamo come è andata a finire 500 anni fa: la ribellione divampò ben
oltre le volontà luterane e ben oltre le lande tedesche, agitando le
campagne e le città. Il rifiuto di un iniquo balzello si trasformò in
un'ampia rivolta che rivendicava giustizia, eguaglianza e
redistribuzione di terre.
Non pretendiamo tanto ne' tantomeno chiediamo indulgenze; ci
accontentiamo che venga garantita una continuità di reddito, per tutti,
in particolare per i precari ed i migranti, che si riaffermi il diritto
ad una casa equa, ai liberi saperi, alla libera circolazione e che si
rilancino una sanità ed una scuola pubbliche, libere, aperte e di
qualità.
Niente di più e niente di meno.
La crisi finanziaria ci sta indicando due cose: la fallacia
dell'ideologia liberista, tutta profitto e sfruttamento, e la facilità
con cui è possibile reperire fondi, con le giuste
sollecitazioni.
1,873 miliardi di euro. Questa è l'incredibile, enorme, esorbitante,
cifra che i governi europei si apprestano a garantire e a utilizzare per
sostenere i mercati finanziari.
Se aggiungiamo i quasi 800 miliardi di Euro che gli Usa spenderanno tra
piano di sostegno e nazionalizzazioni, e gli interventi della diverse
Banche Centrali per
immettere liquidità, l'intervento complessivo supera i 5000 miliardi di
euro (una cifra che è più di 3 volte il Pil italiano).
Improvvisamente, ciò che è sempre stato dichiarato scarso o difficilmente
reperibile per il sostegno dei bilanci di welfare, ovvero il "denaro",
è diventato reperibile e in disponibile in grande quantità. Si
giustificano questi interventi in nome della difesa del risparmiatore...
Ma chi oggi ha il privilegio di "risparmiare"?
Esistono invece le istituzioni multinazionali dell'intermediazione
finanziaria (dalle banche alle assicurazioni, fino alle Sim). E' in
nome loro che tali somme di denaro sono state immediatamente trovate.
Ci domandiamo retoricamente: come mai tali somme di denaro erano
inesistenti quando si trattava di intervenire a sostegno del welfare
sociale e pubblico, del precariato, per garantire l'accesso ai beni
comuni (materiali e immateriali) e dare garanzia di continuità di
reddito per tutte e tutti?
La domanda è retorica perché sappiamo già la risposta: socializzazione
delle perdite oggi (paghiamo noi) per consentire domani una nuova
privatizzazione dei profitti sulla nostra pelle...
MA I PRECARI E LE PRECARIE NON CI STANNO!
Si apre tuttavia una nuova prospettiva. Da domani, nulla sarà come prima.
Questa crisi ci dimostra in modo incontrovertibile che i soldi ci sono,
se si vuole. Non è un problema di sostenibilità finanziaria, men che
meno di vincoli di budget alla spesa sociale, o di patti di stabilità.
E' un problema di scelte politiche e di ciò che si intende per sviluppo.
Noi, precari e precarie, con la miseria, lo sfruttamento, la
discriminazione, le speculazioni, il razzismo le privatizzazioni non
c'entriamo per niente.
FRA LA BORSA E LA VITA SCEGLIAMO LA VITA
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